IL SERVIZIO DI PSICOLOGIA NELLE AZIENDE SANITARIE
L'istituzione dei SERVIZI DI PSICOLOGIA, avvenuta in Sicilia con la Legge Regionale 25/96 e ripresa nel Piano Sanitario Regionale 2000-2002, ha rappresentato un'esperienza significativa non solo per gli psicologi siciliani. Iniziative analoghe sono state realizzate anche in altre regioni. I tempi sono maturi per avviare una riflessione più attenta sugli assetti organizzativi che possono permettere alla psicologia e agli psicologi una espressione più efficace e più appropriata nel nuovo scenario della Sanità italiana.
CRONISTORIA Legislativa e normativa del SERVIZIO di PSICOLOGIA IN SICILIA (1993/2000) |
I Servizi di Psicologia nella realtà delle ASL (Catania, Siracusa, Palermo, Trapani, Ragusa, Agrigento, Caltanissetta) |
Il Servizio di Psicologia nell'Az. Ospedaliera V. Emanuele - S. Bambino di Catania |
Percorsi, esperienze e nuove prospettive per la psicologia nel servizio sanitario, in "AUPI-Notizie", n. 3, 2001, pp. 20-31 (P.Nascimbeni, E.Salvi) |
I Servizi di Psicologia: strutture complesse fra ospedale e territorio, in "SANITA'-Sole24ore", 17-23 luglio 2001 (a cura di D.Saglietti) |
L'intervento psicologico nell'ospedale, in "SANITA' - Sole24 Ore", 6-12 novembre 2001 (di G. Trabucco) |
CRONISTORIA LEGISLATIVA E NORMATIVA DEL SERVIZIO DI PSICOLOGIA
1993
-
2000
La
strada che ha portato in Sicilia all'istituzione del Servizio
di Psicologia non è stata né agevole né lineare. Queste
le tappe
legislative più significative, anche
se da sole queste informazioni non rendono conto dei processi, degli
eventi e delle dinamiche che le hanno preceduto e seguito nelle singole realtà
territoriali.
1. Legge Reg. 3 novembre 1993 n. 30 (Norme in tema di programmazione sanitaria e di riorganizzazione territoriale delle unità sanitarie locali) - Nel delineare l'organizzazione globale delle USL - che da 62 passano a 9, provinciali, con lo scorporo di 18 Aziende Ospedaliere - viene ribadita (solo nominalmente) la centralità dei distretti. In realtà in ogni USL vengono istituiti 6 Settori Sanitari e 5 Settori Amministrativi. Il Settore dovrà assicurare il raccordo, l'integrazione e il razionale svolgimento delle diverse funzioni di sua spettanza su base dipartimentale e articolarsi in servizi ivi compreso il servizio psicologico (art. 7, c.7). E' la prima volta che in una legge regionale venga nominato esplicitamente il servizio psicologico, la cui organizzazione concreta dovrà essere definita dal futuro Piano Sanitario.
2.
3.
Seconda
BOZZA di Piano Sanitario (1995)
- Sempre inserito nel II Settore di Medicina di Base, il Servizio psicologico viene
ulteriormente ridotto nelle sue funzioni: non è più referente delle
problematiche psicologiche degli altri settori. Il Dirigente si occuperà
soltanto del coordinamento delle attività degli psicologi dei Consultori
Familiari. Ci rendiamo conto che c'è un'opposizione generale, in
particolare da parte degli psichiatri, verso il Servizio psicologico. E infatti
i Direttori Generali nel dare attuazione alla Legge 30 - in assenza di Piano -
spesso non deliberano il Servizio psicologico. In una USL viene istituito
affidandone la direzione ad un … medico. Gli psicologi siciliani per dare
forza e unità all'azione costituiscono una Commissione
per lo studio del Piano Sanitario Regionale, della quale fanno parte:
l'Ordine degli Psicologi, l'Università di Palermo, l'AUPI, altri sindacati, i
Dirigenti di II liv.
4.
MANIFESTAZIONE
GENERALE degli psicologi a Palermo (6 dicembre 1995)
- Circa 150 psicologi "occupiamo" simbolicamente i locali
dell'Assessorato alla Sanità, chiedendo in un documento che viene inviato a
tutti i colleghi, agli organi istituzionali, alle segreterie dei partiti e alla
stampa l'istituzione "in ogni USL,
del Servizio psicologico, affidato alle responsabilità di uno psicologo
Dirigente di II livello, con il compito di coordinare intersettorialmente le
attività psicologiche".
5.
