DI Riva Chiara
TITOLO: Il cavaliere inesistente
EDIZIONI: Oscar Mondadori
N° PAGINE: 126
GENERE LETTERARIO: Romanzo cavalleresco
NOTE SULL’AUTORE:
Italo Calvino nasce a Cuba il 15 ottobre 1923.All’eta’ di due anni rientra in patria con tutta la famiglia e trascorre la sua infanzia e l’adolescenza a San Remo; in Liguria partecipa alla resistenza, che gli ispira il suo primo romanzo, I sentieri dei nidi di ragno (1947).Dopo la guerra si trasferisce a Torino dove si laurea in lettere e dove collabora con la casa editrice Einaudi.
Molti sono i suoi interessi letterari, che si indirizzano verso la fiaba (Fiabe italiane, 1956), il racconto realistico (Gli amori difficili1958), il racconto filosofico (la trilogia I nostri antenati). Importanti anche le opere saggistiche, in particolare le Lezioni americane.
Muore in seguito
ad emorragia celebrale nella notte tra il 18 e il 19 settembre 1985 a Siena
PERSONAGGI:
AGILULFO: E’ il protagonista che da anche il titolo al romanzo;
infatti, Agilulfo è un cavaliere modello, ma inesistente che riesce ad essere
presente in guerra contro gli infedeli, soltanto con la forza di volontà. Egli
“abita” una candida armatura che lo distingue da tutti gli altri, quasi a voler
rilevare la sua purezza e perfezione, sia nei movimenti sia nelle azioni. Calvino
lo descrive così: “…un cavaliere dall’armatura tutta bianca, solo una righina nera
correva intorno ai bordi; per il resto
era candida, ben tenuta, senza un graffio, ben rifinita in ogni giunto…la voce
giungeva metallica da dentro l’elmo chiuso, come se fosse, non una gola, ma
l’elmo stesso a vibrare…”
GURDULU’: E’ invece un corpulento scudiero privo di volontà, tanto
da cambiare nome a seconda dei vari paesi che visita; vivrà diverse avventure
al fianco di Agilulfo, che per ordine di Carlo Magno lo prenderà al suo
servizio. L’autore lo descrive così: “…indossava vestiti d’un colore bruno
terroso, presentava larghe zone d’un grigio verdastro, preciso al colore delle
penne delle anatre, e in più c’erano toppe e brandelli e macchie dei più vari
colori…”
BRADAMANTE: E’ una donna cavaliere che alla fine del racconto si
dichiarerà inaspettatamente la monaca narratrice del romanzo.
E’ innamorata di Agilulfo, ma alla fine del romanzo
cambierà idea. Calvino ce la descrive così: “…non era un soldato, era una donna
bellissima, non solo il viso, sull’armatura vestiva una tunica color
pervinca..”
RAMBALDO: E’ un giovane appena adolescente ancor alla ricerca di
sé.
E’ entrato nell’esercito di Carlo Magno per vendicare la
morte del padre e vede nella figura di Agilulfo l’esempio da seguire.
TORRISMONDO:E’ ancora un giovane cavaliere che mette in discussione
l’autenticità di Agilulfo mettendo in discussione la sua prima impresa.
Egli infatti sostiene che la vergine che Agilulfo a
salvato e che grazie alla quale è stata eletto cavaliere è sua madre. Scoprirà
solo poi che è sua sorella adottiva.
SOFRONIA:E’ la presunta madre di Torrismondo, e la causa del
dramma di Agilulfo. E’ stata, infatti, adottata in tenera età dai dalla madre
del giovane cavaliere, che tradisce poi il marito dando alla luce Torrismondo
appunto e facendolo passare per il figlio dell’orfanella.
AMBIENTAZIONE:
Il romanzo di Italo Calvino è ambientato nel medioevo
presso l’esercito di Carlo Magno, durante le guerre combattute per sconfiggere
gli infedeli
Con il semplice e piacevole libro Il
cavaliere inesistente Calvino vuole affrontare un tema ben più preciso: la
ricerca di se stesso e il percorso che l’uomo, da adolescente, compie per
diventare adulto.
I personaggi come Gurdulù, Rambaldo, Torrismondo e a volte lo stesso
Agilulfo sono personaggi volubili e in continua ricerca di sé.
Il libro Il
cavaliere inesistente narra le avventure di Agilulfo, splendido cavaliere
dalla bianca armatura, che riesce ad esistere solo grazie alla forza di
volontà.
Egli è un perfetto esempio di paladino che è preso come
modello da Rambaldo, un giovane cavaliere accorso in guerra per vendicare la
morte del padre a causa di un infedele.
Durante un duello contro due infedeli viene aiutato e
salvato da un cavaliere color pervinca: Brandamante.
Brandamante è in verità una ragazza di cui s’innamorerà
pazzamente. L’amore del ragazzo non è corrisposto, perché Brandamante è
innamorata di Agilulfo, la cui identità di cavaliere verrà messa in discussione
dal cavalier Torrismondo.
Il cavaliere afferma, infatti, che la vergine che
Agilulfo a salvato e che grazie alla qual è stato investito cavaliere è in
verità sua madre e proprio padre sarebbe un cavaliere del santo gral.
Entrambi i cavalieri partono quindi alla ricerca,
Agilulfo (seguito dal fedele Gurdulù, e a distanza dall’innamorata Brandamante
e dal discepolo Rambaldo) della vergine, Sofronia, e Torrismondo di suo padre.
Dopo molte peripezie Agilulfo riesce a rintracciare la
bella Sofronia e la giunta ormai la sera la ricovera in una grotta mentre si
appresta acercare selvaggina per lei.
Nel frattempo Torrismondo, tornato anche lui dalle sue
imprese e dopo aver trovato e sconfitto i cavalieri del gral, si rifugia anche
lui nella grotta, vede la ragazza e si innamora.
Quando la Agilulfo torna si sente tradito nei suoi
ideali, quando Torrismondo riconosce Sofrina come propria madre e scappa nel
bosco dove si dissolve.
Portati davanti alla corte di Carlo Magno Sofrina
confessa tutta la verità: lei infatti non è madre, ma sorella di Torrismondo
che la madre aveva concepito con un cavaliere del Gral e aveva poi affidato la
maternita’ alla figlia, che peraltro era stata adottata da una famigli di
contadini.
Allora Rambaldo corre nella foresta per cercare il suo
maestro, ma ne trova solo l’armatura inanimata, con accanto un biglietto nel
quale il cavaliere lascia a lui tutta la sua armatura.
Indossatala in combattimento questa perde tutta la
perfezione, ma permette a Rambaldo di essere ricambiato nel suo amore.
Il romanzo si conclude con l’inaspettata rivelazione che
suor Palmira, la voce narrante del racconto, è in verità Brandamante che dopo
sver scoperto che l’armatura di Agilulfo è “stata riempita” da Rambaldo si
rifugia dal dispiacere in un convento.
Proprio allora però si accorge di amarlo e decide di
partire con lui, che nel suo errare per ritrovarla è giunto al suo convento.
COMMENTO:
Il libro di Calvino Il
cavaliere inesistente mi è piaciuto molto, perché sotto una storia in
apparenza banale, tratta un tema considerevole: la ricerca di sé.
Proprio per questo, a parer mio, è un ottimo romanzo
specialmente per noi adolescenti che stiamo ancora crescendo e siamo ancora
alla ricerca della nostra identità.