ARBITALIA presenta
da e per IL MONDO ALBANESE
Gli
Arbëreshë del Crotonese
PALLAGORIO (PUHËRIU).
CHIESA DEL
CARMINE: L’ARBËRESH SULLE CAMPANE E LA SUA STORIA.
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Secondo
la leggenda popolare la Madonna volle fermarsi a Pallagorio mentre la
Sua statua veniva trasportata da un vicino paese (Zangari cita, a questo
proposito, lo scambio di immagini sacre, nonché di sacerdoti di rito
greco tra Carfizzi e Pallagorio; cfr. Zangari, 1940). Sulla costruzione
dell’edificio sacro non esistono testimonianze storiche tali da
permettere una valutazione sul piano storico – architettonico, come su
quello, più generale, della storia della vita religiosa nella comunità
di Pallagorio, a partire dall’arrivo degli arbëreshë, nuovi
abitanti del casale. E’ pur vero che l’esame delle strutture interne
dell’edificio fa pensare che la Chiesa sia stata edificata in diverse
fasi: si sarebbe costruita una piccola cappella, ampliata
successivamente.
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La
Chiesa, ad una navata, ha un arco a sesto acuto, retto da due colonne
uguali nella fattura a quelle dell'altare centrale; arco che delimita la
zona del presbiterio. Ai lati dell’altare si elevano, rispettivamente a
destra e a sinistra, altre due piccole are dedicate a Santa Rita e a
Sant’Anna.
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Sull'altare centrale è posta la statua lignea settecentesca della
Vergine. L’altare, sormontato da quattro colonne e da uno stucco
raffigurante il Padre che sorregge il mondo, fu edificato ad opera della
famiglia Lorecchio di Pallagorio, nel 1858.
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All’esterno il campanile si innalza sul lato settentrionale della
Chiesa, fu costruito, in mattoni, solo nel XX secolo.
Interessante è la storia delle due
campane della Chiesa del Carmine. Sulla campana più grande è scritta la
devozione, quasi dal tono favoloso, dei pallagoresi per la vergine del
Carmelo, mentre su quella più piccola è riportata in arbëresh una
preghiera.
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Campana
maggiore
- Il
suono di questa campana
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quando per monti e per piani si diffonde
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ricordi
- che
i figli di Pallagorio ovunque vivano
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giorno e notte fervono d'amore per il luogo
- ove
nacquero.
- I
pallagoresi che con le lacrime agli occhi
- si
partirono
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dalle mogli e dai figli amati
- per
trovare
- col
sudore della fronte, un pane onorato
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dalle lontane Americhe
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mandarono i denari
- per
comprare questa campana e l'altra più piccola.
- O
signora e Vergine del Carmelo,
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fiore dell'anima dei pallagoresi
- per
l'onore che essi a te fecero
-
aiutali tu
-
custodiscili con l'occhio tuo che non sa sonno
-
manda loro ogni bene
- con
giorni lunghi e felici.
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Nell'anno 1907 - Francesco Lorecchio Sindaco
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Campana
minore
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Kumbor'e sheit
-
kèndò pèr ghith jetèn
-
lavdat'e shèn mèrisè
- e
lark nka ajò an'e detit
- me
ghuhen'e tonè tè bucurè
-
falna Arbèrinè
-
thuaji
- se
puherizve i ka h'è t'è duan
-
- Mè
vit 1907
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Francisku i Lhariqèvet, Sindak
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Non usato l’alfabeto albanese codificato a Monastir Bitola. Mia
traduzione: campana santa risuona per tutto
il mondo le lodi della Vergine Maria, e lontano, sull’altra sponda
del mare, attraverso la nostra lingua bella, saluta l’Albania;
dille che per i pallagoresi è doveroso amarla come luce dei
(propri) occhi.
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servizio
di Pietro Luigi Aquino
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