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Conosciamoci meglio ............ vai alle pagine con alcuni dei nostri lavori :  



Il forum che ci ha coinvolti fino a Settembre 2000:


" Siete per la Bioarchitettura o per Le Corbusier ??? "

Segnalateci la vostra posizione....





Ci vogliono le ore che passano serene e tristi, i diversi colori delle stagioni, il pianto dei bambini, le risate dei fanciulli, i racconti dei vecchi. Così. giorno dopo giorno, la casa, comincia a prendere vita, si trasforma intorno a noi, diventa la nostra casa: un luogo pieno di ricordi, di momenti vissuti, di segni che sono quelli lasciati dal trascorrere del tempo. E' possibile amare la propria casa solo se questa accetta, sopporta, integra la sbeccatura di uno spigolo procurato dal triciclo del bambino, la crepa sottile che parte dall'angolo quando ci fu il terremoto, la mattonella sostituita e non più dell' identico colore. Rifiutiamo quelle case "perfette" che all'inizio sono anonime e dopo un po' quando le plastiche si sono sbiadite e i rivestimenti in qualche punto scollati appaiono squallide. Com'è triste l'acciaio "sposato" al vetro, gli spigoli duri e leccati del cartongesso, il grigio opaco del cemento e quello spento dell'alluminio. Com'è assurdo quel legno imbalsamato, congelato a eterna giovinezza, Sotto uno strato di plastica traslucida. Perche il legno - e con lui tutti i materiali naturali - deve respirare, stringersi, gonfiarsi per poter esercitare la sua positiva intluenza , sul microclima, accarezzare la mano che Io sfiora, profumare di cime lontane.....
Ugo Sasso
presidente Istituto Nazionale Bioarchitettura

Nei progetti di le Corbusier acciaio e cemento armato sono gli strumenti di una "..rivoluzione tecnica che sconvolge le abitudini costruttive e formali" e consente l'erezione di ossature d'una leggerezza estrema. inattesa. insolila. Le abitazioni possono così essere concentrate in grandi edifici dotati di servizi comuni e sviluppati in altezza per rendere disponibile il terreno circostante. La singola casa divieneun prodotto, industriale, riproducibile in serie. che deve essere concepito una macchina per abitare o come un utensile. Le Corbusier osserva però anche un fattore fondamentale dell'abitazione l'insolazione, non a caso città radiosa, " ....il volume edilizio risulterà pertanto dalla combinazione di elementi cosmici e di necessità biologiche umane : concezione pura che obbedisce a regole impeccabili e che tuttavia ammette vari tipi fortemente differenziati....
Le Corbusier
Proposte per una Ville Radieuse



Ecco quindi che le posizioni estreme sembrano radicalmente opposte, ma in realtà perseguono , ognuna per una strada diversa lo stesso obiettivo l'armonia e la salubrità dell'ambiente in cui viviamo, con materiali e modi antichi e naturali o moderni e tecnologici.
Tra le due posizioni si trovano tutte le variabili delle nostre abitazioni e dunque le nostre vite.



I vostri interventi :
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Sono un progettista settore arredamenti,vorrei esprimermi in favore di Le Corbusier per l'impronta innovativa che si può senz'altro coniugare con bioarchitettura ma se quest'ultima vuol dire spopolare le foreste sono sicuramente contro.A mio avviso bisogna lavorare molto sul riciclaggio dei materiali;non dobbiamo demonizzare il "truciolare" ed i vari agglomerati in commercio,ma i collanti che sono in esso contenuti, ed anche le vernici all'acqua che si trovano in commercio purtroppo(!!!) non ci danno gli stessi risultati sia estetici che di resistenza all'usura.Comunque viva la ricerca.
Marco
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Sono un costruttore di serramenti e facciate continue in alluminio ed acciaio, perciò partigiano.
Mi sembra che stoni moltissimo tagliare gli alberi per costruire mobili e chiusure per le nostre case:
non sembra più "eco-compatibile" costruire con materiali totalmente riciclabili (con l'utilizzo di poca energia), piuttosto che distruggere l'ambiente che ci circonda per costruire case naturali ?

