Il sarcofago di Adelfia








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Il sarcofago di Adelfia venne scoperto il 12 giugno 1872 in una rotonda della regione meridionale del cimitero di S.Giovanni da Saverio Cavallari.
Cavallari osservò che nel suolo delle gallerie della catacomba si aprivano delle fosse terragne sigillate, dando inizio ad un’esplorazione metodica che lo portava alla rotonda di Adelfia.

L’arca giaceva a m.1,35 al disotto del piano della rotonda; fu ricoperta con lastroni perfettamente connessi e cementati. Su di essi venne distesa una massicciata di grossi pezzi di pietra calcare dello spessore di quasi cm.50, sì da raggiungere il bordo superiore delle arche del nicchione. In tempo successivo sul ripiano ottenuto furono costruite due tombe a sarcofago che vennero a trovarsi allo stesso livello delle arche più alte scavate sul fondo della grande nicchia. La fossa che accolse l’arca venne scavata per accogliere il sarcofago sin da quando venne collocato nella catacomba e non in un secondo momento.

Il sarcofago è composto di tre pezzi di marmo lunense; il blocco è di spoglio e venne riadornato per il sepolcro di Adelfia come mostra nella faccia interna lo scalpellamento di un ornato (forse del 3°sec.), è rotto in più punti sul lato destro: le rotture vennero saldate con grappe di ferro impiombate.
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