PROTAGONISTI DI UNA STORIA NON SCRITTA: I CARBONAI

C'è una storia non scritta sulle pergamene, priva di monumenti, ma non del tutto dimenticata. Non è la storia dei Conti o degli Abati, ma di uomini umili e anonimi, eppure profondi conoscitori della natura e ultimi depositari di un'arte antica.
Quello del carbonaio, dal 2° dopoguerra, è un mestiere in via d'estinzione. Girando per il Catria si rinvengono i resti di quell'attività: all'interno e ai margini dei boschi, in gran numero e spesso nei luoghi più impensabili e inaccessibili, si aprono ancora le "piazze", più raramente ci si imbatte nei muri a secco, ruderi dei loro ricoveri.
Quello del carbonaio è un mestiere duro e difficile: nel periodo della stasi vegetativa, tra tardo inverno e inizio primavera, taglia e prepara la legna. Più tardi allestisce la carbonaia nella "piazza" che, se il bosco è particolarmente ripido, uno scavo a monte e un sostegno di pietre a secco a valle creano dal nulla.
A 10-20 m costruisce il capanno. Questo è spesso sostenuto da 4 "passoni" o, più raramente, da muri di pietre a secco. Un piccolo fossato lo circonda per evitare allagamenti in caso di pioggia. Rami e frasche, cementati con fango e coperti da zolle di terra -dette "l' plicc"-, ne formano l'impermeabile tetto. L'arredo interno è formato da poveri giacigli, i più elaborati sono costituiti da un reticolo di paletti sollevati da terra e coperti da rami, paglia, foglie di granturco o stoppie. Su questi il carbonaio dorme vestito sotto copertacce e cappotti.
Polenta, e pasta alla carbonara, acquacotta, formaggi e raramente salsicce costituiscono la sua semplice e monotona alimentazione.
Opera di alta ingegneria è l'allestimento della carbonaia, ma l' arte più difficile è governarne la "cotta". La legna, accuratamente scelta, viene sistemata attorno al "fornello" centrale, formando una specie di cono che viene ricoperto di ginestre e terra umida e rincalzato alla base con zolle e tronchi. Inserite braci ardenti all'interno del "fornello", vengono aperti una serie di fori che permettono sia di controllare che di regolare il tiraggio dell'aria in modo da alimentare una lenta combustione. Utilizzando 25-30 quintali di legna occorrono circa una settimana di allestimento e 3-4 giorni per la "cotta", durante i quali la carbonaia va controllata costantemente. Il risultato: 5-6 quintali di legni quasi integri ma leggeri e neri: il carbone.