LE FIORITURE

Le fioriture primaverili, nel paesaggio del Catria, sono apprezzate indistintamente da tutti. E questo da secoli, visto che una rappresentazione del Catria di fine '600 mostra un "Prato de'Fiori " nella valle del Casciaro. L' elenco dei pascoli e dei prati-pascoli che danno luogo a queste vistose fioriture non può non annoverare: Bocca della Valle, la sella Infilatoio-Dogane, i Prati della Vernosa, Farfanella, Casciaro, Pian d'Ortica. Ma quelli di Valpiana e della Tenetra sono certamente i più famosi per estensione, numero e varietà di specie e per comodità di accesso. Si tratta di prati-pascoli di grande valore economico per la produzione di fieno e per il pascolo del bestiame, causa anche di aspre contese tra le comunità di Cagli, Cantiano e i monaci dell' Avellana durante il Medioevo.
Neve permettendo, lo spettacolo inizia già tra febbraio e marzo con le distese viola dei Crochi (Crocus napolitanus). La stagione delle grandi fioriture prosegue nei mesi successivi raggiungendo l'apice tra aprile e maggio, in un alternarsi e combinarsi di colori e di forme. Ranuncolacee, Asteracee, Amarillidacee, Orchidacee sono alcune delle famiglie coinvolte, e l' elenco dei numerosi attori di questo spettacolo naturale non può che limitarsi ad alcuni dei principali: Viola eugeniae, Primula veris ssp. columnae, Gentiana verna, Myosotis alpestris, Pedicularis comosa, Campanula glomerata, Narcissus poëticus, Asphodelus albus, Orchis ustulata, O. mascula, Dactylorhìza sambucina.
Per tutelare questi ambienti di così grande valore sono state istituite dalla regione Marche (Legge Regionale n° 52 del 30/12/1974) le "Aree Floristiche Protette". Tali Aree sono indicate da apposite tabelle perimetrali e al loro interno è proibita la raccolta, la estirpazione e il danneggiamento di tutte le piante spontanee, sono d' altra parte consentite le tradizionali pratiche colturali, compresi il pascolo e la fienagione. Le Aree Floristiche della provincia di Pesaro e Urbino sono complessivamente 38, 12 delle quali istituite nel comprensorio del Catria. Tra queste la n° 27 - "Prati di Tenetra" si estende per 23,7 ha di superficie a tutela delle specie erbacee caratteristiche dei pascoli montani che danno origine alle fioriture.
 

ALLOCCO e GUFO REALE

Si dice che il carbonaio abbia un amico notturno: l'Allocco (Strix aluco). Quando questo lancia il suo richiamo, il carbonaio sa che gli occhi rossi che hanno allarmato il rapace notturno non sono altro che le "spie", fori dai quali si vede l'interno della carbonaia, che mostrano una combustione troppo vivace. Di abitudini prevalentemente forestali, l'Allocco è ancora relativamente frequente nei boschi del Catria, specialmente nelle faggete, come Bosco Rotondo, o nelle zone rupestri, come la Val del Balzone, dove sfrutta le cavità rocciose delle pareti per nidificare. Simile al Gufo comune, se ne distingue soprattutto per la mancanza dei "ciuffi auriculari" e per gli occhi neri. Può mostrare due aspetti del piumaggio: una forma grigia e una rossiccia.
Ben diversa è la situazione di un altro strigide, il più imponente tra i rapaci notturni, in quanto può raggiungere i 180 cm di apertura alare. Il Gufo reale (Bubo bubo), ancora alla fine del secolo scorso, di certo nidificava sul Catria. Ora la specie è ovunque in forte diminuzione, anche a causa di sistematiche persecuzioni basate sulla sua "nocività", peraltro mai dimostrata. La popolazione attuale nell'intera provincia di Pesaro e Urbino è stimata in 3-5 coppie distribuite nell'Appennino calcareo, probabilmente 1 o 2 di queste presenti sul massiccio del Catria.