Riduzione del traffico: cosa fare e cosa non fare

di Leonardo Boselli e-mail leo@dicea.unifi.it

La amministrazione comunale di Firenze, al pari di quelle di altre città, ha adottato provvedimenti cosiddetti anti traffico denominati ”targhe alterne” e “domeniche ecologiche”.
Tali provvedimenti sono stati proposti con diverse motivazioni, di riduzione dell'inquinamento e di riduzione della congestione del traffico.
Resta tuttavia dubbio quanto efficaci siano, specie in relazione ai numerosi effetti negativi.

Il provvedimento valido o no ?

Dati ufficiali diffusi parlano di una riduzione del 13-15% del traffico nei giorni in cui erano in vigore i provvedimenti di targhe alterne. Ma non sono mai stati resi noti ne' le metodologie adottate (lasciando dubbi sul significato del valore) ne' altri dati, necessari a capire se l'effetto sia significativo o meno. Fra l'altro, altri dati forniti -quelli sull'inquinamento- danno risultati non sempre concordanti.

Tali mancanze non consentono quindi di confermare se gli effetti osservati siano solo occasionali, oppure possano consolidarsi nel tempo.

Vediamo quali sono i dati mancanti per una valutazione, e quali le considerazioni circa la forma delle ordinanze adottate:

  1. La riduzione del traffico è stata valutata in circa il 15%. Pare tuttavia che tale misura non sia stata calcolata in termini di veicoli/km ma semplicemente sul numero di veicoli in circolazione. Non tiene conto pertanto di eventuali cambiamenti di abitudini o di percorso all'interno della zona urbana, l'uso dello stesso veicolo da parte di più persone potrebbe avere provocato allungamenti della percorrenza interna.

  2. I valori della variazione sono sono steti indicati ora per ora, nelle 24 ore, ma solo in forma sintetica.

  3. Non è stata indicata la variazione nel numero di passeggeri/km nell'insieme dei trasporti cittadini (pubblico+privato), qualora a seguito del provvedimento restrittivo si fossero avute variazioni nelle abitudini (per esempio spostando le proprie attività in giorni diversi o modificando occasionalmente i propri orari) . Sarebbe utile conoscere quindi anche questi valori, distinti per trasporto individuale e TPL. [quest] ultimo valore dovrebbe essere disponibile presso gli esercenti di servizi di TPL]

  4. Non è stato fornito un dato di tipo qualitativo sul tipo di veicoli che hanno circolato. È accertato che in tali giornate sono stati messi in circolazione veicoli [quali autocarri leggeri e autovetture non usate normalmente in città perché in non perfette condizioni o di dimensioni inadeguate] che beneficiavano di esenzioni dal blocco per tipologia o numero di immatricolazione.

  5. Non sono stati forniti dati, relativi ed assoluti, circa gli stessi valori nei giorni non soggetti a restrizioni, utili per verificare quanti dei movimenti previsti in tali giornate siano stati semplicemente spostati.

  6. Avrebbero dovuto essere forniti i valori del numero di giornate di ferie e assenze assimilabili richieste nelle aziende pubbliche e private, in confronto ai giorni adiacenti, e questi valori considerati in relazione all'anno precedente.

  7. Manca un quadro sinottico della variazione della concentrazione degli inquinanti su tutto il periodo soggetto a restrizioni di circolazione, distinto giorno per giorno, e con riferiomento anche a stazioni in comuni limitrofi ove il blocco non era stato attuato.

  8. Infine non è stato reso noto in fase di controllo quale tipo di esenzioni sia stato utilizzato, e per quanto riguarda il punto IV della ordinanza, quali siano state le categorie di motivazioni riportate.

Per tutti questi motivi è molto difficile esprimere un parere sulla efficacia di un simile provvedimento se non su impressioni personali e estrapolazione di dati pubblicati: Le prime considerazioni che possono essere fatte sono:

Il provvedimento appare esclusivamente punitivo delle fasce deboli della cittadinanza, ma non offre alternative:
È stato puntato molto sull'uso della pool-car e del TPL, ma nulla è stato fatto, se non in maniera episodica e/o tardiva.
Sono state auspicate altre iniziative quali flessibilità nel lavoro, sfalsamento degli orari, telelavoro e rinnovo del parco veicoli, ma di nuovo queste sono antitetiche ai provvedimenti così come emanati.

Su problematiche e benefici dell'uso della pool-car

Riguardo all'uso della pool car non è stato considerato che tale cambiamento di abitudini per essere applicabile ha bisogno di

Perché il provvedimento “targhe alterne” così come è fatto è sbagliato ?

Il provvedimento era stato emanato – almeno così era stato detto all'inizio- allo scopo di ridurre la congestione del traffico e per ridurre il livello di inquinamento. Gli effetti in qualche modo si sono visti, anche se è da vedere se siano solo apparenti o meno.
In un paragrafo precedente ho elencato quali fossero i motivi per i quali non si può ancora fare un esame preciso dei benefici e dei costi di tale provvedimento, pertanto quando vado ora a enunciare si basa in parte su impressioni personali e testimonianze, piuttosto che su rilevamenti scientifici.
Il fatto che dopo oltre 2 mesi non vi siano ancora tutti i dati disponibili non depone certo a favore, e meno che mai che i pochi dati pubblicizzati siano solo quelli apparentemente positivi, e che sia stato diochiarato che per gli altri giorni non erano stati fatti rilevamenti.

