A.S.N.IT.

Associazione Sindrome nefrosica ITalia


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COSA BISOGNA FARE?

Per prima cosa non credere a chi vi dice: "non avete diritto a niente" quindi procedere:

Iter necessario ai vari riconoscimenti legislativi:

1

richiedere una certificazione specialistica all'ospedale presso cui il bimbo è o è stato ricoverato in doppia copia originale

2

recarsi presso il proprio medico curante (medico di base) per la trascrizione su unico certificato di altre eventuali patologie e relative medicine assunte dal  bimbo (es. ipertensione, immunodepressione iatrogena chiedere consiglio al medico e far inserire tutto dettagliatamente) quindi richiedere due

 

visite presso il Servizio di Medicina Legale della propria ASL di appartenenza (generalmente Ufficio Invalidi legge 15 ottobre 1990, n. 295) è necessario per le domande consegnare i certificati in originale con una fotocopia degli stessi

3

prima visita: riconoscimento di invalidità civile (i documenti vanno consegnati in originale e non verranno restituiti, fatevi le fotocopie da tenere come strorico)

 

seconda visita: riconoscimento benefici Legge 104/92 (i documenti possono essere consegnati anche in copia e comunque non verranno restituiti)

ALCUNE DELUCIDAZIONI

La Sindrome Nefrosica (semplice) per quanto sconfortante  per i (nostri) bambini colpiti e relative famiglie, non rientra nelle tabelle del Ministero della Salute come     "MALATTIA INVALIDANTE".

Chiunque abbia un figlio con questo problema sa quanto le cure, le visite, i cibi iposodici etc. siano onerosi sia dal punto di vista economico che del tempo, per non parlare dello stress psicologico che comporta vedere il proprio figlio assumere decine di pillole o grandi quantità di sciroppo ogni giorno o peggio averlo in ospedale, spesso in attesa che reagisca a medicinali sempre più potenti.

Allora che fare?

Una attenta analisi della Legge 104/92 rivela l'incredibile già all'articolo 3, i nostri figli sono "AVENTI DIRITTO" ed almeno come primo passo è riconosciuto temporaneamente (con rinvio a nuova visita valutativa dopo 1 anno) ai genitori lavoratori il diritto di accudire i figli 3 giorni al mese (ovvero sotto i tre anni 18 ore mensili di riduzione di orario) con diritto di stipendio pieno.