Lettere mai scritte
Tutti
abbiamo nella mente, nel cuore una lettera mai scritta. O forse non abbiamo
mai scritto una lettera, di quelle Vere intendo dove riversiamo le nostre
passioni o forse la nostra ironia e non esprimiamo (complicandoci la vita)
luoghi comuni, frasi formali, richieste commerciali.
Ebbene
chi vuole, può, desidera farlo ora ha questa possibilità in Arte e Letteratura,
in una sezione dedicata:
Lettere mai scritte.
Non
ha importanza se sono lettere d'amore, politiche, sogni, follie, ricordi,
letterarie, affettive....o ciò che più vi piace o colpisce....forse (ma non
è detto) non ha neanche importanza il destinatario che (nelle lettere che
intendo io) è quasi sempre il nostro io profondo, che desidera ricordare le
sue esigenze, la sua esistenza stessa. Devono però essere scritte bene (e
per "bene" non intendo quegli insulsi capolavori di vuoto e retorica
che spesso ci vengono portati a modello, quei modelli letterari asettici che
andrebbero ancorati alla terra tanto sono "leggeri" e "disumani")
per me "bene" al di là delle qualità della scrittura (che son sempre
gradite dal sottoscritto) sono quelle sincere, dirette, spontanee, (non è
da sdegnarsi lo sviluppo "logico" degli argomenti e....la riflessione
e...perlomeno una rilettura, prima di inviarla.) soprattutto quelle che dicono
ciò che abbiamo sempre taciuto, per timidezza, paura, mancanza d'opportunità
o....
Sceglierò
le più belle (vorrei dire tutte purché
siano interessanti e....soprattutto non ipocrite), ma lo spazio a disposizione
del mio sito si sta pericolosamente riducendo, se sarà il caso le dividerò
sommariamente per argomenti (per un'agevole ricerca e lettura) Mi piacerebbe
anche che fossero lettere "aperte", non " compiaciute di se
stesse" ma suscitino a loro volta, in me, nei lettori, sentimenti, passioni
e....perché no, il desiderio di....rispondere (forse svegliandoci da quel
sonno delle coscienza che spesso ci trasforma i n passivi fruitori (e consumatori)
di ogni cosa, indifferenti osservatori anche dello sfacelo.
Si
concorre a qualcosa.....si vince qualcosa....si paga qualcosa....sono il pretesto
per forme di invadenza pubblicitaria, sondaggi, rilevamenti? Chi pensa ciò,
guardi il mio sito....al di là del suo valore o che possa piacere o no, ne
colga lo spirito....se ha dubbi si astenga.
Non si compete con nessuno, non si "deve piacere" a nessuno, neppure a me, non si vince né si paga nulla...., si è liberi chiedo solo un po' di attenzione e riflessione....( e di non essere inutilmente prolissi)non è un gioco, e per noi (ormai conosco un po' i miei autori-lettori) è un modo di fare letteratura....non in un torre alta e dorata ma, nel mondo, tra i problemi dell'esistenza che tutti abbiamo, per esserci, "partecipare" senza per forza "condividere" o essere "provocatori" (io la chiamo retorica dell'antiretorica). Chiedo solo di astenersi dagli sterili insulti o dai luoghi comuni delle propagande politiche (non ha importanza di quale partito), o dalle offese personali ....diffamazioni di ogni genere....di usare sensibilità, idee e...ironia che sono in genere molto più potenti della parola gridata o sottolineata....Come vedete....sto già ponendo dei limiti....contraddicendo l'idea di libertà che è a monte di questo progetto....Ma, i miei limiti, molti già li conoscono i vostri trasformateli in virtù...fate voi che sapete, purché, se avete qualcosa da dire, scriviate, scriviate… non ora e mai più ....ma ora e sempre.... e non solo qui (non per me o per i potenziali lettori)....ma per voi.
Una
cosa vi prometto, se ne varrà la pena, se vorrete, quando le lettere saranno
un numero sufficiente creerò un libero e-book (libro elettronico) gratuito,
a disposizione di chi lo vuole, per lasciare una piccola testimonianza del
nostro impegno. Per questo motivo (potete firmare la lettera con uno pseudonimo
e verrà pubblicata così) ma occorre inseriate la vostra e-mail e,che
a me, inviate almeno il vostro nome, primo perché mi fa piacere conoscervi,
e poi perché ritengo essenziale FONDAMENTALE che si possa dire ciò che si
vuole ma si abbia coerentemente il coraggio di ASSUMERSENE LA RESPONSABILITA'
(ovviamente nel rispetto reciproco).
Se
potete inviate la lettera in un file allegato alla vostra e-mail....(txt,
doc,rtf,pdf.ecc.) mi sarà più facile inserirla immediatamente nelle pagine
dedicate.....
Ovviamente come per ogni altro scritto del sito i diritti e la proprietà letteraria sono vostri....concedete solo la pubblicazione reciprocamente gratuita in questa pagina e nell' e-book (se sarà fatto), libero, gratuito....e, anzi spero invogli a leggervi, conoscervi (ricordo che nel le Antologie di Iperspazio Racconti e Iperspazio Poesia del sito esamino sempre con attenzione nuove opere) e....perché no....possa esservi utile a stimolare la lettura di ciò che avete pubblicato o.... a farvi pubblicare qualche opera.(Cosa già successa ed alcuni autori del sito che invito sempre a analizzare bene le proposte di pubblicazioni a pagamento – (in ogni caso nessuno è autorizzato a farsi avanti a mio nome o a quello del sito. Diffido chiunque dal farlo).
