Back to the Home Page

Questa è l'Area dedicata a Forum e Dibattiti.

Lo spazio per addetti ai lavori o semplici curiosi che vogliano confrontarsi
sulle attuali tendenze del design mondiale, sull'evoluzione dell'architettura,
o semplicemente desiderino avere notizie e suggerimenti sugli ultimi concorsi.



Conosciamoci meglio ............ vai alle pagine con alcuni dei nostri lavori :  



da DOMUS 850 Roberto Gamba


"I FARAONI ESISTONO?"



Il ponte sullo stretto di Messina

Il fascino per la realizzazione di un’opera monumentale si manifesta soprattutto nei bambini: l’impresa costruttiva sviluppa nelle loro menti, con l’idea del progresso tecnologico, uno spirito di positività, che sembra ad essi possibile solo con la concretezza del costruire.
Molti hanno conservato dall’infanzia il desiderio di veder compiuta una delle più grandiose, possibili opere dell’uomo: il ponte, a campata unica, per il collegamento stabile tra la penisola italiana e l’isola di Sicilia.
Il Presidente del Consiglio dei Ministri dell’attuale governo italiano ha annunciato con grande clamore, nelle passate settimane, che c’è, da parte sua, l’intenzione dì por fine al trentennio di incertezze per quest’opera pubblica. Lo scorso anno, Guido Gentili, editorialista del Corriere della Sera, ha già scritto un libro (L’incompiuta: dalle dighe mobili al ponte di Messina — storie di un paese ‘bloccato’), che sembra mettere sotto accusa l’indecisione della nostra classe dirigente: ma che anche rivela quanto sia irrazionale voler approvare a tutti i costi <>, per compiere opere per le quali o i soldi non ci sono, oppure le analisi preventive non hanno sancito completamente la fattibilità.
È del 1971 la legge che ha promosso l’attuazione del Ponte, da allora si sono susseguiti annunci, progetti, pareri positivi e negativi, ma la promessa dell’onorevole Berlusconi non può significare una completa garanzia per il completamento dell’opera: dal momento che la previsione di inizio lavori va al 2004 e la fine al 2010, come potrà essere solo suo il merito costruttivo?
Come potrà il Governo da lui diretto durare così a lungo? Non c’è il rischio di andare a costituire un’ulteriore caso di incompiutezza, da rilanciare ai governi successivi? L’entusiasmo attuale si basa soprattutto sugli aspetti finanziari: si coinvolgerebbero i privati nella costruzione e nella gestione dei pedaggi, ma in campo le cifre appaiono poco chiare (oltre che talmente elevate da risultare incontrollabili).
Quanto costerà definitivamente l’opera e a che prezzo l’utente automobilista, o il trasportatore ne potranno godere? L’intervento necessario e probabile di capitali extra-continentali non parrebbe suscitare entusiasmo negli imprenditori nazionali; inoltre attirerebbe piccoli e grandi interessi dell’ambiente mafioso, soprattutto per subappalti e forniture.
Il Ponte sullo Stretto è ancora un modello di non sviluppo, perché non sviluppa le forze locali, nega altre priorità sul terreno delle politiche sociali, dove urgono invece servizi diffusi e capillari; distrugge una risorsa dell’ambiente: la bellezza, afferma Osvaldo Pieroni, docente di sociologia all’Università della Calabria nel suo saggio Tra Scilla e Cariddi - il ponte sullo Stretto di Messina: ambiente e società sostenibile nel Mezzogiorno (vedi Domus n. 833). lI ponte deve essere criticato proprio a partire da aspetti che, apparentemente, non riguardano la sua fattibilità. C’è in primo luogo da considerare cos’è diventato il vivere civile nelle regioni del Sud d’italia, paurosamente segnate da cronica carenza d’acqua, inefficienza nei servizi sanitari, insicurezza, arretratezza in ogni tipo di struttura pubblica. In questi territori proprio l’ambiente e il paesaggio sono la principale risorsa, capace di far ‘migrare’, verso il Sud nei mesi di vacanza, intere popolazioni dal Nord, ove insieme incerto e irrefrenabile è lo sviluppo economico.
Ebbene questo carattere di originalità naturale del Sud va preservato,sia nel concreto, sia negli assunti di principio. Una costruzione così imponente come il Ponte (per l’impatto che verrà generato dalle infrastrutture di terraferma e dalle campate sospese sulla superficie marina) arrecherebbe sicuramente grave danno al territorio di Villa San Giovanni, in Calabria e a quello di Ganzirri, in Sicilia: ingentissime sono le opere previste per gli allacciamenti stradali e per i sostegni di partenza delle parti sospese. Per questi manufatti (che erroneamente appaiono minimi, rispetto alla maestosità del ponte in se stesso, ma che sono enormi, nel rapporto con l’intorno sul quale andranno a inserirsi) non sono previsti progetti propriamente architettonici, che diano definizione formale e materica e che rispondano alle esigenze di decoro e impatto ambientale, secondo le considerazioni, i canoni e le proporzioni proprie delle discipline compositive.
Non si può dire che si sia tenuto conto di ciò nei progetti di concorso per la fattibilità del ponte; Né sono previsti nuovi concorsi, per la definizione delle costruzioni di servizio, delle sistemazioni strutturali e delle rampe sulla terraferma. Bisogna quindi aspettarsi con molte probabilità una massiccia cementificazione, a dispetto di ogni tipo stilistico o tendenza architettonica, classica o moderna. L’ipotesi di ponte a campata unica di 3.360 metri, con torri alte 380 m e impalcato, elevato 64 m sul livello del mare è frutto di studi risalenti a parecchi anni fa: oggi le più moderne navi da carico sono alte anche 100 metri; potrebbe essere anche sconsigliato percorrere la piattaforma sospesa durante l’imperversare dei venti più forti. Eppure la realizzabilità tecnologica sembra comunque essere stata verificata scientificamente, mentre non è stata analizzata rispetto a un concetto di nuova imprevedibilità, che dovrebbe essersi instillato nelle coscienze dei governi mondiali, a seguito delle molte recenti catastrofi (a cominciare dalle Twin Towers).
La sfida inarrestabile, ai limiti della fisica e della tecnologia, può portare conseguenze a volte così gravi, da superare l’effetto dei benefici da essa indotti, Il progresso non deve essere certo fermato; ma se viene perseguito, applicando una sorta di ‘maniera’, con un intento di competitività e di autoglorificazione (la torre più alta, il tunnel più lungo, il ponte più ardito) piuttosto che di utilità, può causare conseguenze regressive per l’umanità e per l’economia stessa.
Il decisionismo chiede di imporre per tutto una soluzione, possibilmente come un colpo di bacchetta magica, una "genialità", un unico intervento definitivo. In realtà sembrerebbe più giusto perseguire una completa pianificazione delle attuazioni possibili, che permetta, a seguito dl attente analisi storiche di convivere con i problemi, per affrontarli, indirizzando lo sviluppo verso benefici diffusi.

