Sviluppo dei settori congruenti con le finalità dell'Area Protetta

 

Dopo aver elaborato una prima proposta di zonazione si dovrà individuare, anche sulla base dei dati acquisiti durante la fase conoscitiva, tutta quella serie di attività economiche il cui sviluppo sia pienamente realizzabile entro i vincoli determinati dall'istituzione dell'Area Marina Protetta. Tali attività si articolano su due livelli ben distinti. Un primo livello che raggruppa quelle attività che nascono insieme all'istituzione del parco stesso e che sono gestite e promosse dall'Ente preposto (ricerca scientifica, acquisizione e divulgazione dei risultati, informazione per i diversi livelli di pubblico, visite guidate lungo itinerari naturalistici terrestri e marini,ecc.), tutte supportate da strutture di ricezione e informazione; un secondo livello che riguarda le attività legate allo sviluppo di un turismo controllato e sostenibile e delle relative strutture ricettive e di ristorazione (agriturismo, attività espositive e di promozione dell'artigianato locale, ecc.).

 

Le forme di fruizione e didattica ambientale nelle Aree Protette Marine

Un'area protetta può offrire diverse forme di attività di tipo ricreazionale o di tipo didattico che spesso si integrano tra loro, in modo che quelle del primo tipo acquisiscano una connotazione educativa. In altri termini un visitatore dovrebbe uscire da un parco sapendone di più di quando vi è entrato, avendo appreso senza essersene accorto e con divertimento (Diviacco e Marini, 1990). E' opportuno, comunque, distinguere le attività a scopo strettamente turistico-ricreativo da quelle didattico-educative, in quanto programmate per utenze diverse.

I programmi turistico-ricreativi sono rivolti a coloro che vogliono usufruire del parco senza particolari impegni o esigenze. Il proposito di queste attività non deve essere quello di concentrare turisti in luoghi che sono già affollati, ma incoraggiare e promuovere un turismo a scopo culturale.

I programmi didattico-educativi tendono, invece, a far comprendere il significato della conservazione della natura, stimolando il rispetto per essa. In questo caso l'interpreting e l'educazione ambientale divengono efficaci solo se riescono ad attrarre contemporaneamente le attività cognitive - in modo che i visitatori acquisiscano conoscenze e capiscano nuovi concetti - ed emotive, con l'adozione di valori e comportamenti nuovi. In alcune aree si è creato uno specifico servizio didattico- pedagogico che fornisce vari moduli educativi con lezioni, laboratori e visite ormai sperimentate, organizzati per diverse durate di permanenza (mezza e una giornata, settimane di studio). In tal modo le scolaresche hanno la possibilità di visitare il museo e il centro visite del parco e di usufruire di sentieri-natura, laboratori, acquari e imbarcazioni con il fondo trasparente, sempre con l'assistenza di personale specializzato.

Vellutini e Landi (1991) distinguono l'educazione ambientale dall'educazione naturalistica: con il primo termine viene indicato il processo che, partendo dallo studio dell'ambiente come ecosistema, ossia come insieme delle relazioni esistenti tra gli organismi  e tra questi e le caratteristiche fisiche e chimiche del sito in cui vivono, si propone di far acquisire la consapevolezza che l'uomo e i suoi interventi sono elemento di tali relazioni. L'educazione ambientale utilizza, quindi, la conoscenza scientifica per far capire le potenzialità progettuali dell'uomo come elemento attivo dell'ambiente. L'educazione naturalistica, invece, attraverso la conoscenza dei metodi e dei contenuti propri delle scienze della natura, fornisce gli strumenti per capire i delicati equilibri che condizionano l'esistenza di tutti gli esseri viventi. Come già accennato, molteplici sono le forme di fruizione prettamente didattica, a cui si aggiungono quelle più turistico-ricreative. Vediamo quindi sinteticamente quali sono le strutture e le attività che si riferiscono in particolare all'ambiente marino.

 

Centro visite

Questa struttura è indispensabile per fornire accoglienza e documentazione dei visitatori e deve costituire un tutt'uno con l'Area Protetta stessa e con la sua gestione tecnica e scientifica. In un programma educativo interpretativo ed informativo esso non è solo il punto centrale, nel quale il visitatore può ottenere notizie sugli aspetti naturali, sulle escursioni e sulle strutture e servizi dell'area, ma anche il luogo in cui acquistare pubblicazioni, visitare mostre tematiche ed assistere a proiezioni di diapositive, film e altri programmi educativi. Inoltre, presso il centro visite devono essere forniti i programmi delle escursioni, che, quando possibile, dovrebbero avere inizio al centro visite stesso. Le informazioni devono essere puntuali e aggiornate, inserite in guide, mappe, pieghevoli e disponibili durante tutto l'arco della giornata. Nelle aree di limitate dimensioni può essere sufficiente un solo centro di documentazione, mentre in quelle più ampie, in corrispondenza degli accessi, possono essere realizzate più strutture finalizzate e/o specializzate in funzione di una particolare tematica come, ad esempio, la flora e la fauna.