Arturo
Ferrara Viotti
pagine
aperte per le lettere dei lettori che verranno inserite in ordine di arrivo,
successivamente catalogate e, se possibile, inserite in un e-book (libero
e gratuito) creato per raccoglierle.Chi le invia accetta
tali condizioni.Plagi e abusi non appena rivelati o segnalati verranno
rimossi, ognuno si assume la responsabilità di ciò che scrive che io pubblicherò
con la massima libertà e tolleranza possibili ma a mia insindacabile discrezione.(risponderò
comunque privatamente a tutti
Ecco la
prima lettera che pubblico integralmente,lettere forte, incisiva. essenziale,
carica di passioni. Si commenta da sè e credo non ci sia nulla da aggiungere.
Carissima,
dopo tanti anni posso anche chiamarti così, mantenendo le debite distanze
perché la tua presenza mi disturba sempre, ma non per l'uomo che ti sei presa,
che fra l'altro era mio marito e che credevo anche più intelligente, ma perché
comunque vieni spesso a contatto con affetti a me ben più cari.
Fra noi sono corse parole grosse nei momenti della rabbia, parole che facevano
male solo a me mentre a te, povera piccola leggera donna ti scivolavano via,
non ti scalfivano neppure.
Ti chiederai perché ti scrivo? non credo.....perché il tuo piccolo cervello
ed il tuo insensibile cuore, incapace di amare se non abbinato ad un portafoglio,
sicuramente non arriverà a capire questa lettera a distanza di anni, ma io
ci provo lo stesso.
Tu hai avuto
una vita facile ma non felice con il tuo ex marito, non hai avuto figli perché
li hai rinnegati, hai esultato di gioia quando se ne sono andati, erano d'impiccio
come poco importante era il marito elettricista che non ti poteva comprare
le cose di "firma" e quindi ti é stato facile attaccarti ad un uomo
che poteva darti tutto questo senza interessarti minimamente se lui aveva
una famiglia una moglie dei figli.
Ti è stato facile
stare con un uomo senza conoscere i suoi problemi, rompere i suoi silenzi
con una risata, non rinunciare ad un viaggio per avere dei figli da crescere,
da fare studiare, ammalati di morbillo e varie altre cose che la "famiglia"
comporta, come le madri ammalate, invecchiate e bisognose di affetto.
Tutto questo
ti è stato molto facile perché tu sei "leggera" di quella leggerezza
che supera l'incoscienza ma ormai tutto questo non ha più importanza perché
tutto sommato, io di lui mi sono presa la sua giovinezza, i nostri sacrifici
e mi restano due splendidi figli e a te è arrivato un uomo del quale prenderai
la sua vecchiaia e le sue malattie.
Hai capito cosa
volevo dirti? Non credo, comunque mi è servito di sfogo.
Goditi felicemente gli ultimi anni.....per quanto mi riguarda ti auguro di
"crescere"....ma tu non sai cosa vuole dire!!!!
La tua ex nemica
<<<< lettera firmata e con indirizzo e-mail
Ho riflettuto
un po' prima di pubblicare (integralmente) questa lettera.... non per la sua
natura ma per il pericolo di fare dell'inutile retorica o peggio del moralismo
su problemi profondi ed inquietanti non solo per chi li vive ma per chi li
legge.Ritengo tuttavia i miei lettori maturi e sensibili per una loro, personale
lettura e riflessione.
Sui bambini
mai nati sono state scritte tante lettere e libri che sembra scontato farsi
proprie le esperienze e i sentimenti degli altri ma questa lettera è proprio
dedicata a te dalla tua mamma, quella mamma che in un tempo ormai lontano,
non ti ha voluto.
I motivi, all'epoca,
sembravano validi, la casa piccola, in quattro in una stanza, la nonna in
un lettino in sala (che presunzione chiamare sala quella piccola stanza),
i soldi che scarseggiavano e tante altre cose che ci fecero prendere la decisione
di non accoglierti.
Mi piacerebbe
che tu sapessi che in tutti questi anni ti ho sempre avuto nel cuore, sei
quel terzo figlio del quale non saprò mai il sesso, il colore degli occhi
ma che soprattutto non saprò quanto saresti stato bravo a scuola, i tuoi primi
amori, vedere sul tuo viso le tue emozioni e quante soddisfazioni mi avresti
dato. Dopo di te ci sono stati altri due fratellini che però decisero di andarsene
da soli......saremmo stati una bella famiglia con cinque figli!!!
Avevi già un
nome...Martina o Alberto ma non saprò mai quale avresti portato.
I primi anni sono stati dolorosi e lo sono stati anche di più quando la casa
diventò più grande, i soldi non mancavano ed allora tutti i motivi validi
svanirono in una bolla di sapone e il rimorso mi attanagliava lo stomaco.
Non ti ho mai
dimenticato e come vedi non lo faccio neppure adesso, ti considero il mio
angelo custode, l'angelo che protegge anche gli incoscienti e di questo ti
ringrazio.
Ti voglio bene piccolo, continua a seguire questa mamma che in un momento
di follia ha deciso di non darti la vita.