L'epoca dei Faraoni è passata.


I vostri interventi :
...............................................................



...............................................................
...............................................................





Per partecipare al dibattito, segnalare un sito, dare consigli etc.,
scrivete ad ArchZone@tiscalinet.it




Gli Argomenti precedenti:


Luglio 2002 : " SAGAPONAC - La citta' utopica dei grandi architetti"

Marzo 2000 : "Passato, Presente .... Futuro???"

Novembre 2000 : " Arte, architettura o follia?"

Settembre 2000 : " Siete per la Bioarchitettura o per Le Corbusier ??? "

Settembre '99 : " Come si vincono i concorsi di architettura? "

Agosto '98 : " Vado in bagno "

Dicembre '98 : " Manuale dell'abitazione (Le Corbusier 1920) "



I link segnalati:


www.qwertyu.net

QUERTYUQuertyu sono le prime sette lettere della tastiera pc, potrebbe essere la parola di una lingua antica, fa chiedere "cosa significa?", aprendo così a molte possibili risposte. Qwertyu è un' opera di net-art: luogo di incontro tra l'immaterialità del web, la leggerezza della poesia , la materialità dell'architettura e la transitorietà del suono; un incontro tra i loro diversi specifici in un contesto "MINATO" dal timore della "bomba informatica" che fa saltare ad ogni passo i tradizionali concetti di materia , spazio, tempo e luogo....BUONA NAVIGAZIONE!

www.tiscaliart.it
Interessante, .......da visitare!!

www.virus.it
Comunicazione, arte, musica, cinema, moda e .......
........ contaminazioni.

http://192.215.161.38/bilbao.html
Il museo Guggenheim di Bilbao e le sue esposizioni

www.geocities.com/SoHo/Atrium/1473/index.htm
La storia del Bauhaus e del suo contributo alla definizione del concetto di Architettura funzionale Moderna.
All'interno del sito oltre alle biografie dei protagonisti, primo fra tutti Gropius, alla storia che si è svolta tra gli anni 1919 e 1933 anche il contributo di tutti gli appassionati e studiosi del Bauhaus.

www.arte.it
Uno dei migliori siti italiani sull'arte:
fotografia, pittura, architettura e scultura.




Copyright ArchZone © 1998