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IL NOTIZIARIO DELL'ARCHEOLOGIA MEDIEVALE IN
CAMPANIA
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25/02/2004 AVERSA (Ce):
SCOPERTO CROCIFISSO QUATTROCENTESCO
“Abbiamo la volontà di ritrovare
tutte le opere di pregio artistico di proprietà aversana per la
costituzione del museo civico all’interno di Palazzo Gaudioso”.
L’assessore alla cultura della giunta Ciaramella Rosario Ippone, di
ritorno dal Museo di Capodimonte, dove ha potuto ammirare il crocifisso
del ‘200 consegnato negli anni ’60 dagli allora amministratori di
Aversa per il restauro e non più richiesto in restituzione, è venuto a
conoscenza di un’altra pregevolissima opera di proprietà della contea
normanna. “Il crocifisso che abbiamo scoperto, oltre quello già noto
del ‘200, è di epoca quattrocentesca, a grandezza naturale (200x173),
viene definito da una guida curata da Boris Ulianich come “un’opera
di altissima qualità formale”. L’opera, completamente sconosciuta,
anche ai più accorti studiosi di storia locale, è praticamente unica
nel suo genere. Il restauro ha permesso di accertare che la scultura non
è in legno, come si riteneva, ma è realizzata con una tecnica
particolare, ottenuta con un sistema di impannatura costituita da stucco
impastato con filamenti vegetali, probabilmente si tratta di paglia, che
definisce il modellato. Le vene che risaltano sulle gambe e sulle bracce
sono state realizzate con corde; sulla superficie così preparata è
stata poi applicata una incamottatura di tessuto fitto e sottile e
quindi uno strato di stucco levigato su cui è stata stesa la pellicola
pittorica, probabilmente una tempera grassa in antico estesamente
ridipinta. Gli unici elementi lignei sono le dita delle mani e dei
piedi, scolpite ed inserite ad incastro. L’interno della scultura è
cavo; in due cunei di legno collocati nella cavità all’altezza delle
spalle e del bacino, sono inseriti chiodi che sostengono il Cristo alla
croce. L’intervento di restauro è stato condotto da Giovanna Izzo.
Ora inizieranno i rapporti con la Soprintendenza dei Beni Culturali
della Provincia di Napoli, che ringrazio per la disponibilità mostrata,
per la restituzione dei due importanti crocifissi. Oltre che per le
cento chiese, Aversa diventerà nota anche per i crocifissi
pregevoli”. (Fonte: comunicato stampa)
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25/02/2004 AVELLINO:
SOTTO PALAZZO INA I RESTI DELLA CHIESA DI SAN FRANCESCO?
Consalvo Grella, ex direttore del museo irpino, ha
lanciato un grido d'allarme: sotto le macerie del cosiddetto Palazzo
INA, buttato giù per ricostruirlo, ci sarebbero le rovine della
cinquecentesca chiesa di San Francesco. Ecco perché è stato chiesto l’intervento
delle soprintendenze ai beni culturali e archeologici, per la
sospensione dei lavori di sbancamento e lo svolgimento di indagini.
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20/02/2004 RESTAURI
NELLA CHIESA DI SANTA MARIA AL RIFUGIO DI CAVA DE' TIRRENI (Sa) Il
Comune di Cava dei Tirreni (Sa) inizia il restauro, anche se limitato ad
alcune parti, dell'importante complesso di Santa Maria al Rifugio. Gli
interventi interessano il restauro di quattro lastre lapidee
raffigurante santi francescani e di quattro portali. Complessivamente
l'investimento dell'amministrazione comunale ammonta a 26.000 euro.
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08/02/2004 RESTAURI NEL
DUOMO DI SALERNO
Sarà reso esecutivo il
progetto di recupero di un altro pezzo dell'importantissimo Duomo di
Salerno. I lavori saranno finalizzati al restauro dell'Altare costruito
all'interno della Cappella dei Santissimi Martiri Salernitani e della
Cripta della Cattedrale dedicata al Patrono San Matteo. La Cripta della
Cattedrale fu inaugurata nel 1084, appena tre anni dopo l'inizio della
costruzione del complesso da parte di Roberto il Guiscardo.
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24/01/04
VOLONTARI SCOPRONO CANALI ED UN PONTE DEL'500 A SOLOFRA (AV)
Grazie alla collaborazione fra volontari di
Legambiente ed enti locali, sono stati portati alla luce a Solofra (Av)
una serie di canali e ponti costruiti nel '500 ad opera degli Orsini.
Le opere giacevano sepolti da immondizia e vegetazione, accumulatasi
negli ultimi 50 anni. Le opere di canalizzazione risalgono addirittura
all'epoca romana anche se poi furono sfruttati nel corso del '500
dagli Orsini. Persino i ponti per l'attraversamento dei valloni,
costruiti dagli Orsini e poi rinforzati dai Borboni, erano spariti
dalla vista perché seppelliti vegetazione e rifiuti di ogni genere.
