La
parola ASKRA sta a significare SCHEGGIA, FRAMMENTO, una realtà che si
pone CONTRO alle consuetudini del sopruso e dello sfruttamento delle
coscienze. Gli
ASKRA sono Pierpaolo Pau al basso, Alessandro Chighini alla
chitarra solista, Marco Cau alla chitarra e voce, Sandro Usai alla
batteria e voce. Il
gruppo nasce a Siniscola in Provincia di Nùoro nel 1993 per iniziativa
di Pierpaolo e Marco, che si trovano a suonare cover dei Ramones e dei
Clash; successivamente si unisce al gruppo Alessandro e il gruppo si
completa con Sandro Usai, proveniente dai Kenze Neke, band in cui suona
e canta ancora stabilmente. Il
suono grezzo dei primordi diventa in questo modo più raffinato, fino ad
assumere caratteristiche che sono proprie del Rock moderno, contaminato
da influenze eterogenee che danno luogo ad un crossover di forte matrice
etnica. |
L’elemento
di maggior peso, oltre alle musiche, diventano infatti le liriche, cantate
esclusivamente in LINGUA SARDA e urlate su riff di chitarre pesanti e batteria
martellanti.
Senza
dimenticare le origini, il suono diventa ancora più metodico, arrivando alla
maturità con l’ultimo lavoro, dove la formazione classica
viene ampliata con le esecuzioni dei flauti e dei violini, fino ai campionatori
e l’esplorazione di nuovi mondi sonori, una chiara traccia dei lavori futuri.
Fino
dalle origini, i testi hanno avuto un’importanza fondamentale.
Caratterizzati
fortemente dalla matrice sociale, anch’essi hanno raggiunto un livello di
notevole raffinatezza, denunciando alcuni dei mali endemici della Sardegna e le
menzogne dell’era moderna.
NURAXI
FIGUS, il cavallo di battaglia del gruppo scritto da Fabio Coronas, denunciava
in tempi non sospetti, la pietosa condizione a cui erano costretti a sottostare
i minatori del Sulcis che protestavano davanti a Montecitorio con lo slogan “Meglio
sottoterra che su un’Italia di merda”, ripreso poi nel brano.
La
tutela del patrimonio linguistico e della cultura della Sardegna (NON BI L’ACCO
– Non posso più), la rabbia contro gli incendi (SAMBENE - Sangue), contro il
lavoro che non c’è (TRAVALLU E MISERIA – Lavoro e miseria) sono alcuno dei
temi che animano i testi, fino ad assumere un carattere INTERNAZIONALISTA nelle
forti denuncie contro la VILE guerra della NATO in Jugoslavia (GHERRA –
Guerra), lo sterminio degli indios in CHAPAS (ONZIDIE – Ogni giorno), la
distruzione della cultura degli Indiani nativi d’America (NUDDAPRUS – Niente
più), un monito contro il potere onnipresente del Vaticano (RUKE – Croce)
scritta da Paolo “Angus” Carta, fino ai brani della tradizione (CORAZU –
Coraggio, TRALLALLERA).
Gli scenari dei concerti hanno anch’essi un carattere fortemente sociale, soprattutto le feste dei paesi in giro per la Sardegna, i locali ROCK, le rassegne e l’attività di supporto ai KENZE NEKE.