LA STORIA PIU ANTICA

Su tutta la dorsale umbro marchigiana si trovano formazioni geologiche del Giurassico, che sono caratterizzate da due "serie" o "successioni" dalle caratteristiche litologiche e sedimentologiche differenti: una detta "completa" l'altra "ridotta" o "condensata". Tale diversificazione dipende dalla paleogeografia del loro ambiente di origine: questo nel periodo Giurassico, tra 195 e 140 milioni di anni fa, è costituito da un bacino marino dalle acque calde e limpide ed un clima simile a quello tropicale. Tale bacino mostra un fondale discontinuo dove si alternano aree abbassate e zone rialzate, vere e proprie montagne sottomarine dette "alti strutturali" la cui cima si trova poco al di sotto del livello marino tanto che alcune di esse possono anche emergere. Le sedimentazioni che avvenivano sugli "alti strutturali", hanno dato origine alle "successioni ridotte", scarse di spessore e lacunose, mentre quelle che avvenivano nei settori di mare più profondo hanno formato le "successioni complete".
Sul gruppo del Catria-Acuto è possibile osservare entrambe le "successioni". Quella "completa" affiora in particolare nell' area del Catria e lungo il Mandrale -nella Val del Balzone- a Nord Ovest dell' Acuto. E' caratterizzata dalle formazioni dette: Calcare massiccio del Burano, Còrniola, formazione del Bosso (Rosso ammonitico e Calcari e marne a Posidonia), Calcari diasprini e Calcari ad aptici. Quella "ridotta" caratterizza i versanti e la sommità di M. Acuto ed è riassumibile così: Calcare massiccio di M. Nerone e formazione del Bugarone. In particolare la zona di M. Acuto, che rappresenta una antica area di "alto strutturale-scarpata" -sono visibili sul versante Sud Est gli antichi fenomeni di crollo, di blocchi da 10 a 50 m di diametro di Calcare massiccio (detti Megabrecce), lungo quella paleoscarpata giurassica-, mostra sul suo versante Nord Ovest la formazione del Calcare massiccio di M. Nerone su cui poggia, sulla sommità e sul versante Sud Ovest, un sottile lembo di Calcari ad aptici, contenenti numerosi fossili. Sui versanti di Sud Est e di Nord Est le successioni si fanno meno lacunose affiorando Còrniola e Calcari diasprini.
La formazione calcareo-selcifera della Maiolica, al limite tra Giurassico e Creataceo, segue indistintamente entrambe la "successioni", testimone di un tendenziale pareggiamento dei più antichi rilievi sottomarini.

 

COTURNICE

Una vasta Oasi Faunistica di Protezione istituita dalla provincia di Pesaro e Urbino (L. n° 157/11-2-1992) si estende da Chiaserna a Bocca della Valle a Caprile e a Fonte Avellana, vietando la caccia su tutta l'area montana di Catria e Acuto. La principale specie protetta è la Coturnice (Alectoris graeca). Di grande interesse zoologico e biogeografico questo fasianide rappresenta, dal punto di vista venatorio, il patrimonio più prezioso del massiccio. La Coturnice dei monti Catria, Petrano e Nerone, costituisce infatti il limite più settentrionale della sottospecie appenninica. Poco più grande di una Starna, è caratterizzata da un bavaglino bianco candido circondato da un netto bordo nero. Vive nelle zone sommitali dove preferisce ambienti ricchi di rocce, massi e arbusti. In inverno si riunisce in brigate e, fino all'inizio della primavera, può scendere anche intorno agli 800 - 1000 metri di quota.
Presente fino agli anni '50 anche nei vicini M. della Strega e M. Cucco, ha poi subìto una fortissima contrazione tanto da raggiungere, intorno agli inizi degli anni '80, un serio pericolo d'estinzione. Attualmente la popolazione di Coturnici del Catria, la maggiore della provincia, è costituita da circa 10 brigate, ognuna delle quali è composta da 2 a 10 individui. La popolazione ottimale è stata stimata in circa un centinaio di coppie.