La collaborazione fra volontari ed enti ha liberato negli ultimi tre
mesi cinque valloni e con loro le opere che gli antichi utilizzavano
per regimentare le acque dei monti, e per attraversarne i versanti. In
particolare al vallone Fratte è riemerso un ponte in pietra di epoca
Orsini (XVI secolo) e una vasca per l'accumulo di acqua piovana. Nel
vallone San Nicola è stato recuperato un ponte dello stesso periodo,
con una parte delle opere di ingegneria idraulica realizzate dai
Romani. Opere murarie sono venute alla luce anche in vallone Rialvo,
Canterelle-Selva di Nuzzo.
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15/12/03
RISCOPERTE DIVERSE MONETE ALTOMEDIEVALI A MINTURNO
Erano state rinvenute
in diversi scavi del passato, ma mai se ne era ufficializzato il
ritrovamento. Si tratta di una serie di monete risalenti a periodi
compresi tra il XII e il XIV secolo, rinvenute nell'area
archeologica di Minturnae. La notizia è stata data da una rivista
specializzata che ha precisato che si trattava di scoperte di cui
nessuno aveva mai parlato in forma ufficiale. Le monete erano
state rinvenute accanto ai corpi sepolti di probabili pellegrini
e commercianti dell'epoca. Tra i denari ritrovati ce ne erano alcuni
definiti tornesi e tutti di valore enorme. La scoperta conferma
l'importanza anche in epoca altomedievale dell'area minturnese come
collegamento fra Lazio e Campania.
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04/12/03
INIZIATI I LAVORI DI RESTAURO DEL COMPLESSO DI SANTA MARIA LA NOVA A
NOLA
Grazie ad un
finanziamento di 900 mila euro stanziati dalla Soprintendenza ai Beni
Architettonici, sono iniziati in questi giorni i lavori per il
restauro della Chiesa di Santa Maria La Nova a Nola, un restauro
atteso da oltre vent'anni. La chiesa, risalente al 1500, diventerà
parte integrante dell'attiguo ex Convento delle Canossiane che ospita
il Museo Archeologico della cittadina. in tal modo sarà possibile
realizzare una struttura a carattere culturale e recuperare un angolo
della città che versava in estremo degrado.
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04/12/03
FINALMENTE PARTIRA' IL RESTAURO DELLA GROTTA DI SAN BIAGIO A
CASTELLAMMARE DI STABIA
A seguito di un
sopralluogo del soprintendente ai Beni architettonici Enrico
Guglielmo e del prof. Renato Sparacio, è scaturita la decisione
di creare un tavolo di lavoro tra Comune, Soprintendenza, Provincia di
Napoli e Regione, attraverso un protocollo d'intesa e una conferenza
di servizi, al fine di stabilire le tappe del restauro e
dell’apertura alla visita della Grotta di San Biagio a Castellammare
di Stabia, uno dei più importanti monumenti paleocristiani della
Campania. Il monumento è un ipogeo paleocristiano utilizzato in una
prima fase come catacomba già nel V secolo. Successivamente, con
l’arrivo dei benedettini, fu adibito a basilica, così come
testimoniano i ricchi affreschi ancora conservati all'interno del
monumento.
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04/12/03 IN VIA
SANTA CHIARA A NAPOLI SCOPERTA UNA STRADA MEDIEVALE
Durante i lavori
della Napoletanagas in Via Santa Chiara a Napoli, nei giorni scorsi è
venuta alla luce parte di una strada medievale che correva lungo la
stessa direttrice della strada attuale. Alla luce sono venuti tre
tasselli del basolato in pietra calcarea, arenaria e vulcanica locale.
La Soprintendenza Archeologica è così intervenuta bloccando il
cantiere in attesa dei necessari saggi e controlli. Sono in molti in
zona a richiedere di lasciare a vista il rinvenimento proteggendolo
con una lastra trasparente. Ma considerato il limitato valore del
rinvenimento è molto probabile che, al termine delle indagini, il
tutto ritornerà sotto terra.
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20/11/03
SCOPERTE ARCHEOLOGICHE MEDIEVALI NEL CONVENTO DI SANT'ANTONIO A NOCERA
INFERIORE
Nel corso dei lavori
di restauro che si stanno portando avanti nel Convento di
Sant'Antonio a Nocera Inferiore, a livello delle fondamenta è venuta
alla luce l'ultima di tre fosse di sepoltura medievali. Le
prime due erano state scoperte in precedenza, insieme al locale
dello spogliatoio. Si tratta di aree cimiteriali destinate agli
appartenenti all'Arciconfraternita dell'immacolata. La scoperta
è stata resa possibile grazie ad una microcamera montata su un'asta
telescopica che è stata introdotta all'interno di un foro di circa un
metro di lunghezza che i restauratori avevano notato alla base
della volta del secondo locale cimiteriale. Le immagini hanno rilevato
la presenza di un ambiente ancora intatto che quindi potrà riservare
nuove sorprese. L'interesse destato dalla scoperta ha fatto ipotizzare
la creazione di un percorso di visita di tipo museale all'interno
del complesso dedicato ai riti della sepoltura dal XVI al XVIII
secolo.
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