Rispondi a ciascuna domanda, altrimenti l'esercizio non è valido.

Il Decameron fu scritto probabilmente fra:

il 1348 e il 1349
il 1248 e il 1348
il 1348 e il 1353
il 1348 e il 1358

L'autore racconta che nella Firenze devastata dalla peste:

sette ragazzi e tre giovani fanciulle cercano scampo al contagio ritirandosi in campagna
dodici ragazzi appartenenti al ceto sociale alto cercano scampo al contagio in campagna
una brigata di sette ragazze e tre ragazzi cerca scampo al contagio ritirandosi in campagna
dieci giovani di ceto sociale medio si ritirano in campagna per curarsi

Il libro si apre con il Proemio che contiene i motivi dell'opera, in cui lo scrittore:

vuole giovare a coloro che sono stati contagiati dall'epidemia
si rivolge alle donne e in particolare a quelle belle
vuole sollevare coloro che sono afflitti dall'amore, dilettandoli
si rivolge agli uomini che sanno amare, sulla linea dell'amor cortese

Boccaccio sostiene bel Proemio che le donne:

sono più furbe e scaltre degli uomini
sono più propense degli uomini alle attività commerciali e al gioco
più difficilmente si abbandonano alle pene d'amore
più difficilmente sanno trovare distrazione alle loro pene d'amore

Il Decameron mette in luce una nuova visione della Fortuna:

molto amara e pessimista
simile a quella dantesca, subordinata al disegno di Dio
in cui l'individuo può imporre il suo dominio sulla realtà
rappresentata da una gerarchia angelica preposta alle cose terrestri

L'iniziativa dei giovani che si rifugiano in campagna per scampare alla peste ha la funzione:

di ricomporre la società minata e sconvolta dal flagello
di evidenziare con quanta superficialità i giovani vivono alcune circostanze
di mettere in luce le differenze sociali
di descrivere la bella campagna fiorentina

La "cornice" nell'opera ha un valore:

esornativo
estrinseco
essenziale alla struttura del libro
non necessario alle novelle

Caratteristica della "cornice" è:

l'atmosfera incalzante simile a quella delle novelle
l'atmosfera contemplativa, differente da quella delle novelle
la rappresentazione del mondo brulicante e caotico
la rappresentazione di uno spaccato di vita del Trecento

Al centro dell'attenzione della maggior parte delle novelle si trova:

un mondo popolare e meschino
un mondo feudale e sbigottito
un mondo aristocratico e decaduto
un mondo borghese e mercantile

L'ambiente sociale di provenienza di Boccaccio era:

il mondo popolare cittadino
l'ambiente contadino toscano
il mondo cittadino dei mercanti
l'ambiente aristocratico decaduto

Uno dei temi centrali del Decameron è "l'industria", che è:

la nuova fonte di guadagno
la capacità degli uomini di dominare la realtà oggettiva
un nuovo sistema di produzione
una caratteristica del popolo

Per "ragion di mercatura" Boccaccio intende:

l'intelligenza dell'individuo che sa dominare la realtà
la capacità di creare autonomamente
l'azione energica degli uomini
l'interesse economico anteposto a tutti gli altri valori

Boccaccio nei confronti del mondo cortese prova:

sdegno, inquanto lo trova molle e decaduto
indifferenza, attratto com'è dal mondo mercantile
nostalgia, in quanto è simbolo di valori
disprezzo, in quanto crea differenze sociali

Boccaccio arriva a riconoscere che le virtù magnanime:

sono possedute solo dagli aristocratici
possono essere presenti anche in individui di ceti sociali inferiori
appartengono solo ai mercanti
appartengono solo alle donne

L'amore nel Decameron:

costituisce uno dei temi centrali; è visto in una prospettiva laica e terrena
è visto come passione travolgente che è bene soffocare e reprimere
è ascetico e mistico
può portare l'uomo a sopportare sofferenze e pene

Alcune novelle erotiche del Decameron:

contengono oscenità
sono state successivamente censurate dallo stesso Boccaccio
non hanno comunque mai fatto passare Boccacio per scrittore pornografico
non contengono malizia, ma serena manifestazione della forza della natura

Decameron e Commedia sono opere:

simili: rappresentano un popolo brulicante e caotico, privo di armonia
simili: perchè in ambedue c'è un vivo sentimento di imporre l'ordine divino
che presentano una realtà disordinata: Boccaccio cerca ordine nelle forze umane, Dante nelle divine
che presentano una realtà quotidiana che cerca di convergere in una dimensione trascendentale

Le cento novelle di Boccaccio appartengono:

alla produzione letteraria considerata dagli intellettuali "alta"
al filone della produzione d'intrattenimento e di evasione
alla produzione erotica per solo adulti
alla produzione "rosa", d'amore e di sentimenti

Le cento novelle del Decameron:

appartengono a un'unica tipologia narrativa
rappresentano una grande varietà narrativa
si posono riassumere in due varietà narrative: l'avventura e la beffa
sono divise in due varietà narrative: le prime cinquanta sono d'amore, le altre d'avventura

Lo stile del Decameron si può considerare:

unico e uniforme
soave e chiaro, anche se è presente qualche subordinata
costituita da periodi lunghi, in cui sono presenti vari registri espressivi
costituita da periodi brevi; sono quasi assenti le subordinate

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