<<<<
lettera firmata e con indirizzo e-mail
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Considerando la giovane età dell' autrice di questa lettera che mi ha commosso e,per la quale, ogni mio commento sarebbe retorico e soprattutto fuori luogo (perché certe situazioni, che penso molti di noi hanno provato) sono comunque uniche e individuali, anche se si somigliano tutte,rimango colpito dall' intensità dei sentimenti e soprattutto del rimpianto e della "nostalgia" (si pensa facciano la loro comparsa un po' più avanti negli anni) che "impregnano" ogni frase.Che dire....le solite cose...forse...che il tempo porterà nuove cose, idee, esseri.... In verità vi sono situazioni, pensieri, mondi e ...direi "dimensioni" dove chi è dentro è dentro e chi è fuori non potrà mai pienamente comprendere, sentire....anche se ha già vissuto, in altre forme, le stesse situazioni. Forse l'umanità si rinnova per questo, forse la lunga storia delle sensazioni e dei pensieri che sembra povera di "varianti" è soltanto povera della capacità di coglierle di ognuno di noi....Effettivamente più che di comprendere abbiamo bisogno di "sentire".Posso solo augurarmi che le notevole capacità letterarie dell' Autrice possano incanalare la sua sensibilità e la sua percezione attraverso la creazione e la riflessione in forme ancor più profonde ed universali dell' esistere (tanto dal dolore e dalla solitudine non ci garantisce nessuno!) in prospettive dell'amore un po' meno autodistruttive.
III Effettivamente avrei voluto parlarti...
.....Effettivamente
avrei voluto parlarti... Non volevo dedicarti una delle solite poesia d'amore,
squallide come un motel, incorniciato da sudice apparentemente eterne gocce
di pioggia. Non perché sento ancora il bisogno di leggere nei tuoi occhi l'ombra,
o forse il ricordo, di un sentimento per me, volevo solo comunicare con te.
Non perché ti ami ancora -non sono neanche convinta di averti mai amato-.
Perché per me amare, inteso nel senso dell'amore tra uomo e donna, è qualcosa
che si prova una sola volta nella vita. E non è neanche un privilegio concesso
a tutti... Penso che sia qualcosa di magico, di unico, penso che sia quella
costanza e quell'affetto che si viene a creare tra due persone, non perfetto,
oh no, perché noi uomini siamo stupendamente imperfetti, ma che da la forza
di andare avanti, tra mille tempeste e problemi... Secondo me, e ti potrò
sembrare un'ingenua, chi si ama sta insieme per tutta la vita. Oggi ci riescono
sempre meno persone e non so se è questa era oppure se è sempre stato così.
So solo che io sento che invece il mio amore imperfetto lo troverò prima o
poi. E mi ricordo di quando mi parlasti del giorno che ci vedemmo per la prima
volta.
Mi dicesti che nell'attimo in cui i tuoi occhi hanno scorto il mio viso tu
hai avuto la certezza che ero la donna giusta, che saremmo rimasti insieme
per sempre. Adesso quelle parole non possono che farmi sorridere, con un misto
di speranza e forse di amarezza e ingenuità per quello che abbiamo avuto,
per i momenti e le parole e le emozioni che abbiamo provato insieme.
E per un momento mi sembra anche che adesso tu mi stia ascoltando davvero,
che tu mi stia capendo. Mi sembra di vederti, con i tuoi occhi gentili, che
diventano tristi, mentre ogni mia parola acquista un significato nuovo, che
da me non hai mai conosciuto. Lo sto facendo per non sentirti più lontano
per un'ultima volta. Solo perché quando ti penso mi sento sfinita dentro,
come se ci fosse il vuoto assoluto. Quando penso a te ogni tanto è come se
tu fossi ancora qua e sono i momenti più tristi: mi sembra che tu sia ancora
in Mongolia, come due anni fa, te lo ricordi? E' stato lì che ho capito per
la prima volta che dovevamo stare insieme, perché mi mancavi, perché sentivo
che eri tu a dare un senso a quelle mie giornate, che solo con te mi sentivo
davvero al sicuro e avvertivo dentro una sensazione di serenità che non avevo
mai provato prima, anche se non ti conoscevo veramente. E le ultime notti
piangevo, mentre aspettavo il tuo ritorno. E adesso a volte continuo a piangere
nella mia mente. Perché è come se ti stessi ancora aspettando.
Come se sentissi
che prima o poi arriverà una tua telefonata, come se niente fosse successo.
Come se non fosse mai cambiato nulla. Allora mi arrivavano i tuoi messaggi
alle cinque del mattino. Mi arrivavano altri messaggi ad orari impensabili,
ma io sentivo solo i tuoi, pensai che fosse un segno del destino. E nel dormiveglia
mentre ti rispondevo pensavo fosse un sogno. E ti aspetto ancora qualche volta,
ma poi ci penso e so che non ci sei. E come se avessi perso un braccio, sai?
Non posso credere che tu non tornerai più, il mio cuore non ci crede, mi dice
il contrario. Era così naturale che stessimo insieme, che tuttora non posso
credere che sia finita. Non posso credere che non ti sfiori mai il pensiero
di ribellarti. Tu non pensi mai che avrebbe potuto essere per sempre? Che
magari è stato tutto solo un terribile equivoco? Però ripenso anche a quei
giorni di settembre e mi sento male, il panico si impossessa di me, il panico
di poter ancora vivere quelle sensazioni. Quando io ti chiamavo e tu non rispondevi
al telefono, oh è inutile essere precisi in tutte le tue crudeltà, tu lo sai
bene. Abbiamo avuto tutti e due delle colpe. Ma il modo in cui mi rifiutavi,
in cui ti liberavi di me e mi facevi sentire assolutamente inutile e anzi
fastidiosa, come qualcosa che si sopporta a fatica è stato l'esperienza più
brutta di tutta la mia vita, tanto che ancora adesso mi sveglio con gli incubi...
