IL
METABOLISMO
di Dr. Luca Billeter
1.LA TEMPERATURA CORPOREA
Il normale range di variazione della temperatura si
situa tra i 36-38°, con un valore medio di 37°.
Nell’arco della giornata la temperatura può variare di 1-2°, con temperature
più basse durante il sonno.
Nell’anziano soprattutto, il meccanismo che regola la temperatura non è più
preciso come da giovani e le variazioni della temperatura ambientale possono
essere compensate più lentamente ed in modo meno efficace.
Produzione di calore:
La respirazione cellulare, processo che libera
energia dalle sostanze alimentari per formare ATP, produce anche calore
(energia termica) e vi sono molti fattori che regolano questo processo:
¨
l’ormone tiroxina, potenzia la respirazione
cellulare e la produzione di calore. La secrezione di tiroxina è regolata
dall’energia prodotta dal nostro organismo, il cosiddetto apporto metabolico.
Quando il contributo metabolico diminuisce, la gh. tiroidea è stimolata a
secernere più tiroxina.
Meccanismi di feed-back inibiscono l’ulteriore secrezione.
La tiroxina è dunque il più importante regolatore della produzione giornaliera
d’energia.
¨
Nelle situazioni di stress, l’adrenalina
e la noradrenalina sono secrete dalla midollare del surrene ed in SNA diventa
più attivo.
L’adrenalina aumenta la respirazione cellulare, specialmente in organi come il
cuore, i muscoli scheletrici ed il fegato.
L’incremento di ATP per far fronte alle richieste in situazioni di stress
comporta una maggiore quantità di calore.
¨
I muscoli scheletrici sono di solito in
uno stato di leggera contrazione chiamata tono muscolare. Poiché anche minime
contrazioni richiedono ATP, anche i muscoli sono produttori di calore. Questa
quota ammonta a circa il 25% di tutto il calore corporeo a riposo e aumenta
notevolmente quando è prodotto più ATP.
Il fegato è un altro organo che continuamente sintetizza ATP per fornire
l’energia necessaria per le sue molte funzioni.
Complessivamente esso fornisce il 20% di tutto il calore corporeo a riposo. Il
calore prodotto da questi organi attivi è distribuito ai vari distretti
dell’organismo dal sangue. Come il sangue scorre attraverso organi come muscoli
e fegato, esso si riscalda.
A sua volta il sangue raggiunge le restanti aree del corpo e cede calore.
¨ Pure l’assunzione di cibo aumenta la produzione di calore, poiché l’attività dell’apparato digerente è aumentata. Il calore si forma perché gli organi competenti producono ATP per la peristalsi e per la sintesi degli enzimi digestivi.
¨ I cambiamenti della temperatura corporea determinano essi stessi un effetto sul metabolismo e sulla produzione di calore. Una temperatura più alta aumenta il metabolismo, che a sua volta incrementa la produzione di calore ed innalza la temperatura corporea ulteriormente.
¨ Perdite di calore attraverso la pelle.
La pelle costituisce la principale fonte di
dispersione del calore nell’ambiente esterno. Per radiazione s’intende che il
calore è ceduto dal corpo all’aria; la conduzione è la perdita di calore dovuta
al passaggio di calore a oggetti meno caldi, come i vestiti in contatto diretto
con la cute. Per convenzione indichiamo che l’aria atmosferica più fredda
allontana l’aria calda dalla superficie della pelle e facilita la perdita di
calore. Questo è il motivo quindi un ventilatore ci fa sentire più fresco in
una giornata calda. Naturalmente le arteriole del derma possono contrarsi o
dilatarsi per aumentare o ridurre il flusso di sangue. L’altro meccanismo
attraverso il quale il calore viene disperso dalla pelle è il sudore. Le gh.
sudoripare secernono sudore sulla superficie cutanea e l’eccesso di calore
corporeo lo fa evaporare. La perdita di acqua durante la sudorazione può
rapidamente portare alla disidratazione, quindi l’acqua perduta deve essere
rimpiazzata bevendo liquidi.
¨ Perdita di calore attraverso l’apparato respiratorio.
La mucosa respiratoria determina l’evaporazione di
acqua dall’epitelio di rivestimento; dunque il vapor acqueo formatosi viene
esalato.
¨ Perdita di calore attraverso le vie urinarie e digerenti.
Eliminazione di urine e feci comporta la perdita di
una piccola quantità di calore.
L’ipotalamo è responsabile della regolazione della
temperatura corporea, equilibrando produzione e perdita di calore così da
mantenere il nostro organismo alla temperatura richiesta.Speciali neuroni
dell’ipotalamo registrano i cambiamenti della temperatura del sangue che
attraversa il cervello; i recettori della temperatura della pelle forniscono
pure informazioni sui cambiamenti della temperatura esterna.
L’ipotalamo integra queste informazioni e dà luogo
alle risposte necessarie per mantenere la temperatura corporea ai normali
livelli.
