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TITOLO: Assassinio sull’Orient Express

AUTORE: Agatha Christie

EDIZIONE: Mondadori, Milano, 1997

TRAMA: Poirot, un investigatore belga, si trova costretto ad indagare sull’assassinio di un uomo avvenuto sull’Orient Express, un treno su cui lui stesso sta viaggiando. La vittima è un certo Samuel Edward Ratchett, distinto americano con la passione dei viaggi.

Un imprevisto meteorologico manderà all’aria i piani dell’omicida (una bufera di neve farà rimanere bloccato il treno per moltissimo tempo); in questo modo Poirot sarà costretto suo malgrado a dedurre che l’assassino è uno dei passeggeri il cui scompartimento è nella carrozza in cui si trovava quello del signor Ratchett. Grazie ad alcuni indizi si verrà a sapere che il vero nome della vittima era Cassetti, un rapitore americano, e questo omicidio era una vendetta per la piccola Daisy Armstrong, una bambina americana uccisa anni prima da lui stesso. Questo sarà l’inizio di una serie di interrogatori a tutti i passeggeri da cui inizialmente non si avrà alcuna informazione. Inoltre la presenza di un numero esagerato di indizi farà pensare ad un tentativo di far ricadere la colpa su determinate persone. Soltanto più tardi ci saranno una serie di colpi di scena che avvieranno alla soluzione del caso.

PERSONAGGI: Il protagonista è Hercule Poirot, investigatore belga famoso per le sue grandi capacità deduttive. E’ un uomo molto determinato e sicuro di sé; nonostante ciò preferisce sempre non rivelare subito le sue ipotesi alle persone che collaborano con lui nelle indagini, ma aspettare di essere sicuro e di avere delle prove piuttosto che dare delle soluzioni troppo affrettate che potrebbero rivelarsi sbagliate; è uno dei più famosi detective che fa da protagonista nei racconti di Agatha Christie. Nelle sue indagini verrà aiutato dal signor Bouc, suo vecchio amico, direttore della Compagnia Internazionale dei Vagoni Letto, e dal dottor Constantine; il primo è un tipo che tende ad arrivare a conclusioni troppo affrettate e per questo Poirot dovrà sempre cercare di limitare il suo entusiasmo sminuendo le sue ipotesi.

Fra i passeggeri ci sono Hector MacQueen, segretario del signor Ratchett, uomo molto intelligente e diligente nel suo lavoro; Edward Henry Masterman, cameriere del signor Ratchett; Caroline Martha Hubbard, una signora americana dai modi di fare molto spicci, ama parlare molto di sua figlia e si vanta del suo intuito di poter giudicare le persone a prima vista; Greta Ohlson, svedese, direttrice di una scuola missionaria presso Instanbul; Natalia Dragomiroff, anziana principessa russa, vedova e molto ricca; Hildegarde Schmidt, tedesca, cameriera della principessa russa; il conte e la contessa Andrenyi, ungheresi; il colonnello Arbuthnot, inglese; Cyrus Beltman Hardman, americano, investigatore; Antonio Foscarelli, italiano naturalizzato americano, rappresentante delle automobili Ford; Mary Hermione Debenham, inglese, istitutrice, è una ragazza molto intelligente e Poirot la definisce la tipica anglosassone che non prova emozioni. Personaggio che entrerà a far parte della storia sarà anche Pierre Michel, controllore dei vagoni letto della carrozza in cui è avvenuto l’omicidio.

COMMENTO: Ennesimo capolavoro di Agatha Christie, "Assassinio sull’Orient Express" è uno dei più famosi racconti della grande scrittrice di gialli. Molto curato nei particolari, è ricco di colpi di scena che ogni volta danno alla storia una svolta. Il finale è molto bello perché imprevedibile e anche costruito negli indizi che prima sembravano indirizzare ad una soluzione e che hanno confuso persino il detective.

Questo libro mi è piaciuto molto in quanto è scorrevole da leggere e non si sofferma troppo sulle descrizioni particolareggiate (ad esempio, di paesaggi); questa è una tecnica molto utile poiché permette al lettore di concentrarsi maggiormente sulla storia. Inoltre credo che questo racconto, come genere giallo, stimoli molto la fantasia del lettore il quale cerca di arrivare alla soluzione del caso prima che lo faccia il detective, utilizzando la gran quantità di indizi che la scrittrice dà.

Attraverso la presenza di un narratore esterno viene mascherato un punto di vista limitato poiché il detective ama accennare ad alcune sue riflessioni senza però rivelarle; in questi momenti ci si identifica nel signor Bouc, impaziente, come il lettore, di arrivare alla soluzione del caso. Questa tecnica aumenta la voglia nel lettore di continuare a leggere per sapere cosa pensava il protagonista. Inoltre questo lascia anche molta libertà al lettore di ragionare sul caso personalmente e senza alcuna limitazione da parte del detective.

Alcuni punti culminanti del racconto sono quelli in cui certi passeggeri non si mostrano sconvolti per ciò che è accaduto, ma rimpiangono persino di non essere stati loro stessi a compiere l'omicidio; inoltre ad avviare alla soluzione della vicenda è anche il secondo interrogatorio in cui si hanno delle rivelazioni molto interessanti sugli indiziati. Fa molto riflettere il comportamento di alcuni passeggeri, quasi scocciati a causa delle indagini. Ad ogni modo, per quanto mi riguarda, il punto che più ha creato suspence è stata la conversazione fra la signorina Debenham e il colonnello Arbuthnot prima di salire sull’Orient Express.

Il momento storico in cui si svolge la vicenda non è importante, mentre lo è moltissimo il luogo; se il treno non fosse rimasto bloccato in una bufera il caso si sarebbe risolto subito, invece l’imprevisto ha rovinato i piani dell’assassino e ha reso difficili le indagini.

Concludendo, vorrei consigliare a tutti la lettura di questo racconto perché merita di essere letto in quanto capolavoro di una grande scrittrice e anche in quanto esempio del genere giallo.