 

Museo

I musei presenti nelle aree protette possono essere di dimensioni limitate, contenenti solamente informazioni e reperti relativi alla singola area, e collegati ai centri di documentazione e accoglienza, oppure possono rappresentare una fonte culturale più ampia e più approfondita scientificamente, finalizzata non solo alla didattica, ma anche alla ricerca scientifica, attraverso collezioni e laboratori a disposizione dei ricercatori e degli studenti. Si stanno ormai diffondendo i sistemi informatici e multimediali interattivi, con il fine di comunicare concetti di base ad individui di media cultura, scolare, assimilando l'istruzione al gioco. Nei musei delle Aree Marine Protette, inoltre, vengono spesso allestiti acquari, collezioni malacologiche o di altri invertebrati, con lo scopo di stimolare nel visitatore una curiosità che egli potrà appagare, in parte, con una passeggiata sulla riva del mare. Molto importante e la leggibilità e la comprensione delle informazioni proposte, le quali devono essere possibili anche a livelli di cultura non molto alti.

 

Attività subacquee

L'osservazione del mondo marino mediante immersione subacquea o il "seawatching", negli ultimi anni, è diventa un importante fenomeno di massa, con cui si può sviluppare una forma di eco-turismo intelligente, costituendo da un lato un nuovo approccio di fruizione del mare e, dall'altro, un'alternativa di sviluppo sostenibile per le economie locali. Nelle Aree Protette Marine in cui si svolge tale attività, viene generalmente richiesto il brevetto, per motivi di sicurezza, ed i visitatori vengono informati su ciò che potranno trovare sott'acqua, anche al fine di conciliare la massima informazione possibile con il minimo impatto sull'area tutelata e di limitare la durata dell'immersione al tempo strettamente necessario. Possono essere inoltre forniti manuali di identificazione o di disegni plastificati per il riconoscimento degli organismi di immersione. L'attività subacquea può essere subordinata ad un'autorizzazione e alla presenza di un accompagnatore, il quale ha la funzione di illustrare l'ambiente e di condurre il gruppo, facendo rispettare le disposizioni vigenti.

Un altro tipo di attività subacquea è rappresentato dall'immersione in apnea con maschera, tubo areatore e pinne (snorkeling), la quale viene offerta a chi vuol conoscere l'ambiente marino costiero pur senza possedere un brevetto subacqueo.

Le attività di seawatching vengono, in genere, svolte lungo itinerari stabiliti, snodandosi attraverso habitat rappresentativi, che possono essere evidenziati tramite una speciale segnaletica.

 

Imbarcazioni con il fondo trasparente

Le imbarcazioni con il fondo trasparente sono state utilizzate in varie Aree Marine anche prima e, comunque, indipendentemente dall'istituzione di un parco (Robinson, 1975). Esse permettono l'osservazione dei fondali e della vita subacquea durante la navigazione, attraverso il fondo trasparente dell'imbarcazione o attraverso oblò adeguatamente dimensionati, ed allarga la fascia di utenza del mare a coloro i quali non si immergono, consentendo di portare il grande pubblico alla scoperta dell'ambiente sommerso. A bordo è infatti presente personale del parco che illustra ai visitatori gli aspetti più evidenti dell'ambiente sottostante.Queste imbarcazioni, diffuse in molti parchi marini nel mondo, possono essere dotate anche di motori ausiliari elettrici, da utilizzare all'interno dell'area protetta, per eliminare l'inquinamento acustico e delle acque, limitando il propulsore a combustione per i trasferimenti da e per il porto di imbarco.

Gli inconvenienti possono essere così riassunti:

  1. i passeggeri, in alcuni casi, sono costretti a restare seduti, con il capo chino, in una posizione che facilita l'insorgere del mal di mare;

  2. manca la percezione prospettica del fondo marino;

  3. è frequente la formazione di bolle d'aria sull'oblò, con possibile disturbo della visione.

 

Natante semisommergibile

Costituisce un'alternativa intermedia tra le imbarcazioni a fondo trasparente e i sommergibili, ed offre alcuni vantaggi rispetto a questi ultimi, in quanto non necessita di equipaggio specializzato e di imbarcazioni di appoggio, ha una grande facilità di impiego operativo ed economia di gestione ed i passeggeri hanno la possibilità di salire in coperta durante la navigazione.

