FIABE DELL'AFRICA

Il coniglio ruba il pasto dell'elefante.

Un giorno Kalulu il coniglio stava guardando i piccoli di Soko la scimmia che giocavano tra gli alberi: ogni scimmietta tratteneva il fratello tenendolo per il collo, come un prigioniero.

Kalulu penò che poter far questo poteva servire a tante cose: lui non aveva una coda lunga,ma avrebbe potuto intrecciare le liane della foresta in un nodo. Nei giorni seguenti numerosi animali rimasero impigliati così nella foresta, riuscendo a scappare con gran difficoltà. Pensavano che fosse un caso, ma in realtà era Kaulu che sperimentava la sua trappola fatta con le liane.

Qualche giorno dopo Polo l'elefante decise di fondare un nuovo villaggio, e, essendo il re degli animali,  convocò ogni essere vivente della forestaperché lo aiutasse a costruire il villaggio.

Vennero tutti, eccetto Kalulu. Kalulu aveva però sentito l'odore delle buonissime bacche che le mogli di Kalulu stavano preparando per la sua cena, e quando le bacche si furono raffreddate, Kalulu uscì dal suo nascondiglio e se le mangiò tutte.

Polo era furioso quando tornò a casa scoprendo che tutte le sue bacche erano state rubate. Chi gli aveva osato rubargli il pranzo?

Il giorno dopo Polo chiese al leone di appostarsi vicino, e di saltare addosso al ladro quando fosse arrivato. Ma Kalulu era nascosto nei cespugli e sentì tutto, così passò la notte a preparare un enorme nodo, che mise vicino alle pentole.

Il mattino seguente, mentre gli animali stavano lavorando al nuovo villaggio, Kalulu uscì all'aperto e cominciò a mangiare le bacche di Polo, con un occhio dove era appostato il leone. Una volta finito il pranzo Kalulu fuggì, e Ntambo il leone cominciò ad inseguirlo. Kalulu passò attraverso il nodo che aveva costruito, e quando Ntambo lo seguì fu intrappolato e issato a mezz'aria, dove si agitò e sbraitò fino a sera, quando gli altri animali ritornarono al villaggio e lo videro appeso. Ntambo si vergognava troppo a dire che era stato intrappolato da un coniglio, così disse semplicemente che qualche animale sconosciuto l'aveva intrappolato.

Il giorno dopo fu il turno di Mbo il buffalo di sorvegliare le bacche del suo re, ma Kalulu aveva messo un grande nodo tra due palme. Quando Kalulu finì di mangiare e iniziò a scappare, il bufalo lo inseguì, ma il coniglio lo attirò verso le due palme, e quando il buffalo lo seguì rimase intrappolato nel nodo ed appeso a mezz'aria, dove sbraitò e si agitò fino a sera, quando gli alri tornarono e lo trovarono appeso.

Mbo il buffalo si vergognava a dire che era stato sconfitto da una lepre, pensando a cosa avrebbero pensato gli altri animali.

Poi fu il turno del leopardo, della lince, del rinoceronte e dello sciacallo: Kalulu continuò a rubare le bacche di Polo.

Alla fine Nkuvu la tartaruga, che era più saggia degli altri, andò privatamente da re Polo e disse: "Fammi cospargere di sale dalle tue mogli e mettere in mezzo alle bacche, così prenderò il ladro."

Il giorno dopo Nkuvu fu in gran segreto cosparso di sale e nascosto in mezzo alle bacche. Il coniglio fannullone voleva di nuovo mangiare a sbafo, e dopo aver messo il suo nodo, saltò in mezzo alle pentole mentre tutti gli animali stavano lavorando e incominciò a mangiare. Pensava che le bacche erano ancora più buone che altre volte, avevano un delizioso sapore salato. Ma prima che potesse finire, Nkuvu l'aveva afferrato per un piede.

Il coniglio gridò, supplicò, trattò ed offrì doni, ma senza risultato. Nkuvu non diceva niente, semplicemente tratteneva Kaulu per un piede, e quando gli animali tornarono dal nuovo villaggio Kalulu era ancora prigioniero.

Quando gli altri animali videro chi era in realtà il ladro, decisero di ripagarlo nello stesso modo in cui erano stati trattati. Per sei giorni rimase senza mangiare, e per tutto il giorno dovette rimanere appeso ad un albero con un nodo. Quando la punizione finì il coniglio era così magro che gli animali si impietosirono e lo lasciarono andare, avvisandolo che era meglio lavorare per mangiare piuttosto che rubare, e che se un ladro può scappare una volta, di sicuro prima o poi sarà catturato.

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L'amicizia tra la tartaruga e l'aquila

La tartaruga e l'aquila non possono incontrarsi spesso: una passa il suo tempo tra le nuvole e l'altra sulla terra. Ma quando l'aquila capì che cara compagna poteva essere la tartaruga, venne a cercarla nella sua tana.