Legge
Reg. 6 aprile 1996, n. 25 -
Poco prima dello scioglimento dell'Assemblea Regionale, viene approvata la Legge
n. 25, che all'art. 15 modifica la Legge 30/93 e istituisce il Servizio
di psicologia: "un servizio intersettoriale autonomo posto alle
dirette dipendenze del Direttore Generale". Esprimiamo tutti grande
soddisfazione per il risultato ottenuto. Pensiamo che in questo modo venga data
una visibilità maggiore tanto alla psicologia, quanto agli psicologi, che
adesso possono avvalersi di un assetto organizzativo stabile,
unitario e coordinato. I principi-guida, affermati dalla Legge -
intersettorialità e autonomia - aprono un ampio orizzonte all'interno del quale
si possono individuare assetti organizzativi più funzionali e più efficaci. In
Commisione si discutono varie proposte senza giungere tuttavia ad una
conclusione unitaria.
6. Circolare 20 giugno 1996, n. 884 (Linee-guida per l'attivazione del servizio intersettoriale autonomo di psicologia). Al fine di garantire un modello organizzativo uniforme per il Servizio di Psicologia - nelle more di emanazione del Piano Sanitario - l'Assessore emana delle Linee-guida "cui dovranno fare riferimento i direttori generali, pur nella piena autonomia gestionale". La Circolare stabilisce che tutti gli psicologi dell'Azienda fanno parte della pianta organica del Servizio di psicologia, che si articola in: - servizio di psicologia; - unità operative distrettuali di psicologia. Vengono indicati in modo analitico i compiti del Servizio e le attività delle Unità Operative, nonché l'organizzazione interna. La Circolare prevede che il Servizio di psicologia abbia un proprio budget, proprie sedi, centrale e periferiche, "dotate dei necessari ausili logistici, informatici, strumentali e di personale amministrativo ed ausiliario". Gli psicologi, oltre a svolgere le attività e le prestazioni nelle sedi distrettuali, garantiscono le prestazioni psicologiche presso tutti i settori, i servizi, i presidi …dell'Azienda, attraverso regolamenti interni che il Direttore Generale promuove e adotta. La Circolare suscita notevoli ostilità e contestazioni con irrigidimenti di posizioni, contrasti e tentativi di vanificarla, soprattutto da parte degli psichiatri. Ma anche all'interno della categoria si registrano reazioni diverse. I Dirigenti di II liv., sostenuti dal Presidente dell'Ordine Regionale, esprimono grande entusiasmo. Alcuni colleghi ritengono che il modello organizzativo proposto troppo verticistico e centralizzato. Anche all'interno dell'AUPI le posizioni sono diversificate: alcuni esaltano l'autonomia ad oltranza, mettendo in discussione la stessa presenza degli psicologi in alcuni Servizi sanitari, altri ritengono di difendere l'intersettorialità come condizione di base per non uscire dalla Sanità. Coglie bene il pericolo di questa contrapposizione Pierangelo Sardi quando, parlando delle Unità Monoprofessionali (cfr. AUPI-Notizie, agosto 1966, n. 8), mette in guardia dai rischi connessi ad ogni "splendido isolamento":"Nessuno di noi, e tanto meno l'AUPI recedere sulla strada dell'autonomia. Però nessuno neppure vuole perdere il radicamento nei vari servizi sanitari. Sono due esigenze perfettamente complementari, ed è assurdo che ci si divida fra chi difende l'una e chi difende l'altra: vanno difese contemporaneamente e tutti insieme…" (p.5). Al Convegno Regionale AUPI di Caltanissetta sul Servizio di Psicologia (4 ottobre 1996) emergono queste divisioni con toni e atteggiamenti accesi e in qualche caso anche intolleranti. Prevale tuttavia la convinzione che vanno promosse le azioni, le sperimentazioni, i fatti. Tenendo conto delle diversità territoriali delle varie province e non permettendo che si strumentalizzi la debolezza della Circolare 884 per attaccare direttamente la Legge 25, istitutiva del Servizio di Psicologia.