Il provvedimento delle targhe alterne è infatti sbagliato in quanto fa parte di qual tipo di provvedimenti che una volta “stabilizzati”perdono rapidamente effetto. vediamo punto per punto perché.

Come potrebbe essere migliorato il provvedimento:

Lo scopo della riduzione della congestione del traffico dovrebbe essere ottenuta non con provvedimenti restrittivi e/o punitivi, quanto nel portare chi si muove per Firenze ad utilizzare per lo spostamento la modalità globalmente più efficiente, sul viaggio di andata e ritorno. E la amministrazione non deve punire chi si trovi in difficoltà. per questo. Esempi possibili sono:

  1. L'incentivo dell'uso delle nuove corsie semi-preferenziali per le pool-car (come precedentemente descritto) che renderebbe tale modalità, che ha una efficienza ambientale paragonabile a un autobus poco affollato, appetibile specie in termini di tempo.

  2. La istituzione di un biglietto e di un abbonamento “mini” per il trasporto ubano. tale titolo da vendersi a un quarto del prezzo del biglietto e dell'abbonamento ordinario consentirebbe di utilizzare i servizio urbano per percorsi fino a 1500m. Questa è una distanza per cui il costo di un biglietto urbano è di gran lunga eccessiva, rispetto ai costi del veicolo privato, ma allo stesso tempo eccessiva per percorsi da farsi a piedi.

  3. Consentire il trasporto gratuito delle biciclette su tutti i mezzi del TPL. Ciò consentirebbe per certe categorie di utilizzare il TPL anche per percorsi più lunghi [un ostacolo all'uso della bicicletta sono percorsi lunghi e/o faticosi, all'uso del TPL percorsi lenti e tortuosi e il dovere utilizzare più mezzi con i conseguenti tempi di attesa, il potere mescolare più modalità, anche per più volte, porterebbe molti a optare per tale modalità, si pensi anche a giornate con minaccia di pioggia, che adesso fanno propendere all'uso di una autovettura, mentre il sapere di potere eventualmente essere riportati a casa da un autobus (avendo comunque la propria bicicletta per il giorno successivo) eliminerebbe un cospicuo numero di autovetture nei giorni di pioggia [nota bene: se coloro che usano questa possibilità fossero pochi, allora farla non costerebbe proprio nulla, se invece fossero molti occorrerebbe intensificare il servizio di autobus, ma senz'altro ciò significherebbe una riduzione di traffico]

  4. Nel caso gli incentivi non bastino allora e solo allora potrebbero essere presi in considerazione limitazioni di traffico, ma con differenti modalità, soprattutto da non creare circoli viziosi [del tipo: il vecchio catorcio fumoso anziché mandarlo dal demolitore lo tengo per il giorno a targhe alterne] e da non creare disparità tra cittadini, cercando piuttosto .di agevolare comportamenti virtuosi:
    Una prima possibilità sarebbe di non adottare targhe alterne ma piuttosto di adottare un provvedimento valido per 5 giorni la settimana, inibendo la circolazione dal lunedì al venerdì dei veicoli con l'ultima cifra della targa uguale, modulo 5 al giorno del mese (il 31 circolano tutti, per equità). La riduzione della circolazione sarebbe identica a adottare due giorni la settimana pari/dispari, ma la riduzione sarebbe spalmata su tuitta la settimana.
    Poiché la congestione da traffico fa sentire i suoi effetti quanto più ci si avvicina alla saturazione, se il pari/dispari porta a una riduzione del 15% su due giorni (e presumibilmente un incremento negli altri, ma non lo considero non avendo ancora i valori) il modulo 5 porterebbe al 6% su 5 giorni, che da un valore di saturazione settimanale leggermente inferiore, ma un traffico molto più uniforme.
    La divisione modulo 5 con riferimento al giorno del mese piuttosto che al giorno alla settimana, seppur richiedendo più [semplicissimi] calcoli ha il pregio che a ciascuno non tocca sempre lo stesso giorno della settimana facendoli tutti in un periodo di circa un mese.
    In questo modo dovrebbe essere più facile riorganizzarsi per alcuni. Inoltre fa sembrare la iniziativa di riduzione del traffico più continua, piuttosto che episodica.
    Una seconda variante da apportare alla ordinanza sarebbe di prevedere facilitazioni per coloro che pur essendo potenzialmente favorevoli all'uso di mezzi del TPL non ne possono compiutamente fruire, ovvero sono utenti occasionali del mezzo privato, che usano solo in casi eccezionali. La definizione di “utente occasionale del mezzo privato” sarebbe quindi conseguenza di “utente regolare del mezzo di TPL” e questa ultima appartenenza sarebbe quindi facilmente dimostrabile dal possesso di un abbonamento il vigore per il TPL (urbano o extraurbano con O/D o comunque valido per arrivo/partenza/transito da Firenze).
    In questo caso la deroga sarebbe “veicoli a servizio di utilizzatori occasionali del mezzo privato. sono definiti utilizzatori occasionali del mezzo privato: i) utilizzatori regolari del TPL (in possesso di abbonamento in corso di validità) ii) non residenti nell'area di affluenza pendolare [definita dall'isocrona di 60' del TPL], presenti occasionalmente a Firenze” (rientrerebbe così anche il caso II/i - da notare il “a servizio di”e non “di proprietà di” in cui è il passeggero che determina l'esenzione, e non il proprietario del veicolo, che potrebbe essere assente).