 

Telescafo

E' una cabina sommersa, con finestre panoramiche che scorre su una rotaia. Richiede costi molto elevati ed esercita un certo impatto sull'ambiente e non se ne prevedono realizzazioni in Italia.

 

Battello sommergibile

Il sommergibile, a differenza degli altri natanti citati, non limita l'osservazione dell'ambiente sommerso allo strato più superficiale, ma consente la visione anche a profondità maggiori.

All'inizio degli anni Novanta in Italia sono entrati in funzione due sommergibili, a Capri e a Portofino, aventi le stesse caratteristiche tecniche: 46 posti, oltre ai 2 per l'equipaggio, lunghezza di circa 18 m, profondità massima di 75 m, ridotta di 50 m dall'Autorità Marittima Italiana per motivi di sicurezza. La propulsione è elettrica, alimentata da due accumulatori ricaricabili da navi appoggio. Secondo i programmi iniziali i due sommergibili ,durante i mesi invernali, avrebbero dovuto essere destinati alla ricerca scientifica, ed in primavera sarebbero state destinate alcune giornate alle visite scolastiche.

Nel periodo estivo i battelli sarebbero stati adibiti a servizio turistico, con visite, di circa un'ora, in presenza di un biologo con lo scopo di illustrare i vari ecosistemi incontrati durante l'immersione.

Problemi di ordine economico hanno causato, purtroppo, l'interruzione di questo servizio nell'area di Portofino, dopo circa due anni. Gli elevati investimenti iniziali, dell'ordine di qualche miliardo di lire, e gli alti costi di gestione, rendevano, infatti, necessario  mantenere il prezzo delle visite a livelli tali da non incoraggiare il turismo di massa a questa esperienza.

 

Telecamera subacquea

Il centro visite può ricevere immagini televisive subacquee mostranti dal vivo l'ambiente sommerso ai visitatori che non si immergono. La telecamera può venire utilizzata in più modi:

 

Torre di osservazione sottomarina

Le torri possono essere ad esempio suddivise in tre piani:

Torri di questo genere esistono già in parchi stranieri ed hanno il pregio di potere ospitare un gran numero di visitatori, soprattutto quando le condizioni del mare non consentono le immersioni o le uscite con i natanti, ma presentano una serie di inconvenienti, quali costi elevati, necessità di evitare zone facilmente soggette a mareggiate ed impatto sull'ambiente naturale (Robinson, 1975). Un altro inconveniente è costituito dal fatto che, mentre nei ricchi ambienti corallini il panorama godibile dalle finestre risulta sicuramente spettacolare, nei nostri mari, per le caratteristiche fisiche e biologiche delle acque e dei fondali, la visione è più limitata e di interpretazione più difficile dalla maggioranza dei visitatori.

 

Acquari

Gli acquari allestiti nei centri visita ripropongono, in genere, i fondali dell'area, con i principali organismi che li popolano. Può essere, inoltre, presente una particolare vasca, detta vasca sensoriale (touch-tank) posta più in basso e aperta superiormente, la quale permette al visitatore un contatto diretto con alghe ed invertebrati come stelle, ricci di mare, ecc. Questa vasca, basata sul nuovo concetto di musealità, che al posto del classico "non toccare" sostituisce con "si prega di toccare", si usa soprattutto durante le visite scolastiche per spiegare, ad esempio, gli adattamenti morfologici degli organismi.

 

Diaproiezioni e videofilmati

Nei centri visita si può assistere alla proiezione di diapositive e di videofilmati sull'Area Protetta e sui principali organismi che la popolano. Essi devono essere realizzati in modo tale da fornire un'adeguata descrizione delle situazioni statiche e dinamiche della riserva.

 

Supporti informativi scritti

Oltre alle esposizioni visive animate possono essere approntate piantine pieghevoli, volumetti specifici che, oltre a costituire uno strumento introduttivo, diventano il "ricordo" della visita, lo stimolo al ricordare e ad approfondire le conoscenze con lo studio e con nuove visite alla stessa o ad altre realtà (Lorenzoni, 1992). Il visitatore deve trovare nella documentazione del centro un'informazione sufficiente a comprendere l'importanza scientifica, naturalistica, culturale di quanto esiste nell'Area Protetta Marina pur non avendo modo di osservarlo direttamente. La documentazione, quindi, deve far capire la preziosità degli elementi che qualificano il parco, nella speranza che "conoscere" voglia dire "rispettare".