7. D.A. n. 22497 con allegata Circolare n. 932 del 25.6.97. Pubblicata nella G.U.R.S. solo il 31.3.1998, in seguito a richieste di chiarimenti da parte della Corte dei Conti, questa nuova circolare sostituisce la precedente, che - secondo l'Assessorato - aveva "dato luogo a dubbi interpretativi, a difficoltà applicative e talvolta a conflitti di competenza, con rischi di possibili refluenze negative nell'erogazione dei servizi". In verità lo stesso Assessorato alla Sanità aveva ufficialmente contraddetto la 884 con il Decreto 31 gennaio 97 sulla psichiatria, nel quale ribadiva il concetto che gli psicologi presenti nei DSM, nei Ser.T e nella N.I. facevano parte delle dotazioni organiche del Settore Tutela Mentale. Questa nuova Circolare si è resa necessaria, a dire del Decreto, per "stabilire un opportuno coordinamento con le leggi quadro nazionali e con la normativa regionale riguardante i servizi e/o le strutture in cui è prevista la figura dello psicologo". Di fatto la Circolare ridimensiona il Servizio di Psicologia per quanto riguarda l' autonomia organizzativa, ricontestualizzandolo nella realtà dei settori e dei servizi attualmente esistenti e rimandando all'art. 15 del 502/ i rapporti di leadership tra medici e non medici. Restano poco chiare questioni fondamentali quali l'attribuzione del budget (importante per stabilire la dimensione e la natura del "centro di costo"), la natura del "legame" di appartenenza di tutti gli psicologi dell'Azienda al Servizio di Psicologia (che significa realmente "fanno parte"?), il "grado" e l'estensione dell'autonomia del Servizio.
8. Piano Sanitario Regionale 2000-2002. Dopo vari tentativi e ulteriori bozze viene finalmente approvato il 27 aprile 2000 il Piano Sanitario Regionale, che sul Servizio di Psicologia così si esprime:
"Con riferimento alla L.R. n. 25/96 ed al fine di soddisfare i bisogni di salute della persona attraverso percorsi assistenziali integrati, presso ciascuna AUSL viene istituito un Servizio autonomo di Psicologia, interdistrettuale, alle dirette dipendenze del Direttore Generale con compiti di programmazione, indirizzo, promozione e valutazione di tutte le attività psicologiche dell'Azienda ferma restando l'integrazione funzionale degli psicologi nelle U.O. di appartenenza comprese quelle distrettuali di psicologia". Le Aziende Ospedaliere, in attesa del piano di ristrutturazione, godono di una forte autonomia: dove la presenza degli psicologi è significativa (pochi in verità) si porta avanti la costituzione di un Servizio di psicologia. La proposta viene accolta e deliberata nell'A.O. "V. Emanuele- S.Bambino - Ferrarotto" di Catania, dove sono presenti 4 psicologi.
SERVIZI DI PSICOLOGIA ATTIVATI
Asl 1 Agrigento
Respons.: Dr.ssa V. Marchica
Psicologi in servizio: 30 (tutti impegnati in attività 'integrate': C.F., DSM, SerT...)
Non ancora istituite le Unità Operative distrettuali
L'obiettivo primario è di razionalizzare al meglio la carente presenza degli psicologi nei Servizi, evitando i "numerosi scavalchi" e chiedendo l'assunzione di altre unità.
Asl 2 Caltanissetta
Respons.: Dr. A. Iacono
Psicologi in servizio: 24 (tutti impegnati in attività integrate: CF., N.P.I.; DSM, SerT...)
Non ancora istituite le Unità Operative distrettuali.
Eccessiva frammentazione della "categoria". Il Servizio di Psicologia non sembra aver raggiunto l'obiettivo primario sperato: quello di "aggregare" intanto gli psicologi attorno a tematiche comuni.
Il Responsabile del Servizio di psicologia è presente nel Consiglio dei Sanitari
Asl 3 Catania
Respons.: Dr. P.Smirni
Psicologi in servizio: 106
16 : in attività autonome di psicologia - Sede centrale (S.Pietro Clarenza)
4 : in attività autonome Unità Operativa di Psicologia (3 Distretti di Catania)
24 : Consultori Familiari
60 : DSM - NPI - SerT
1 : Ufficio Qualità
1 : Ufficio Formazione
Istituita una sola Unità Operativa distrettuale, comprendente l'area metropolitana
Redatto un 'protocollo d'intesa' fra Servizio di Psicologia e Settore Tutela mentale nel 1998 non sempre rispettato d'ambo le parti specie in tema di mobilità degli psicologi.
Dal 1998 ad oggi gli 84 psicologi che lavorano nei Servizi sanitari raramente sono stati coinvolti in progetti o iniziative del Servizio di Psicologia, che nei fatti ha finito con l'identificarsi soltanto con il gruppo presente nella sede centrale.
Attività autonome prevalentemente svolte: psicoterapia, psicodiagnosi, consulenze, attività con i Comuni, corsi di formazione...
Documentazione ufficiale prodotta: materiali di informazione al pubblico, relazioni d'istituto. Assente una valutazione complessiva del progetto.