E ringrazio il cielo che tu te ne sia andato. Ma mi manchi, non so dirti come,
ma a volte si materializzano nel mio cuore momenti con te. Quando bevo un
succo Ace e rivedo noi due abbracciati sul divano a guardare "Come te
nessuno mai". Quando sento Narcotic e rivedo il tuo viso sorridente che
mi guarda mentre vado a cavallo sotto il tendone. Quando mangio cinese e indiano
e mi ritornano in mente le nostre giornate insieme, così semplici, ma insieme
così uniche proprio perché eravamo
io e te. Apro di scatto gli occhi e quell'immagine scompare e pure tu. Non
c'è stato neanche il tempo di sfiorarti, di poterti vedere bene, giusto il
tempo di infliggermi un'altra ferita e poi scomparire. Non sono più gelosa
come una volta, oh no... Non perché sono felice per te, non sono così perfetta...
Altrimenti forse non mi avresti lasciata... E' solo l'abitudine di pensarti
con un'altra. Non mi fa più così male, credimi, la sua immagine è meno dolorosa
delle nostre. Non penso a te quando bacio altri ragazzi. Mai. Ma quando entro
in contatto direttamente con l'animo di qualcuno. Quando riesco a comunicare
davvero e mostrarmi per quella che sono veramente. E' un pallido spettro di
quello che sapevamo comporre io e te all'inizio... Ma è meglio di niente.
Sto sorridendo... Ti ricordi delle lettere che ti scrivevo a scuola? Durante
le ore di italiano... Le hai ancora? Io ancora tutto quello che mi hai regalato,
ma non ho più aperto la nostra scatola da quando te ne sei andato la prima
volta. Vorrei solo avere il coraggio di rivedere tutto senza avere la tentazione
irresistibile di buttare via tutto... Vorrei saperti dire addio serenamente
ma non ci riesco. Così ogni volta che una persona mi abbandona, io rivivo
il tuo abbandono, è strano ma è il momento in cui ti sento più vicino. E'
una sensazione particolare, sempre identica. Mi manchi sempre tu, almeno il
"tu" dei primi tempi... Poi non so cosa sia successo.
Quando torno
a casa la sera... Quando ho bisogno di un consiglio... Quando sono triste
e non so con chi parlare... Quando voglio dire qualcosa che non direi a nessuno...
Quando semplicemente vorrei abbracciare qualcuno...
Vorrei sentirti
una sola volta ancora chiamarmi piccola... Sei anche un writer e per questo
non posso cancellarti, non posso pensare semplicemente che non esisti più...
Perché ogni volta che giro e vedo un tuo pezzo su un tram o una tua firma
sul tuo muro so che esisti ancora...e spero di non trovare mai un pezzo dedicato
a lei... Non so se odiarti per tutto quello .
Ma se tu non
te ne fossi andato non avrei sentito l'esigenza di dimostrare qualcosa a me
stessa e non avrei superato tante prove che mi si sono presentate davanti
con una forza che mai avrei pensato di avere...
Mi ricordo quel giorno, il 28 settembre duemila uno, è passato quasi un anno,
quando mi presentai a prenderti a scuola, dopo che la sera prima avevamo litigato
per una stupidaggine e tu non mi avevi voluto parlare, e pensavo che mi avresti
gettato le braccia al collo quando mi avessi visto, invece mi hai presa per
un braccio e mi hai tirata da parte infastidito come se ti vergognassi della
mia presenza... E mi hai semplicemente detto dal nulla che pensavi non potesse
più andare avanti la nostra storia... Non so descriverti quanto rimasi scioccata,
penso che se in quel momento il sole fosse caduto per sarebbe stato infinitamente
più logico e sollevante... Il momento più tremendo della mia vita... Non so
quanto ho pianto quel giorno... Ricordo solo che sono morta in quel momento...
Pensavo che senza di te non ce l'avrei mai fatta, che non era possibile, che
avresti cambiato idea... E ricordo la strada per casa tua, che avevamo percorso
tante volte assieme.… Mi sembra ogni volta che ci penso di riprovare le stesse
sensazioni... Continuavo a ripetermi che tu mi avevi costretto a farlo con
te per la prima volta e mi avevi lasciato dopo una settimana e mi avevi costretto
a farlo, sapendo che volevi lasciarmi da mesi. In realtà lo facevo solo perché
rimanessi con me, ma non te ne facevo una colpa, non vedevo quanto eri stato
cattivo e crudele...
Adesso ce l'ho
fatta e sono senza di te... E sono felice di aver affrontato tutte quelle
cose...
Sento che una
cosa del genere non mi accadrà mai più e che grazie a te riuscirò a essere
una persona migliore... Spero che lo sarai anche tu, per il tuo bene, perché
per come eri sono sicura, che se non cambierai vivrai in modo molto infelice.
E' stato piacevole
anche solo per l'ultima volta sentirti così, come se potessi ancora parlarti...
Come se fosse ancora tutto come una volta....
<<<< lettera
firmata e con indirizzo e-mail
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Ho poco da dire in questi giorni per vicini al Natale, troppo ricordi tornano alla mente e un senso di desolata solitudine e di estraneità all'esistenza, già comunemente forte in me, diventa quasi insopportabile.inserisco in questa pagina, un mio vecchio editoriale, in verità perché non potrà, non dovrà mai essere "vecchio" essendo il problema più che mai scottante ora che si parla di aprire la caccia anche nei "parchi".Non rinunciamo a lottare, per indifferenza e delusione (lo dico prima di tutto a me stesso) perché ci vengono suscitate ad arte.
