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FAQ
 
La donazione di sangue per le donne non ha alcuna controindicazione. Tuttavia lo Stato, attraverso il D.M. 15/01/1991 "Protocolli per l’accertamento della idoneità del donatore di sangue ed emoderivati", proprio in considerazione del problema rappresentato nella domanda cautela le donne imponendo un massimo di due donazioni l’anno, che, invece, per l’uomo salgono a quattro. Il monitoraggio costante della emoglobina, effettuata preliminarmente ad ogni donazione, e del ferro, assicurano la tutela della salute delle donatrici. Le stesse risultano essere particolarmente "adatte" alla donazione di plasma in aferesi che non incide assolutamente sulla parte corpuscolata (globuli rossi, globuli bianchi, piastrine). La massima discrezionalità e segretezza dei risultati delle analisi vengono garantite dal segreto medico e dalla legge sulla "Privacy" che individua le "figure" responsabili e quindi anche perseguibili al trattamento dei dati in questione. L’attività di AVIS è finalizzata a promuovere una donazione "sicura" del sangue e a rispondere efficacemente alle esigenze dei bisogni mirati e quindi programmati dei Servizi Trasfusionali, in funzione dell’obiettivo della "sicurezza". L’Associazione annovera tra le proprie file solo donatori periodici, ovvero donatori che ad intervalli regolari si recano presso le strutture trasfusionali per donare il loro sangue.
I donatori Avis sono inoltre anonimi, volontari non retribuiti, responsabili.
Queste persone quindi, a differenza dei donatori occasionali, sono molto controllate dal punto di vista medico, poiché vengono costantemente sottoposte ad un’accurata visita e ad attenti controlli sul loro sangue e poiché la loro scelta di donare è libera, non condizionata da altri fattori come quelli emozionali, risultano molto più affidabili degli occasionali.
Il ricorso ai donatori periodici consente inoltre:
? maggiore programmazione della raccolta del sangue;
? possibile "conversione" dalla donazione tradizionale di sangue intero a quella differenziata mediante aferesi;
? gestione anche delle situazioni di urgenze - emergenze;
? effettuare educazione sanitaria. La donazione periodica non implica nessun processo di "assuefazione" nel senso "scientifico" del termine, ove per assuefazione si intende l’impossibilità di rinunciare alla pratica di determinati comportamenti (vedi assunzione di droghe), assumendo il termine, in questo caso, una connotazione negativa comportando un danneggiamento psichico-fisico per la persona.
Nel caso della donazione del sangue esiste una regola di periodicità nella donazione per garantire la sicurezza del sangue donato.
Se la conseguenza a compiere quest’atto di estrema solidarietà può essere quello di ripeterlo a scadenze regolari questo non potrà che farci sentire meglio nel senso della gratificazione che si può provare nell’aiuto dato gratuitamente a qualcuno, avendo recuperato un valore umano prezioso. Donare il proprio sangue è un atto volontario e gratuito e rappresenta una delle massime espressioni di manifestazione di solidarietà verso gli altri. E’ un atto di estrema generosità che permette di salvare la vita di altre persone.
Proprio il fatto che il sangue sia raro implica la necessità di metterlo a disposizione di altri individui che potrebbero trovarsi in situazione di bisogno. Pensa di essere tu al loro posto.
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