Meccanismi per aumentare la dispersione di calore:
questa viene ottenuta con una vasodilatazione ed un
aumento della sudorazione. Tuttavia se la temperatura dell’ambiente è più alta
di quella corporea, il meccanismo diventa inefficiente, mentre la sudorazione
diventa inefficiente quando l’umidità atmosferica è elevata.
Nei giorni afosi, la produzione di calore può essere
diminuita anche per la riduzione del tono muscolare. Per questo è possibile
sentirsi svogliati in queste giornate.
Meccanismi di conservazione del calore:
in un ambiente freddo la perdita di calore corporeo
è inevitabile, ma può essere ridotta al minimo. La vasocostrizione del derma
sposta la circolazione del sangue lontano dalla superficie corporea, così da
avere più calore nelle parti centrali del corpo; la sudorazione diminuisce o si
ferma completamente. Se ciò non è ancora sufficiente, l’organismo può produrre
calore aumentando il tono muscolare. I cossidetti brividi possono far aumentare
la produzione di calore sino a 5 volte la norma.
Consiste in un rialzo anomalo della temperatura
corporea e può accompagnare malattie infettive, traumi fisici, cancro o danni
al SNC.
Le sostanze che possono provocare la febbre sono
chiamate pirogeni (batteri, proteine estranee e sostanze chimiche).
I pirogeni batterici elevano dunque il termostato
ipotalamico ad un livello più alto; dunque all’inizio il corpo è più freddo
rispetto al nuovo livello richiesto dall’ipotalamo ed i meccanismi di
produzione dell’individuo vengono attivati.
Il paziente in questa fase sente freddo e comincia a
tremare; il calore prodotto nella fase successiva sarà sufficiente per
aumentare la temperatura corporea ed a questo punto il paziente non avvertirà
né caldo né freddo.
Come gli effetti pirogeni si riducono, la richiesta
ipotalamica diminuisce ed ora il paziente sentirà caldo e verranno attivati i
meccanismo di dispersione del calore.
Vasodilatazione della pelle e sudorazione si
verificheranno finché la temperatura corporea si abbassa.
La febbre ha anche uno scopo; nelle febbri infettive
i globuli bianchi aumentano la loro attività a temperature moderatamente
elevate; tuttavia ad una temperatura corporea superiore i 41°C, l’ipotalamo
comincia a perdere la sua capacità di regolare la temperatura e gli enzimi
cellulari delle cellule vengono danneggiati e denaturati.
Le cellule iniziano a morire, per cui soprattutto a
livello del SNC (i neuroni), una febbre elevata che si prolunga nel tempo può
provocare un danno cerebrale irreversibile.
Vi sono naturalmente molti farmaci che abbassano la
febbre, che assumono il nome di antipiretici e che fanno parte della grande
categoria del farmaci infiammatori non steroidei (FANS), fra i quali si
ricordano il paracetamolo, l’aspirina, il Voltaren, il Ponstan, l’Indocid……………
La maggior parte di questi farmaci sono
antipiretici, antinfiammatori (a parte il paracetamolo) ed analgesici.
2.IL METABOLISMO
Il termine metabolismo si riferisce a tutte quelle
reazioni che avvengono nell’organismo; esse si possono dividere in anaboliche e
cataboliche.
L’anabolismo comprende le reazioni di sintesi o di
formazione, cioè consiste nel mettere insieme molecole più piccole per formarne
altre più grandi. Ad esempio la sintesi di emoglobina, la sintesi di glicogeno,
la sintesi dei lipidi.
Catabolismo significa decomposizione, rompere il
legame di grandi molecole per formarne di più piccole. Durante il catabolismo,
viene spesso liberata energia usata per sintetizzare ATP.
La maggior parte delle reazioni anaboliche e
cataboliche è catalizzata da enzimi, ciascuno specifico per un solo tipo di
reazione.
La Respirazione cellulare
C H O CO +H
O+ATP+calore
Questa è l’equazione della respirazione cellulare,
il cui scopo è la produzione di ATP. L’energia in forma di calore ci dà una
temperatura corporea e l’ATP prodotto viene impiegato per le reazioni che
richiedono energia. L’acqua che si forma è detta acqua metabolica.
La respirazione cellulare del glucosio passa
attraverso tre fasi importanti: la glicolisi, il ciclo di Krebs ed il trasporto
dei citocromi.
Glicolisi
Gli enzimi necessari per le reazioni della glicolisi
si trovano nel citoplasma delle cellule. Nella glicolisi una molecola di 6
atomi di carbonio viene frammentata in 2 molecole di acido piruvico.
Si ha un guadagno netto di 2 molecole di ATP per
molecola di glucosio. Se non è presente ossigeno nella cellula (come alla fine
di un esercizio fisico), l’acido piruvico viene convertito in acido lattico.
Se l’ossigeno è presente, l’acido piruvico entra
nello stadio successivo dell’acido citrico o ciclo di Krebs.
