RELAZIONE SU: LA FATTORIA DEGLI ANIMALI
TITOLO: La fattoria degli animali
EDIZIONI: Arnoldo Mondadori
N° PAGINE: 142
GENERE LETTERARIO: Fiaba / Satira politica
NOTE SULL’AUTORE:
George Orwell è il nome che lo scrittore inglese adottò negli anni trenta in occasione della
pubblicazione dei suoi primi volumi. Il suo vero nome era Eric Arthur Blair. Nato in India nel 1903 da una
famiglia di origine scozzese. Negli anni della adolescenza ebbe una severa ma ottima
educazione nel King’s colleg di Eton, che lascio nel 1921.
Ritornò in Europa alla fine del 1927, deciso a seguire la
sua vocazione di scrittore e a mantenersi indipendente,
dovette affrontare la miseria.
La condizione di miserabile che ebbe modo di sperimentare
gli rimase impressa e influenzò alcuni dei suoi libri.
Nel 1936 Orwell Eileen O. Shaughnessy, laureata ad Oxford, insegnante e giornalista e, nel 1934, laureata in psicologia all’università di Londra.
Tra la fine del 1934 e l’inizio del 1944 scrisse “La fattoria degli animali”.
Per le chiarissime allusioni critiche al regime sovietico e allo stalinismo molti editori
non trovarono opportuno accettare il breve
romanzo, che fu finalmente pubblicato nel
1945. Purtroppo la soddisfazione fu amareggiata dalla scomparsa della moglie
(marzo 1945).
George Orwell
mori’ nel gennaio 1950 all’età di 46 anni.
PERSONAGGI:
PALLA DI NEVE : durante la dittatura
di Napoleon sarà fatto passare da quest’ultimo come traditore della rivoluzione,
facendo ricadere su di lui la colpa dei suoi errori; Orwell ce ne fornisce una dettagliata
descrizione, fisica e psicologica: “…era un maiale più vivace di Napoleon, più svelto nel parlare e di maggior inventiva, ma stimato di una minor profondità di carattere…”
NAPOLEON: prepotente e autoritario instaurerà una dittatura simile a
quella del comunismo, lo stesso Orwell ce lo descrive con i lineamenti tipici del
cattivo: “… era un grosso verro dall’aspetto piuttosto feroce, non molto comunicativo
ma i fama di voler sempre fare a modo suo”
GONDRANO: era un cavallo forte e fermamente convinto nella rivoluzione,
si fidava ciecamente di Napoleon, lavorerà a lungo per il bene comune e alla fine
sarà mal ricompensato dallo stesso dittatore. Orwell ce lo descrive così: “…era
una bestia enorme, alta quasi 18 palmi e forte come due cavalli messi assieme” e
“non aveva una grande intelligenza ma era rispettato per la sua fermezza di carattere
e per la sua enorme potenza…”
BERTA :è l’unica che insieme
a Benjamin, l’asinello, sembra capire cosa sta succedendo, ma nonostante ciò non
fa nulla per fare in modo che non accada l’inevitabile. Orwell ce la descrive così:
“… era una grossa cavalla materna di mezza età che, dopo il quarto parto non aveva
più’ riacquistato la sua linea…”
MOLLY: era la vispa cavallina che trainava il calesse del signor
Jones, è l’unica che durante la prima parte della rivoluzione rimpiange l’antica
schiavitù’; forse perché’ troppo vanitosa e pigra. Orwell ce la descrive così:
“…camminava con grazia affettata…scuoteva la criniera nella speranza di attirare l’attenzione sui nastri rossi
che vi erano intrecciati…”
BENJAMIN: era l’animale più vecchio della fattoria è l’unico che insieme
a Berta capisce cosa sta succedendo, ma nonostante ciò non fa niente per non far
accadere l’inevitabile. Orwell ce lo descrive cosi “… era la bestia più vecchia
e bisbetica della fattoria. Parlava raramente e quando apriva la bocca era per fare
ciniche osservazioni… non rideva mai…”
AMBIENTAZIONE
Il romanzo è ambientato in una fattoria situata nelle verdi
campagne dell’Inghilterra
Sotto il semplice e quasi infantile titolo La fattoria degli animali si cela un romanzo
che rispecchia la storia del comunismo.
Sono molte infatti le equipollenze, da Napoleon (che
Orwell impersonifica in Stalin), Palla di Neve (Trotzkij), la distruzione del mulino
che rappresenta la battaglia di Stalingrado .
La fattoria degli animali è una parodia della
riuscita iniziale, del graduale tradimento e del definitivo fallimento della rivoluzione sovietica.
Nella favola di Orwell gli animali di una fattoria vivono in una miserabile
e amara esistenza di sfruttamento, maltrattamento e umiliazione sotto il dominio
di un padrone avido e crudele.
Finalmente un giorno, gli animali, sotto la guida dei maiali, si ribellano e
combattono affinché la fattoria si trasformi
in una società giusta senza sfruttati né sfruttatori. In un’epica lotta cacciano
il padrone (il sig. Jones ) e per un certo periodo riescono a condurre da sè la
fattoria, rispettando gli antichi ideali. Ma ben presto emerge tra loro una nuova
classe di burocrati sfruttatori, formata dai maiali, (gli stessi che avevano incitato
il “popolo” a ribellarsi dall’oppressore) che con la loro astuzia, il loro egoismo
e la loro cupidigia si impongono in modo
prepotente e tirannico sugli altri animali più ingenui e semplici.
Tra questi i più potenti sono Napoleon e Palla di Neve, i quali aspirano a concentrare
tutto il potere nelle loro mani.
Napoleon si circonda di un gruppo di cani che come sue milizie, scacciano Palla
di Neve, e uccidono chi non è d’accordo con lui.
Il dittatore con furbizia fa poi ricadere
tutte le colpe sull’esiliato Palla di Neve e si attribuisce invece tutti i meriti
(come ad es. il progetto della costruzione del mulino, che poi fallisce miseramente, e anche in questo caso il
crollo dell’edificio viene fatto passare come un atto terrorista di Palla di
Neve).
Inoltre tradisce anche i suoi sostenitori come Gondrano, il cavallo, che conduce
al macello quando non e’ più utile ai suoi progetti.
Gli ideali di uguaglianza e fraternità proclamati al tempo della rivoluzione
sono traditi da un unico comandamento che si sostituisce agli altri sette:
“TUTTI GLI ANIMALI SONO UGUALI, MA ALCUNI SONO PIU’ UGUALI DEGLI ALTRI”.
La frase che conclude il racconto (…le creature di fuori guardavano dal maiale
all’uomo, dall’uomo al maiale e ancora dal maiale all’uomo, ma già era loro impossibile
distinguere fra i due.) è un modo ironico di Orwell per sottolineare l’utopia del
comunismo, in quanto nessun uomo riuscirà
mai a debellare il desiderio di potere.
Il mio giudizio personale su questo romanzo è molto positivo,
perché nonostante il semplice lessico e l’ironia utilizzata, il libro La fattoria degli animali resta in ogni
modo un romanzo di enorme importanza dal punto di vista storico, poiché ci mostra
il punto di vista “occidentale” verso il
comunismo.
Il romanzo di Orwell inoltre è di facile e semplice lettura, anche se per apprezzarlo totalmente
bisogna leggera “fra le righe” e intuire la sottile ironia con cui Orwell critica
il comunismo.