Rispondere alla
violenza con altra violenza genera una tragica catena di dolore..... e poi
con l'età, ho cominciato ad analizzare meglio ciò che non condivido a non
fuggire immediatamente o condannare ciò che mi turba e ferisce, a pensare
che il mondo proprio perché è vario, diventa vivo e interessante.Non vorrei
con queste poche righe(veramente molto parziali) e di cui solo io, ovviamente
sono responsabile, cadere in questa trappola, ma qualche volta, la propria
opinione, su cose ritenute importanti, bisogna dirla.Perdonatemi quindi, ma
io non riesco a trovare motivazioni per la caccia e non riesco, umanamente,
a trovare qualcosa di buono nei cacciatori. Quelli che ho conosciuto, non
sono pochi, sono veramente piccoli uomini da bar, li puoi trovare ovunque,
a vantarsi delle loro "prede". Per catturare quattro poveri animaletti,
impauriti, intossicati, geneticamente modificati, da tutto l'inquinamento
che abbiamo prodotto (ambientale e sonoro) si armano come in una guerra. Si
fanno forti dei permessi che,con i trenta denari con i quali si sono venduti
la coscienza, ad una legalizzata burocrazia, (ma quanto dal voto sincero dei
cittadini?) che, da una parte condanna, dall'altra incoraggia (a pagamento)
le peggiori cose....gioco d'azzardo (lotterie varie) ,fumo, alcool e, tra
poco, forse, chissà quali altre amenità...(purché tutto sia in modica, controllata
quantità... in spazi delimitati, in un "parco giochi" chiamato Terra.)
come se il vizioso non facesse proprio del consenso e dell' eccesso,l'alibi
della propria degradazione ....Premetto che non appartengo a sette di nessun
tipo , anche se confesso di essere vegetariano (mai mi sognerei di predicare
tale mia scelta che sinceramente non ritengo neanche importante) né, contro
la caccia, voglio e intendo scatenare motivazioni religiose, filosofiche....trascendentali.
Sono proprio il punto debole di chi discute con i cacciatori, spesso individui
brutali e frustrati nella vita (magari terrorizzati dalla moglie o dal capo
ufficio) ma forti in gruppo, di fronte a esseri ormai resi inermi dall' espulsione
da ogni ciclo naturale ai quali li e ci siamo condannati, forti spesso, come
accade spesso nel comune vivere cosiddetto civile, della loro insensibilità
e ignoranza, della voce grossa che sanno fare con i più deboli.Essi vi diranno
che l'uomo viveva di caccia...vi sottolineeranno la necessità di ridurre il
numero di certe specie (peccato che la sovrappopolazione sia stata ad arte
causata e favorita dagli interessi di chi sfrutta la loro insana passione....)
Oppure vi diranno la solita perversa cosa dei cattivi....di ogni specie,
ci sono cose peggiori....Già, peggiori...mica tanto...togliere la vita a un
essere e, non per necessità ma per gioco...un Vivente, quasi sempre totalmente
indifeso (reso anche incapace di fuga dalla nostra avidità di possesso di
nuovi spazi....la nostra sovrappopolazione....)Al di là di ogni morale qui
siamo nella vigliaccheria, nell'infamia.....E' che i cacciatori cercano complici.....anche
solo nel silenzio.....nell'indifferenza, nella non condanna.... La loro poco
nascosta violenza in fondo fa paura alla gente e loro, (deboli) per qualche
mese all'anno si sentono forti. (E' già successo persino nel referendum, (dove
il solo non raggiungimento del "quorum" li ha rafforzati) proprio
per questo (cosa che faccio raramente) esprimo marcatamente la mia opinione
(Ben sapendo che è solo una....opinione) e, comunque la pensiate, invito a
riflettere sull' argomento. Qualcuno dirà....ci sono persone che buttano i
propri figli nei cassonetti, li strangolano, violentano ...figuriamoci.....ma
è proprio il non rispetto della vita (in ogni sua forma) che genera l'alienazione
e l'incoscienza ed il prezzo lo paghiamo sempre tutti e comunque, anche se
ci rifugiamo nell'indifferenza o nella comoda "tolleranza".I cacciatori
apprenderebbero qualcosa su ciò che fanno solo se passassero dall'altra parte...prede..Per
chi crede nella Reincarnazione gli auguro veramente di provare ciò che procurano....se
non c'è, non saranno quelli come me a "cacciare loro" perché sono
più che mai convinto che, chi fa violenza alla Natura ed ai suoi esseri,la
fa a se stesso (purtroppo anche a noi) e, prima o poi ne subirà terribilmente
le conseguenze. (In fondo sono già ,e lo sanno, i peggiori "cacciatori"
della loro coscienza, anche se non riesco a provare particolare pena per loro,
come a volte mi capita (con il tempo sempre di più) per molti altri comuni,
umani, errori e follie, persino per me stesso e le mie povere opinioni.....
Arturo.artfer@tiscali.it
V DE FELICITATE
(titolo scelto
dall' autrice, Federica)
Felicità come
"oggetto volante non identificato": ovvero oggetto della prestazione
del "contratto di donazione". Ma, sorge spontaneo chiedersi, questa
felicità da chi ci è donata? Partiamo dal concetto di donazione: atto giuridico
unilaterale, che proprio per questa sua natura può essere anonimo.