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Ma che spigoli rotti da un triciclo!
Ma che casermoni di grigio cemento, in nome di un nuovo modo di vivere!
Sia Le Corb che il presidente di Bioarchitettura hanno ragione (la ragione che si da ai matti) e torto nello stesso tempo:
torto perche' vivere e concepire l'architettura significa innanzi tutto costruirla con le proprie Mani, vederla invecchiare giorno per giorno, come una creatura vivente, sporcarsi le mani di cemento, percepire la vibrazione e il calore dei materiali e colmare questa emozione in un contesto funzionale e di relazione che sempre la sputtanano;
Vedi la situazione dell'edilizia (architettura) moderna in Italia
Andrea Gilardi

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Perchè bioarchitettura e Le Corsusier devono essere per forza in antitesi ?
La vera architettura è quella che supera le dicotomie tecnologia/ambiente..."Man,it's time to fly...",
D.F. (architetto per amore dell'impossibile!)

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La Bioarchitettura è coerente con la lettura del modo di percepire lo spazio di Le Corbusier.
Il razionalismo è un aspetto di "fare architettura" della visione occidentale.
"Mauro"

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Perchè limitare fortemente il concetto di bioarchitettura.
Ritengo che si possa amare Le Corbusier pur condividendo le tematiche
legate alla Bioarchitettura.
Per approfondire il concetto rispondetemi!!
"Nuccio"
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Ormai il desiderio di vivere in armonia con l'ambiente sta diventando un
vero e proprio bisogno del genere umano. Sono per la bioarchitettura non
solo perchè credo in quello che rappresenta, semplicità, salute, armonia e
soprattutto RISPETTO (ma i creativi non dimenticano mai la parte che svolge
anche l'aspetto estetico, l'impatto con la vista...io non sono da meno) ma
sono a favore anche perchè è un campo sempre in evoluzione con spunti sempre
più interessanti -vedere la realizzazione del villaggio olimpico a Sydney-.
Fra gli architetti quello che posso dire più contemporaneo e vicino alla
bioarchitettura è LLoyd Wright.
"Roberta"
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Condivido pienamente per la bioarchitettura
Ciao simona
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100% bioarchitettura
40% Le Corbusier
voglio dire che le "cose" che diceva LC sono valide anche per la
bioarchitettura: *staccarsi da terra, *il tetto giardino ecc...
"eta-beta"
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Sono per Charles Edouard Jeanneret detto Le Corbusier
"Antonio"
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Concordo in pieno le vostre riflessione riguardanti i concorsi di architettura odierni.
Ma in che modo la nuova generazione di architetti vuole combattere lo strapotere delle multinazionali delle riviste di architettura e delle fabbriche dell'estetica contemporanea?
Forse dobbiamo evitare di entrare in questo gioco perverso della "gara contemporanea" come processo di valutazione e di riconoscimento dell'architettura di qualità.
Così occorre costruire nuovi paramentri di riferimento uscire dal vortice della cronaca dell'architettura.
L'obbiettivo non è dissolvere ma Dislocare l'architettura.
"Eric Sky"
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Sono un giovanissimo architetto di Crotone; vi scrivo riguardo il Concorso per il nuovo PRG della mia città.
Anche in questo caso "eventi misteriosi" hanno turbato lo svolgersi regolare della competizione.
Il Concorso ancora non si è concluso, essendo stati consegnati i lavori il giorno 19-12-1999, e dovendo essere ancora esaminati i lavori dalla commissione giudicatrice; le polemiche però non sono cessate.
Perchè? Qualche mese prima della consegna degli elaborati abbiamo appreso che il materiale per concorrere era stato consegnato ad alcuni gruppi di progettazione ben due mesi prima, quando il bando prevedeva espressamente che dovessero intercorrere massimo dieci giorni, allo scadere delle iscrizioni, tra tutte le consegne ai gruppi di progettazioni partecipanti.
Risultato? Le iscrizioni scadevano il giorno 12 settembre; noi abbiamo deciso di iscriverci il giorno prima , l'11-09-1999, pur sapendo che l'impegno da dedicare sarebbe stato totale per i tempi ristretti;
stupore e meraviglia quando abbiamo scoperto che ad alcuni la "partenza" , con la consegna del CD con tutte le carte di base per il lavoro, era stata data addirittura a luglio. Abbiamo fatto notare l'accaduto all'Amministrazione che candidamente ha deciso di far finta di nulla, in barba al regolamento che loro stessi hanno proposto.
Il capogruppo ha deciso di prendere provvedimenti legali; io , da giovane professionista , sono rimasta senza parole.....
"Arch. Clelia C."
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