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1 Suggestiva alternativa alla sovrastante strada nuova è questo tratto dell'antica via, vero e proprio viale per i maestosi faggi che ne segnano il tracciato.
 
2 Nel bosco ceduo e al suo margine, quando il faggio non ha ancora messo le foglie, tra marzo e aprile, sono da non perdere le fioriture degli arbusti di corniolo e prugnolo, e tra la flora erbacea: Hepatica nobilis, Anemone nemorosa, Corydalis bulbosa, Cardàmine enneaphyllos, C. kitaibelii, Potentilla micrantha, Mercurialis perennis, Daphne laureola, Primula vulgaris, Scilla bifolia, Galanthus nivalis, Crocus napolitanus.
Questa zona rientra nell'area floristica n°26 PS "Ranco Pierello".
 
3 Da notare, per la posizione e la particolarità delle forme, la presenza suggestiva di questo faggio isolato.
 
4 Da qui si gode un ampio panorama sulla gola del Burano. Osservando l'opposto versante del M. Petrano è possibile leggere, sulla base delle diverse morfologie della valle, come le formazioni affioranti rispondono in modo diversificato all'azione erosiva. Infatti il Calcare massiccio, nella parte centrale della gola, e la Maiolica, in quelle esterne a quote più elevate, mostrano pareti verticali. Il Rosso ammonitico, marnoso e facilmente degradabile, fa sì che le pareti corrispondenti alla sovrastante Maiolica risultino notevolmente "arretrate" rispetto a quelle incise nelle formazioni più antiche. Còrniola e Calcari diasprini determinano versanti dalle pendenze intermedie.
 
5 In corrispondenza del cippo di confine tra Cagli e Cantiano, un antico tracciato viario, che da Cantiano saliva per Fonte lalama, permetteva sia l'accesso ai ricchi prati sommitali che la discesa verso Cagli, costituendo un'importante alternativa alla via Flaminia.
Da sottolineare la presenza di bellissimi esemplari di agrifoglio.
 
6 A metà primavera le distese di narcisi (Narcissus poeticus) in fiore sono certo indimenticabili.
 
7 Non si può non salire la cima del M. Morcia poiché, anche per la sua marginalità, è panoramica a 360°. Antichissima è l'origine di questo toponimo. Nelle "Tavole eugubine"infatti è menzionata la località "Smursi" esistente ancora oggi presso Gubbio con il nome di Morcia.
 
8 L'orizzonte sorgentifero di Fonte Luca è costituito dall'affiorare delle marne varicolori, qui rossastre e bianche, della formazione cretacea delle Marne a fucoidi. Ai margini del rimboschimento a conifere è da notare la presenza di Orchis simia, orchidea poco comune sul massiccio del Catria, dai singolari fiori a forma di omino o scimmietta.
 
9 Nelle carte del secolo scorso questo tratto del sentiero era indicato come "via dei Prati".
 
10 La Casetta del Galante è probabilmente ciò che rimane di una casa-torre esistente nel XVII secolo. Oggi rappresenta la classica e più antica tipologia del rifugio sul massiccio del Catria. Il nome deriva da Ludovico Galante che, nel 1581, deteneva in enfiteusi Valpiana, che per questo era anche chiamata "Campo del Galante".
Notevole è la posizione dell'edificio, vero e proprio punto strategico per la vista sul Castello di Frontone, su Valpiana e sull'intera Valle del Mandrale.
 
11 La sorgente naturale di Fonte Ciabecco ha per livello sorgentifero la formazione calcareo-marnosa del Rosso ammonitico.
 
12 Questa località è ricordata nel XVII secolo col nome di "Prato Spineto", i prugnoli che vi crescono ne giustificano ancora il nome.
 
13 Come per Fonte Luca anche qui il livello sorgentifero è costituito dalle Marne a fucoidi. Attorno al Fontanile è da sottolineare la presenza di alcuni faggi di notevoli dimensioni.
 
14 Fino al 1995 sul luogo dell'attuale rifugio sorgevano i ruderi del vecchio rifugio di Fonte Bocca della Valle. Questo era simile alla Casetta del Galante per dimensioni e spessore dei muri, che erano di pietre a secco. Il tetto, demolito negli anni '80, era in legno e coppi. Due piccole nicchie ricavate presso un angolo, ne caratterizzavano l'interno.
Nei pressi del rifugio è possibile rinvenire almeno due diverse specie di Ribes, si tratta di R. alpinum e R. multiflorum, che nel comprensorio del Catria risultano decisamente poco comuni.
 
15 Il Grottone è forse la più ampia delle cavità del massiccio del Catria, certamente è quella più facilmente accessibile. Nei pressi è da notare la presenza, con un numero veramente notevole di piante, di Lunaria rediviva o moneta del papa.