Quanti ricchissimi benefattori arricchiscono fondazioni ed enti attraverso
lasciti dei loro consistenti patrimoni, tenendo segreto il loro nome? Fondi
costituiti per esempio con successioni a causa di morte per consentire a giovani
ambiziosi, ma mancanti di mezzi, di proseguire nei loro studi. Oppure a favore
di studi e ricerche in determinati campi. Le stesse borse di studio sono preziosi
contributi, il cui donatario non è identificato con nome e cognome, ma è un
più generico ed estensivo benefattore: lo Stato. Io diligente e studioso ragazzo
non ricevo i soldi per poter frequentare la scuola dal signor Rossi o dal
signor Bianchi, ma anzi più spesso la provenienza di questo denaro è il particolare
con minore importanza. Non per questo trascurerei di usufruirne o dissiperei
ciò che ho ottenuto con negligenza. Eppure quasi ogni singolo individuo che,
all'atto della nascita, riceve il dono più importante e notevole, quello che
così faticosamente ricercherà per tutta la vita, la felicità, molto spesso
prende l'arbitraria e irrazionale decisione di respingerlo. Solo perché non
siamo sicuri della sua provenienza, solo perché non possiamo avere prova scritta
della donazione che abbiamo ricevuto, spesso siamo così spiazzati da un dono
così grande che fingiamo di non riconoscerlo, di non averlo mai ricevuto.
Noi, sosteniamo, non abbiamo avuto la felicità, ma la vita, vita che può,
e per la maggior parte del tempo è considerata come dolore, sofferenza, fatica,
lavoro. Chi, infatti, potrebbe essere così generoso da donarci la felicità?
Essa è qualcosa
da conquistare, che a volte non si raggiunge mai. Se forse conoscessimo l'identità
del donatario, se questo contratto potesse essere fatto in forma scritta,
ne avremmo la certezza, perché siamo esseri umani e non riusciamo a vedere
quello che non appare immediatamente ai nostri occhi.
E' allora più comodo considerare questo dono come negativo per la maggior
parte del tempo e , qualche volta, come piacevole. Ecco perché ho definito
sempre la felicità come oggetto volante, perché non tutti riescono a coglierla,
ma anzi molto spesso credono di averlo individuato nel baglievole fulgore
di un attimo illusorio, come molti credono di scorgere nella momentanea luminescenza
di una stella il passaggio di un UFO. E proprio attraverso questo concetto
capiamo il significato del secondo aggettivo che ho accostato alla felicità:
"non identificato". Perché quella che alla maggior parte di noi
appare come felicità, di solito sempre fuggevole e caduca, in realtà, non
lo è. Non riusciamo mai a essere felici nel presente, rimandiamo sempre la
nostra gioia e allegria ad un altro momento: bei tempi quelli dell'infanzia,
ahhhh che spensieratezza quando ero adolescente. Colgo sempre in coloro che
mi stanno accanto, un'impossibilità di godere di ogni piccolo bel momento,
quasi rimandandolo a quando si avranno meno preoccupazioni. Facendo un esempio
banale: oggi che è domenica è proprio una bella giornata, con il sole, un
temperatura mite, ma c'è anche il blocco delle macchine, con questo tempo,
potrei farmi un bel giro fuori Milano ma non posso. C'è sempre qualcosa che
guasta la nostra felicità. In realtà non c'è mai nessun età della vita senza
preoccupazioni o dolori o sofferenze.
Molti credono che l'infanzia sia il periodo della beata innocenza, dei giochi,
dell'assenza di cure e affanni, ma un'opinione simile è frutto di leggerezza
e superficialità: leggendo un libro di psicologia infantile ho potuto capire
come anche i bambini vivono con "dubbi, angosce e perplessità" (citazione
dalla nostra cara e vecchia conoscenza, il filosofo Popper, che da zelante
ex studentessa di liceo classico fingerò di ricordarmi alla perfezione). Queste
paure, che affliggono l'uomo dalla notte dei tempi, sono incarnate, in streghe,
orchi, mostri e fantasmi nascosti sotto il letto, che neanche la scopa più
magica e potente riesce a scacciare. Come anche gli adolescenti, vivono forse
il periodo più transitorio e instabile della loro vita: persino il loro corpo
subisce cambiamenti così repentini e significativi, da lasciarli spiazzati
e impauriti
Da qui parto per ribaltare uno dei più importanti assiomi della filosofia epicurea: "la felicità è l'assenza di dolore". Io penso invece che "il dolore è assenza di felicità". Tornando, infatti, alla concezione di felicità come oggetto di donazione, ritengo che non sia la vita ciò che ci viene donato: essa è semplicemente un accessorio del dono vero e proprio, della felicità. E' la sua ambientazione, il luogo in cui usufruirne, la scenografia. Ma ciò che davvero è lo scopo della nostra vita è godere della Felicità, con la F maiuscola, che ci viene donata nella vita, fin dalla nascita. La vita, come sintesi e composizione di momenti tristi e allegri, di gioie e sofferenze, di momenti di fatica e di ozio. Tutto questo è Felicità. Quando mi capita una disgrazia, è indubbio che soffrirò, ma molto spesso, sarò anche incapace di trarre frutti positivi da ciò che mi è capitato. Non sono un'inguaribile ottimista che vive nel paese di Eldorado, ma parlo della Felicità latu sensu, nella sua accezione più ampia, come "occasione" che ci viene data di gioire per ogni singola cosa, di apprezzare ogni attimo, anche