Schema compositivo del Castello (1135)

           Il Castello di Ruggiero II° sorse nei pressi della chiesa di Santa Maria a Piazza, nell'area del Patibulum, come limite settentrionale della terza cerchia di mura, di forma quadrata, con torri merlate agli angoli, e orientato, secondo un'antica ripartizione, sui quattro angoli del mondo: zona àntica, pòstica, dell'occàso, dell'ovest.
            Questo si ergeva su quattro livelli ed un sottopiano, le carceri e i magazzini. Il primo terminava col terrazzo mentre la zona centrale, il castello vero e proprio, comprendeva altri due livelli. Il terzo nelle torri est ed ovest aveva scale nella muratura: quando veniva espugnata una torre l'altra, essendo isolata, era ancora salda. In effetti la tipologia segue schemi di derivazione orientale le cui origini vanno cercate nelle fortezze di Antiochia che i nostri costruttori hanno certamente conosciute.
            Concludevano le torri merlate una sorta di incastellatura ancora visibili nella tavola di Arcuccio (1468).

            Nella I° Crociata a raggiungere per primi quei territori orientali furono i normanni aversani che, con Goffredo di Buglione e Boemondo, riunirono in quattro stati. Poiché i costruttori del castello di Saone furono Roberto, figlio di Tancredi, e Guglielmo suo figlio, gli stessi che erano al seguito di Ruggiero, anche a costoro potrebbe assegnarsi il Castello di Aversa, che presenta analogie con quello di Saone.
            Inoltre, poiché Federico II° ben conosceva il castello di Aversa per averlo visitato in più occasioni, non si può escludere che il nuovo impianto tipologico sia servito ai castelli pugliesi e siciliani.
            Il castello fu elaborato col modulo della sezione aurea, 'media ed estrema ragione', che vediamo ripetersi più volte nellimpianto dello schema, ritenuto già nell'antichità «proporzione divina». A Federico II°, invece, si deve la creazione del portico interno, forse la rifazione delle torri angolari, nonchè il restauro di qualche ala e, forse, anche la sistemazione del nuovo fossato.
            Dopo i danni del 1382, del 1456 e '57, nel 1492 il castello ebbe una nuova sistemazione da Alfonso d'Aragona così come appare nella veduta della città di Aversa (XVI-XVII sec.) riportata da Pacicchelli dove è visibile il quadrato con i filari di pietre sovrapposte e il terrazzo.
            Nella metà del XVIII sec. fu trasformato in Caserma di Cavalleria forse su progetto di Luigi Vanvitelli: furono eseguite aggiunte sia sulle ali dell'antico corpo che sul secondo e terzo livello. Il quarto, integrato nelle torri, fu costruito
ex novo. A seguito di tale intervento scomparve del tutto la struttura originaria poiché le cortine perimetrali furono recintate da un unico ordine architettonico, il tuscanico, ed il fossato fu completamente coperto. Il castello misura circa 103 metri per lato e 27 di altezza.

             Probabile schema compositivo del Castello di Ruggiero II°

            Ponendo s uguale al diametro della circonferenza circoscritta dell'antico nucleo, m la dimensione della sezione aurea, s-m la media proporzionale tra le due misure.
            Posto per convenzione
s =1, si ha m =1/2(V5-1)=0,618, valore che moltiplicato per la lunghezza s in piedi, 272, dà, come risultato, 168 (cioè la metà della dimensione in piedi del suo lato); cioè, il valore assoluto della sezione aurea del diametro dell'antico castello risulta esattamente la metà del lato di base del primo livello. Inoltre, gli inviluppi dei lati delle torri, sono 1/4, cioé la quarta parte del lato del castello, mentre la misura di base del lato delle torri è la sezione aurea del diametro delle stesse. Cioè, ponendo s' =1/2m =0,309, avremo che il lato di base della torre è uguale a 52 piedi; di qui i rapporti tra 336 piedi, lato del primo livello del castello, 168, distanza tra le torri, 84, lato delle torri, 52, sezione aurea del lato di base delle torri.

Schema della sezione del Castello (1135)

            Le considerazioni che scaturiscono portano in modo inconfutabile a quella che sarà la serie di Leonardo Fibonacci (il rapporto tra i lati del castello e quello delle sezioni auree), il quale, per le sue ricerche, tenne conto proprio delle esperienze arabe. Inoltre, poichè il numero 12 era ritenuto numero sacro (12 sono i segni zodiacali, 12 i mesi dell'anno, 12 le ore del giorno, 12 le porte del Paradiso ecc.), avremo ancora che:

            336=12x28=12x(4+6+8+10);

cioè il numero 336, lato del castello, è il risultato della moltiplicazione del numero sacro 12 per la somma della serie di numeri pari, dal quadrato al decagono (=circolo), quest'ultima ritenuta figura geometrica universale e perfetta.

            Inoltre, considerando il castello un orologio solare e il regno di Ruggiero - che potrebbe, nel progetto del castello, essere stato da lui stesso prefigurato - vastissimo tanto da comprendere l'intera area dell'Italia meridionale, facendo corrispondere figurativamente tale estensione con l'ombra prodotta dallo gnomone (la torre angolare meridionale) sul cortile del castello al solstizio d'inverno (21, o 22 dicembre secondo una computazione dei giorni di quei tempi), notiamo che quel medesimo giorno, quando l'ombra copre per intero il cortile del castello, corrisponde al giorno di nascita del re (22 dicembre 1095).


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Patrimonio artistico-monumentale