vai alla home page

Iscrizione di San Clemente

L'episodio, che l'affresco rappresenta, è attinto alla leggenda del santo e martire Clemente vissuto sotto l'imperatore Nerva (96-98 d.C.): il ricco e nobile pagano Sisinnio ordina a tre servi di legare Clemente, ma essi, confusi da un miracolo, si affannano intorno a una colonna che traggono qua e là con le funi credendo di aver legato e di trascinare il Santo, mentre egli è divenuto invisibile eppure presente con le sue parole in latino:

Duritia cordis vestri
saxa trahere maeruistis

La durezza del vostro cuore
vi meritò di trascinare dei sassi

Sisinnio, raffigurato in toga con la mano destra alzata in segno di comando, grida in "volgare" ai servi chiamandoli per nome:

Fili de le pute, traite.
Gosmari, Albertel, traite
Fàlite de retro co lo palo, Carvoncelle

Figli di donnacce, tirare!
Gosmaro, Albertello, tirate!
Fàgliti dietro con il palo, Carboncello!


L'affresco fu fatto eseguire da un certo Beno de Rapiza e da sua moglie Maria in onore di Dio e di San Clemente tra il 1084 e il primo decennio del XII secolo.


Ritorna all'elenco principale