grazie alla presenza del suo contrario. Se nella vita dovrò avere delle pene da sopportare, voglio che siano utili, che mi facciano godere ancora di più di quello che ho, a migliorare me stessa e i miei rapporti con gli altri, per vivere una vita piena, che contempli ogni esperienza e ogni occasione, ogni possibilità e ogni scoperta, ma in modo che tutto ciò sia vissuto intensamente, con la consapevolezza che è un grande dono. "Intensità" questa è la parola chiave che racchiude davvero il significato della Felicità, che non vuole dire gioia finta, ipocrita e momentanea, ma che racchiude in sé un insieme di sentimenti e sensazioni, che siano gioia, tristezza, dolore, malinconia, nostalgia, malinconia, allegria, che ci rendano davvero partecipi in modo vero di ciò che ci succede. Per sentirlo. Per questo, nella mia vita, ho spesso apprezzato molto di più gli accadimenti negativi: perché ogni piccolo passo che compivo nel superamento di quei momenti era uno scalino in più lungo questo tipo di consapevolezza. Ogni attimo di sconforto, ogni caduta, erano un attimo di felicità in più. Un'occasione imperdibile per capire me stessa, ma soprattutto per rendermi finalmente conto di quello che stavo perdendo e che non riuscivo a scorgere o che coglievo illusoriamente. Sono quella che sono grazie ad ogni attimo della mia vita. E proprio in quanto "sono" in ogni momento ho in mano la Felicità che tutti cercano. Esisto pienamente proprio in quanto "sono" costantemente, con tutto ciò che questo comporta. Intendo il verbo "esistere" con l'accostamento di "pienamente" per esprimere lo sfruttamento della Felicità donatami. Ho scritto tutto ciò perché mi piacerebbe aiutare persone che in questo momento sono magari tristi e si chiedono in continuazione il perché di tante sofferenze, di tanto dolore nel mondo. Certo non è una spiegazione sufficiente a livello globale, ma nel mio caso mi ha aiutato a raggiungere un giusto equilibrio di soddisfazione.Senza presunzioni, grazie a tutti.
Federica
Ricevuta domenica 19 gennaio 2002
Caro Marco, sono ormai passati diversi anni e spero che in tutto questo
tempo tu abbia superato il mio abbandono, anche se solo psicologico e per
me di pura amicizia.
Tante cose ti ho detto per rifiutare il tuo amore , ma il momento difficile
che stavo passando forse non l'hai capito e hai sofferto.Mi dispiace. Sei
stato per me, in quei momenti un amico prezioso intelligente che a volte riusciva
a strapparmi anche qualche breve sorriso; la tua capacità di starmi accanto
senza chiedere niente é stata a dir poco eccezionale e io non mi rendevo conto
che i tuoi sentimenti di amicizia piano piano di stavano tramutando in amore,
non ti vedevo in quella veste. Quando sei stato in ospedale io ero preoccupata
per te che non volevi dirmi il motivo....solo dopo ho saputo che tu eri andato
per ritrovare quell'equilibrio che la mia persona ti aveva tolto.
Mi ricordo il giorno che sei venuto a casa mia, mi hai abbracciata e mi hai
detto TI AMO.....ti ho allontanato e ho visto il tuo viso ferito come se ti
avessi dato uno schiaffo, ti ho parlato, ti ho spiegato che non ti amavo,
siamo stati due ore a ripetere le stesse cose e poi.....te ne sei andato sbattendo
la porta. Da quel momento ho ricevuto solo una lettera dove mi buttavi addosso
tutto il male che ti avevo fatto ma ti assicuro, non era mia intenzione, non
mi ero accorta di niente, eri stato bravissimo a nascondere i sentimenti ed
io mi appoggiavo a te come a un vero amico, mi appoggiavo su quella spalla
che poteva accogliere tutte le mie lacrime di donna infelice. Dopo ti ho cercato,
ho chiesto di te, andai nel tuo negozio e mi fu detto che avevi venduto.......in
poco più di dieci giorni eri volatizzato. Dove sei ora caro amico? So benissimo
che tu non leggerai mai questa lettera ma se soltanto potessi farlo capiresti
che l'amore non si improvvisa e specialmente in momenti come quelli......non
puoi farmene una colpa....non é facile innamorarsi, almeno per me che sono
sempre stata con i piedi ben piantati sulla terra (anche se qualche volta
i miei voli di fantasia sono piuttosto azzardati).
Scusami, scusami ancora, io continuo a ricordarti come un dolce amico dei miei momenti tristi ma.......in quel tempo il mio cuore era ancora dentro il compagno della mia vita, l'uomo con il quale speravo di finire i miei giorni, la mia mano nella sua tasca e il mio sguardo su una schiena che se andava. Continuerò a volerti bene augurandoti tutta quella felicità che io non ho saputo darti e spero davvero che tu abbia superato tutto e magari tu abbia anche una famiglia felice.
Non è mia abitudine sputare sul piatto dove mangio.
Ma quando la misura è colma occorre ristabilire un po' di equilibrio,
ben sapendo che probabilmente queste righe non serviranno a nulla, che certe
teste vuote e non pensanti nessuno le riempirà.Questo sito è
nato, per una precisa scelta non commerciale, vive nello spazio web di Tiscali,
all'inizio libero e gratuito in seguito con un operazione di non ottimo gusto,
per come è stata formulata, meno libero (è stato forzatamente
aggiunta un banner in alto che veicola pubblicità che ovviamente non
ha nulla a che vedere con il sito o con i suoi argomenti) e un po' meno gratuito.
