Planimetria della Chiesa

              La Chiesa di Santa Maria a Piazza, sebbene ritenuta la più antica della città, compare nei documenti ufficiali solamente nella metà del XII sec. Questa - nella versione attuale, dopo il restauro degli anni '50-'60 - dopo essere stata eretta a parrocchia, presentava l'impianto planimetrico simile al San Nicola, al San Giovanni Evangelista e al Sant'Andrea, cioè di tre navate (nella città soltanto le parrocchie avevano il privilegio di avere tre navate).
            Il restauro, incominciato negli anni Cinquanta, non è stato mai completato: la cripta non ricostruita, la pavimentazione non portata al livello originario, e qualche affresco non riportato più
in situ.
            La chiesa probabilmente sorse nell'XI secolo, all' incrocio di antiche vie pubbliche, come cappella del borgo omonimo o di Orlachia, fuori le mura cittadine, tra le chiese di San Giovanni Evangelista e di San Paolo, con un semplice schema: una piccola navata con abside semicircolare. Anche il campanile, che non fu mai ultimato, è della stessa epoca; ancora di quel periodo sono alcune tracce del pulpito in
cornu evangelii e l'antica Sacrestia con simboli barbarici.
            Dopo le distruzioni e gli incendi del 1135, che danneggiarono molti monumenti di Aversa, si rese necessario ristrutturare e ingrandire la chiesetta; ciò che si attuò in più riprese. Furono aggiunte le due navate laterali e le campate antistanti quella centrale. Il presbiterio, pur allargandosi, conserverà esternamente uno stretto passaggio delimitato dalla torre ovest del nuovo castello di Ruggiero II.
            La cupola, col tiburio ottagonale, che nasconde vele all'interno, e le due semicalotte, furono costruite tra il XIV e il XV sec. L'interessante aspetto architettonico, nato dalla sovrapposizione e dall'incastro dei volumi, emulerà quello della cattedrale, una volta anch'essa con tre cupole sul transetto grande.
            Nelle lunette esterne della facciata vi sono due sbiaditi affreschi che raffigurano, a destra,
Santa Caterina Vergine e Martire, e, a sinistra, la Madonna col Bambino.


Particolare della Dormitio Virginis (II° metà XIV sec.) del Maetro di G. di Barrile

 
Adorazione dei Magi (XV-XVI sec.) di ambito pinturicchiesco

 

            Sulla parete destra dell'interno si trova un discreto affresco di gusto giottesco, la Crocifissione di Gesù con la Madonna, San Giovanni Battista, San Nicola di Bari, San Giovanni Evangelista, Angeli dolenti e donatrice (II° metà XIV sec.). Segue, sul pilastro dell'acquasantiera, un busto di San Benedetto, di ambito cavalliniano; sul secondo pilastro si nota l'affresco della Madonna in trono col Bambino (Sacra conversazione), di Francesco Cicino da Caiazzo (fine XV sec.).
            Nella navata destra bell'affresco dell'
Adorazione dei Magi (XV-XVI sec.), di ambito pinturicchiesco. Nel transetto si trovava l'affresco della Dormizione della Vergine, attribuito al Maestro di Giovanni Barrile (II° metà XIV sec.). Al di sotto di questo emerse recentemente una Crocifissione con la Madonna e San Giovanni Battista. Nella scarsella dell'antica sacrestia vi sono i busti dei dodici Apostoli, di ignoto cavalliniano, una Annunciazione, del Maestro delle Storie della Vergine (metà XV sec.), San Michele Arcangelo ed una interessante Madonna in trono, di epoca rinascimentale.

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