AREA MARINA PROTETTA DELL'ISOLA TAVOLARA-CAPO CODA CAVALLO

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Ente Gestore: Capitaneria di Porto di Olbia in attesa dell'effettiva costituzione di un Consorzio formato dai Comuni di Olbia, Loiri-Porto San Paolo e San Teodoro.

Sede: V.le Isola Bianca, 15 - 07026 Olbia (SS)

Tel: 078/927593

Provincia: Sassari.

Comuni interessati: Olbia, Loiri-Porto San Paolo, San Teodoro.

Posizione geografica: 40° 54' lat. N - 9° 41' long. E.

Superficie: 15.091 ha a mare.

Istituzione: D.M. 12/12/97 (G.U. n° 47 del 26/02/98).

Cartografia

Carta dell’Istituto Idrografico della Marina in scala 1:100.000.

   Mappa

Vincoli

Vincoli automatici dovuti alla legge n. 431/85 riguardanti una zona di rispetto tutto attorno all’area costiera, per un’ampiezza di 300 metri dalla linea di costa.

Interdizione all'approdo ed al transito delle navi e delle persone non espressamente autorizzate nella fascia di mare, ampia 500 metri, antistante la zona nord-orientale dell'Isola di Tavolara, comprendente Spalmatore, Punta Timone e Cala del Faro.

Proposte di tutela

Area prevista dalla legge 979/82 e dalla proposta di legge 1964/88.

Parco Naturale Regionale del Sinis e degli Stagni dell'Oristanese del 1973.

Proposta di Riserva Naturale Generale delle isole di Tavolara, Molara e Molarotto all'interno del Piano dei Parchi della Regione Sardegna del 1989.

Descrizione

La costa sarda compresa tra Capo Ceraso e Capo Coda Cavallo, un susseguirsi di piccole cale e promontori dove alla sabbia si alterna il granito, è impreziosita dalla sagoma incombente dell'Isola di Tavolara, che si staglia proprio di fronte. L'isola, per la sua mole, appare subito in tutti i suoi 565 metri di altezza, con pareti scoscese ed inaccessibili che s'innalzano verticali dall'acqua. Questi impressionante prisma calcareo poggia su una base granitica che si prolunga in varie isolette. Solo la punta meridionale dell'isola si estende verso la costa sarda con una stretta lingua di sabbia e rocce, lo Spalmatore di Terra. Questa propaggine, quasi completamente pianeggiante, è l'unica parte dell'isola accessibile. Qui sono presenti due spiaggette, le poche case dell'isola ed alcuni moli per l'approdo. Inoltre, per la presenza di una base militare NATO, i due terzi dell'isola sono tassativamente off-limits, con accesso interdetto sia da mare che da terra. Questo ha certamente permesso la conservazione di alcune rare specie botaniche come il giglio marino di Sardegna e l'alisso di Tavolara. Nei ripidi valloni vivono le famose capre dai denti d'oro, una specie rinselvatichita e, sulle falesie a strapiombo sul mare nidificano il falco pellegrino (Falco peregrinus), il falco della regina (Falco eleonorae), il gabbiano corso (Larus audouinii), il falco pescatore (Pandion haliaetus) e l'uccello delle tempeste (Hieraaetus fasciatus).                                  

Dalla terraferma le bianche pareti verticali di Tavolara contrastano con le forme arrotondate delle isole granitiche che la circondano (Molara e Molarotto). Questa diversità di morfologie è evidente anche sott'acqua e dà vita ad una grande varietà di scenari popolati da una miriade di organismi, dalle grande cernie ai minuscoli nudibranchi. I fondali del settore sud-est di Tavolara scendono rapidamente fino a 15-20 metri di profondità, dove è presente un gradino oltre il quale il pendio è più dolce, mentre il versante di nord-ovest ha un andamento più dolce. Gli scenari subacquei più spettacolari si trovano nei posti più isolati, come secche e cigliate. Spugne policrome e astroidi tappezzano i fondali con varie sfumature di colore. In profondità si rinvengono aragoste, cicale di mare, grossi esemplari di cernie, nonché diversi reperti archeologici, quali relitti di navi romane e galeoni spagnoli.