La famiglia della tartaruga fu molto contenta della sua compagnia e l'aquila mangiò così bene che tornò varie volte: ogni volta che andava via rideva, Ha, ha! Posso godermi l'ospitalità della tartaruga sulla terra, ma lei non potrà mai raggiungere il mio nido in cima agli alberi!

Ben presto le frequenti visite dell'aquila, il suo egoismo e la sua ingratitudine furono sulla bocca di tutti gli animali della foresta.

L'aquila e il rospo non andavano d'accordo, perché spesso l'aquila mangiava rospi.

Il rospo chiamò la tartaruga, Amica tartaruga, offrimi da mangiare e io ti aprirò gli occhi. Dopo aver mangiato, il rospo disse Amica mia, l'aquila si sta approfittando della tua gentilezza, dopo ogni visita vola via ridendo e dicendo Ha ha! Posso godermi l'ospitalità della tartaruga sulla terra ma lei non potrà mai godersi la mia, perché il mio nido è in cima all'albero. La prossima volta che l'aquila ti visiterà, dille Dammi una zucca, e manderò del cibo anche a tua moglie e ai tuoi piccoli.

L'aquila portò una zucca, si divertì e mentre partiva disse: Tornerò dopo per il regalo per mia moglie.

L'aquila volava ridendo tra sé e sé come al solito, Ha, ha! Ho gustato il cibo della tartaruga, ma lei non verrà mai a gustar il mio.

Il rospo arrivò e disse: Ora, tartaruga, mettiti dentro la zucca. Tua moglie ti coprirà con del cibo e l'aquila ti porterà a casa sua sopra gli alberi.

Poco dopo l'aquila tornò. La moglie della tartaruga le disse: Mio marito non c'è ma ha lasciato questa zucca piena di cibo per la tua famiglia.

L'aquila volò via con la zucca, senza sospettare che la tartaruga era lì dentro.

La tartaruga poteva sentire tutto quello che diceva: Ha, Ha, ho gustato il cibo della tartaruga ma lui non potrà mai visitare il mio nido per gustare il mio.

Quando la zucca fu svuotata nel nido dell'aquila, la tartaruga uscì fuori e disse: Amica aquila, hai visitato la mia casa così tante volte che ho pensato sarebbe stato carino godere della tua ospitalità.

L'aquila era furiosa: Ti spacco la faccia! Ma riuscì soltanto ad urtare il suo becco contro il guscio della tartaruga.

Ho visto che tipo di amicizia mi offri, disse la tartaruga, e visto questo, portami a casa, perché la nostra amicizia è finita.

Tornatene tu a casa, gridò l'aquila, ti butterò a terra!. La tartaruga morse una delle zampe dell'aquila.

Lascia andare la mia gamba , protestò l'aquila.

Sarò contenta di farlo a casa, disse la tartaruga, e strinse ancora di più la zampa dell'aquila.

L'aquila volava alta tra le nuvole con la velocità di una freccia. Piegò la zampa, la girò ed avvitò, ma non c'era verso. Non poteva liberarsi dalla tartaruga.

L'aquila portò la tartaruga a casa e mentre volava via la tartaruga disse: L'amicizia richiede parità. Io ti accolgo e tu mi accogli. Dato che hai deciso di non fare così, ridendo di me per la mia ospitalità, non sono più tua amica.

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Il matrimonio del topo.

C'era una volta un bellissimo topolino bianco. E diventava sempre più bello mentre cresceva e diventava adulto.

I suoi genitori si chiedevano spesso: Dove troveremo una moglie degna per lui?

Quando arrivò il momento di cercare una moglie decisero che solo nella famiglia di Dio poteva esserci una ragazza giusta per lui.

Così, come era d'uso, tre vecchi componenti della famiglia andarono da Dio a chiedergli una moglie per il bel topolino. Giunti alla casa di Dio, i tre entrarono e dissero: Veniamo per conto del bellissimo topolino bianco, a cercare una moglie degna di lui: solo tu puoi trovarcela!

Dio allora disse. Grazie di essere venuti,ma siete nel posto sbagliato: dovete andare a casa del vento! Il vento è più forte di me, perché mi soffia la polvere negli occhi!"

A quel punto i tre messaggeri decisero di andare a casa del Vento. Ma giunti là, il Vento disse loro:"Vi ringrazio, ma la Montagna è più forte di me: io non riesco a scalfirla, malgrado soffi con tutta la mia forza!

A quel punto lì i tre topi andarono dalla Montagna, che però disse loro: Grazie di essere venuti, ma c'è una creatura più potente, che mi sbriciola dalle fondamenta: abita là, andate a trovarla!

I tre andarono nella casa che gli era stata indicata e videro che era la casa di un Topo. Il capofamiglia disse loro: Avete trovato la moglie per il vostro bellissimo topolino bianco!. Che gioia!

E così il bellissimo topolino bianco trovò una moglie degna di lui.

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