Ciclo di Krebs dell’acido citrico
e sistema di trasporto dei citocromi
La
molecola di piruvato perde un atomo di carbonio, costituendo l'acetilC o A, un
composto contenete due atomi di carbonio. A livello dei mitocondri esso,
combinandosi con l'OSSALACETATO (contenete quattro atomi di carbonio) da origine
all'ACIDO CITRICO (CITRATO) con sei atomi di carbonio. Successivamente l'acido
citrico subisce una serie di trasformazioni ritornando poi a formare
l'ossalacetato che, combinandosi con un'altra molecola di acetil C o A
ricomincia il ciclo. Durante l'ossidazione dell'acido citrico si liberano atomi
di idrogeno e di carbonio, che combinandosi con l'ossigeno danno origine a
molecole di acqua e di anidride carbonica. Nelle diverse reazioni intervengono
gli enzimi specifici, in particolare i CITOCROMI, strutture contenenti ferro
che legano gli ioni idrogeno (H+) all'ossigeno, formando molecole di acqua, che
assieme a quelle di CO2 vengono eliminate dalla cellula. Questi non
sono gli unici prodotti dell'ossidazione dei principi nutritivi. Durante il
ciclo si ha la produzione di ATP (fosforilazione dell'ADP in ATP). Ciò che
avviene si può riassumere in questo modo:
C6H12O6
+ 6O2
6CO2
+ 6H2O + 36 ATP
Proteine e grassi come fonte di
energia
Anche proteine e grassi possono produrre energia.
Gli aminoacidi in eccesso, non necessari per la
sintesi proteica, possono essere usati per la produzione di energia.
Essi sono deaminati nel fegato, cioè il gruppo NH2
viene rimosso e la porzione restante entrerà nel ciclo di Krebs.
I lipidi sono costituiti da glicerolo ed acidi
grassi, che sono il prodotto finale della digestione dei grassi.
Il glicerolo, può essere trasformato in acido
piruvico, che entra nel ciclo di Krebs.
Sia gli aminoacidi sia gli acidi grassi possono
essere convertiti dal fegato in chetoni, nelle situazioni in cui i grassi e gli
aminoacidi siano divenuti la principale fonte di energia.
Può comunque insorgere una condizione detta chetosi
(vedi allegato).
Energia proveniente dai 3 tipi di
sostanze nutritive
L’energia potenziale dei cibi è misurata in Kcal o
chilocalorie.
Una caloria è la quantità di energia necessaria per
far salire di 1°C la temperatura di 1 grammo di acqua.
Un grammo di carboidrati contiene circa 4 Kcal, come
un grammo di proteine, mentre un grammo di grasso circa 9.
Uso del cibo per processi di
sintesi
Ogni molecola di glucosio in eccesso rispetto ai
bisogni energetici immediati è convertita in glicogeno nel fegato e nei muscoli
scheletrici. Il glicogeno è quindi una fonte di energia in condizioni di
ipoglicemia e durante attività muscolare.
Cheratina, melanina, collagene, tendini, legamenti,
miosina, astina, mioglobina, emoglobina, anticorpi, fibrinogeno, albumina,
pepsina, amilasi, l’ormone per la crescita, l’insulina e gli enzimi, sono
proteine che derivano dagli aminoacidi. Vi sono aminoacidi non essenziali ed
essenziali, cioè che dobbiamo introdurre con la dieta e che il nostro organismo
non riuscirebbe altrimenti a costruire.
Il tessuto adiposo sottocutaneo invece è costituito
dai grassi, che vengono usati per la sintesi dei fosfolipidi (la guaina
mielinica p.e.). Pure il colesterolo deriva dagli acidi grassi, che verrà
utilizzato per la sintesi dei sali biliari e gli ormoni steroidei.
Cortisolo, aldosterone, estrogeni e progesterone
derivano pure dai lipidi.
Vitamine e minerali
Le vitamine sono molecole organiche necessarie in
piccola quantità per le normali funzioni dell’organismo; alcune vitamine sono
coenzimi, necessari per il funzionamento do certi enzimi.
I minerali sono sostanze inorganiche ed hanno una
varietà di funzioni.
Apporto metabolico
Il tasso metabolico esprime di norma la quantità di
calore prodotta.
L’energia potenziale contenuta nel cibo è misurata
in chilocalorie; durante il sonno ad esempio, l’energia spesa da una persona di
75Kg è di circa 60-70 Kcal per ora.
L’energia semplicemente richiesta per vivere
(distesi a riposo su un letto) costituisce l’apporto metabolico basale, il
quale varie a seconda dei fattori:
¨
l’esercizio (cioè la contrazione muscolare) fa
aumentare la spesa energetica
¨
l’età; il metabolismo è più alto nei bambini piccoli
e diminuisce con l’età
¨
la configurazione corporea; persone alte e magre
hanno metabolismi più elevati, poiché l’area di superficie è più ampia,
attraverso la quale il calore è disperso
¨
ormoni sessuali; il testosterone aumenta l’attività
metabolica molto di più che non gli estrogeni, il che assicura all’uomo un
metabolismo più alto della donna
¨
la stimolazione del simpatico
¨
diminuzione dell’immissione di cibo
¨
clima (idee in contrasto)