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LA TERZA GUERRA

D’INDIPENDENZA

 

Andrea Malosetti

Classe V^ B

 

 

Nella prima metà dell’Ottocento anche la Germania era divisa in vari Stati, alcuni dei quali sotto l’influenza dell’Impero austriaco.  L’unificazione fu opera del Regno di Prussia, il più potente Stato tedesco del tempo, che, come il Piemonte in Italia, attaccò e sconfisse l’Austria.  Nell’Aprile 1866 il Primo Ministro prussiano Bismark ottenne l’alleanza con  l’Italia; in caso di vittoria il nostro Paese avrebbe ottenuto il Veneto.  Scoppiata la guerra, l’esercito italiano si scontrò con quello austriaco, ma fu sconfitto a Custoza il 24 giugno 1866 e nella battaglia navale di Lissa il 20 luglio.

 

 

La battaglia navale di Lissa

 

 

 Queste due sconfitte andavano attribuite a impreparazione organizzativa e incapacità degli alti comandi militari. Le uniche vittorie italiane furono riportate in Trentino e sull’Isonzo da Garibaldi e dai suoi volontari.  La guerra, però, terminò vittoriosamente perchè la Prussia riuscì a sconfiggere l’Austria a Sadowa.

Nel frattempo fra Austria  e Prussia venne firmato l’armistizio.  L’Italia non era in grado di proseguire da sola la guerra.  Anche se vittorioso, Garibaldi dovette rispettare gli ordini che gli imponevano di ritirarsi dal Tirolo.

Il trattato di pace, firmato a Vienna, stabiliva che il Veneto passasse all’Italia e il Trentino e la Venezia-Giulia restassero all’Austria.

Nel 1865 la capitale del Regno d’Italia era stata trasferita da Torino e Firenze; lo spostamento non significava la rinuncia a Roma capitale, ma serviva a tranquillizzare Napoleone III, che si era proclamato difensore dello Stato Pontificio.

Nel 1870, Napoleone III, preoccupato per la crescente potenza della Prussia, attaccò lo Stato tedesco; le truppe francesi furono però sconfitte e l’imperatore costretto a lasciare il trono.  Così l’esercito italiano occupò il Lazio e, il 20 Settembre 1870, i bersaglieri, guidati dal generale Raffaele Cadorna, attraverso una breccia aperta nelle mura di Porta Pia, entrarono in Roma, che venne proclamata capitale d’Italia.

 

La breccia di Porta Pia

 

 

Con la presa di Roma si conclude il Risorgimento italiano.  L’Unità d’Italia fu opera sia dell’azione diplomatica e militare del Piemonte sia della “guerra popolare” dei democratici, a cui si deve la conquista del Regno delle Due Sicilie da parte dei Mille di Garibaldi.