Il Responsabile del Servizio di psicologia è presente nel Consiglio dei Sanitari
Asl 4 Enna
(il Servizio è stato deliberato, ma non ancora operativo)
Psicologi in servizio: 21
Asl 5 Messina
(il Servizio è stato deliberato, ma non ancora operativo)
Psicologi in servizio: 61
Uno psicologo è presente nel Consiglio dei Sanitari
Asl 6 Palermo
Respons.: Dr.ssa M. Sanfilippo
Psicologi in servizio: 113 così distribuiti
16: Sede centrale - Palermo (attività autonome, ospedali, med. leg. e fisc.)
14: in Neuropsichiatria Infantile
30: in DSM
23: nei Sert
24: nei Consultori Familiari
1: nel Dipartimento Peditarico Universitario
4: (ex II livello) incarichi di responsabilità di Unità Operative di Psicologia
Istituite 14 Unità Operative distrettuali di psicologia e un Ufficio di psicologia in ogni sede ove presente anche un solo psicologo.
Documentazione ufficiale prodotta: materiali di informazione al pubblico, relazioni d'istituto. Assente una valutazione complessiva del progetto.
Il Responsabile del Servizio di psicologia è presente nel Consiglio dei Sanitari
Asl 7 Ragusa
Respons.: Dr. S. Nicastro
Psicologi in servizio: 43
Istituite 4 Unità Operative distrettuali di psicologia
L'organizzazione delle attività è stata fatta equilibrando la presenza degli psicologi in attività integrate e in attività autonome in ogni distretto, a secondo dei carichi di lavoro individuali.
Documentazione ufficiale prodotta: materiali di informazione al pubblico, relazioni d'istituto. Assente una valutazione complessiva del progetto.
Uno psicologo è presente nel Consiglio dei Sanitari
Asl 8 Siracusa
Respons.: Dr. R. Cafiso
Psicologi in servizio: 41
4 : Sede centrale del Servizio (Siracusa) - Attività prevalente: psicoterapia
36 : nei C.F., SerT, DSM, N.P.I....
1: Responsabile dell'Ufficio Prov. di Prevenzione e Protezione
Non ancora istituite le Unità Operative distrettuali.
Documentazione ufficiale prodotta: molta 'corrispondenza' interna. Scarsa informazione e documentazione esterna.
Uno psicologo è presente nel Consiglio dei Sanitari
Asl 9 Trapani
Respons.: Dr. G. Sammartano
Psicologi in servizio: 47
24: in attività autonome di psicologia
23: in attività integrate nei Servizi (SerT, CF, DSM, NPI...)
Istituite le Unità Operative distrettuali di psicologia.
Documentazione ufficiale prodotta: materiali di informazione al pubblico, relazioni a convegni, riflessione globale sul progetto (C.Xibilia-G.Sammartano, Dal mito multiprofessionale al Servizio di psicologia: percorsi, antinomia, prospettive, ed. Laterza, Bari 2000)
Il Responsabile del Servizio di psicologia è presente nel Consiglio dei Sanitari
Il Piano Sanitario ha rimandato ad un altro momento la ridefinizione della rete ospedaliera regionale, ma è indubbio che in Ospedale va promossa una presenza più qualificata e attiva dello psicologo. Nelle Aziende Ospedaliere (18) gli psicologi presenti sono in tutto 20. E’ quindi con vero piacere che segnaliamo l’attività dei quattro colleghi che lavorano all ’A.O. V. EMANUELE - S. BAMBINO di Catania, organizzati in Servizio di psicologia ospedaliera con un ‘programma’ che si articola in tre aree (clinica, prevenzione, formazione/didattica/tutoring/ricerca) e con progetti mirati di gestione su obiettivi “sanitari” specifici.
SERVIZIO
DI PSICOLOGIA OSPEDALIERA
CLINICA |
Psicodiagnostica
-
Psicoterapia Consulenze
psicologiche e piani
terapeutici in collaborazione con i servizi sanitari aziendali e
universitari Progetto
triennale di “accoglienza/screening” in dietologia (Osp. V.
Emanuele) e sui disturbi delle condotte alimentari Gestione
delle liste di attesa in trapiantologia (consenso informato)- (Ist.
Cardio-chirurgia, Malattie infettive, Ist. Di nefrologia) Gestione
delle problematiche relazionali con il neonato pre-maturo (Divisione di
neonatologia) |
PREVENZIONE |
Coordinamento del gruppo dipartimentale di training pre-natale Progetto
di monitoraggio del burn out Divulgazione
in ambito aziendale della cultura psicologica per l’umanizzazione
dell’assistenza e l’organizzazione delle risorse umane |
FORMAZIONE
– DIDATTICA – TUTORING - RICERCA |
Organizzazione e attuazione della formazione dell’infermiere mell’applicazione del triade infermieristico Comunicazione
del progetto screening – accoglienza in dietologia Comunicazione
dello studio sul burn-out in un servizio di anestesia e rianimazione |