(la pubblicità imposta ha comunque un suo valore). Lungi da me il criticare
i provider dalla necessità di guadagnare,chi non comprendo sono i cosidetti
"sponsor" che pensano di trarre vantaggi da pubblicità imposte,
indiscriminate, senza un piano preciso un target, esclusivamente noiose, fastidiose....che
collegano a dialer chissà se autorizzati.Ma il peggio doveva ancor
venire....Quando scelsi Tiscali era molto veloce e affidabile il server, discreta
la casella postale, molto valido lo spazio web .Ora il server (forse per il
sovraccarico di cookie e banner pubblicitari) è molto più lento...ogni
tanto quasi si ferma, anche con l'adsl, la casella postale totalmente in balia
dello SPAM, (aumentato a dismisura proprio in questi giorni che Tiscali propone
l'acquisto di un antivirus e un antispam (sic!).A prescindere che le politiche
di questo tipo (come già nel caso dello spazio web nel mio caso e spero
anche nel vostro, non appartengono alla mia cultura (io stavo per acquistare
un dominio in Tiscali, quando mi è stato detto che se volevo togliere
il banner dovevo comprarlo , ho rinunciato)ottengono solo l'effetto opposto
(perchè hanno un, neppure larvato, aspetto ricattatorio, che è
bruttissimo di per sè al di là degli oggetti e dei servizi offerti,
che possono essere anche utili o di qualità).Cari lettori tra poco
vi comunicherò la mia nuova casella postale (mi costa notevole fatica
aggiornare tutto il sito e togliere quella di Tiscali) (è dove potrò
leggervi e rispondervi senza dovermi subire i favolosi messaggi spam (mi propongono
tra le altre cose viagra, prostitute di ogni età, estensori di non
dico cosa.... ormoni....spesso con immagini molto esplicite ahimè non
solo di organi femminili ma anche maschili, eretti a a vessillo del nuovo
prodotto che ...rivitalizza, riallunga ciò che si presume inerte....e
poi ancora club maschili, femminili....messaggi improbabili di gente che mi
ama alla follia (se apro il messaggio per me)....e ancora..... gente che chiede
o propone finanziamenti.....mutui...prestiti....non manca nulla persino uno
scritto neonazista che propone il miglioramento dell'Italia.
Ora basta...non si può tollerare tutto questo, non è libertà
è follia, violenza, truffa....Io sto raccogliendo tutti i mittenti,
tutti i server e gli ip da cui vengono inviati i messaggi.Non trovo neanche
giusto che Tiscali permetta tutto ciò SOLO nella sua casella postale
e ne ho molte, succeda. E' vero quando ci si abbona si concede l'utilizzo
ai partner commerciali di Tiscali ma mi rifiuto di credere che i soggetti
citati siano tali. Io non voglio che la mia e-mai sia pubblica per loro.La
loro è idiozia corrompe ogni tipo di pubblicità, distrugge la
fiducia nei prodotti e nella rete, scredita i fornitori di servizi, viola
la legge.In questa maniera anche le pubblicità oneste e interessanti
ottengono solo di essere rimosse, cancellate, i mittenti bloccati, identificati
e se occorre denunciati. Voi direte perchè continui a restare qui,
perchè non ti trasferisci?. Proprio per le ragioni che sto tentando
di esprimere, di principio. Non certo economiche, ormai il costo di spazi
web e di un dominio è irrisorio, quasi ovunque. Lasciando si da ragione
a chi usa certe politiche aziendali che sono testimoni di un pensiero violento
che considera i clienti stupidi, un parco di pecore e buoi solo interessati
alla pornografia, gli sms, o a trasmissioni di guardoni dove dal buco della
serratura (anche del web) si vedè un infame sub umanità recitare
male (proprio perchè non si tratta di recita) la parte di se stessi.
Non è sempre, non è solo così....Questo sito ha più
di 14.000 passaggi, pur non avendo un dominio, non facendo pubblicità,
non offrendo concessione a nulla che non siano le creazioni degli autori e
mie e i commenti. Sarà poco, ma è tanto e può essere
di più se smettiamo di compiacere gli imbecilli, anche ignorandoli,occorre
identificarli uno ad uno, loro e chi li favorisce e smascherarli, denunciarli,
se diventiamo meno passivi e utilizziamo i veri spazi che ci sono concessi.Smettiamola
in rete di comportarci da adolescenti curiosi e ritardati....dietro non c'è
nulla, solo il denaro...Se ne abbiamo e vogliamo spenderlo, impariamo a scegliere,
discriminare.....Non voglio offendere nessuno, tantomeno fare vana polemica
ma è ora che quest' immodinzia finisca, non solo nel web.... e che
si sappia che non siamo tutti a disposizioni di dialer, pronti a sbavare per
qualche immagine o suoneria, che non siamo disposti a farci ingannare, neanche
per scherzo da messaggi che promettono lavori sicuri, donne facili, prodotti
miracolosi, presentano ideologie deliranti. Per me" le tre "i vogliono
solo dire idioti, ignoranti, imbelli e chi le coltiva non è solo causa
del suo male ma anche del nostro.E poi smettetele di scrivere in inglese,
se volete truffarci almeno imparate l'italiano, così forse potremmo
rispondervi (magari in inglese) anche solo per invitarvi a smettere(ma non
ne vale mai la pena).
(Sto provando degli antispam liberi e gratuiti, se funzionano, sarò
nen lieto di segnalarli a chi mi scrive e fornire il file testo degli spamers
(sarebbe meglio scambiarseli, renderli pubblici, scrivere ai provider che
permettono la loro diffusione, denunciarli se è il caso....)
Maggio 2003 Arturo per arte e letteratura
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