CHARLES PERRAULT E GLI ALTRI FAVOLISTI FRANCESI

Benvenuti nella pagina dedicata ai più grandi autori francesi di fiabe. Rileggete con i vostri bambini:

La Bella Addormentata nel Bosco.

Cenerentola.

La Bella e la Bestia.

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La Bella Addormentata nel Bosco.

C'erano una volta un re ed una regina che dopo innumerevoli anni di attesa erano finalmente riusciti ad avere un erede, una bambina a cui imposero il nome di Aurora. Il giorno del suo Battesimo invitarono tutti i sovrani delle terre confinanti e tutte le fate dei regni, eccetto la Fata della Montagna, così anziana che nessuno si ricordava più della sua presenza. Le fate iniziarono a dare i doni magici ad Aurora: la bellezza, la grazia, la gentilezza, l'intelligenza, la simpatia, l'abilità a fare tutto. Era quasi il turno della settima, che avrebbe dovuto pronunciarsi sull'amore, quando arrivò la Fata della Montagna. "Non mi avete invitato, ma voglio anch'io fare un dono alla principessa: sarà la più bella principessa fino all'età di sedici anni, quando si pungerà con un fuso e morirà". Detto questo, la fata sparì in una nuvola nera. La settima fata disse: "Non posso annullare il suo incantesimo ma posso fare così: se si pungerà cadrà in un sonno di cento anni, da cui sarà svegliata dal bacio del vero amore". Il re padre di Aurora fece distruggere tutti i fusi.

Passarono sedici anni: Aurora era nel castello di campagna ed iniziò ad esplorare le stanze. In una stanza viveva una vecchina sorda che non aveva mai sentito del divieto di filare con l'arcolaio. Aurora fu stupita dal fuso che non aveva mai visto prima, e volle provare ad usarlo: ma si ferì e cadde a terra come morta. Giunse la settima fata, che avvolse tutti gli abitanti del castello, eccetto i genitori di Aurora, in un incantesimo che li fece cadere in un sonno profondo. Poi avvolse tutto il castello in un impenetrabile foresta di rovi.

Passarono cento anni ed un giorno passò lì vicino il principe di un paese confinante. Rimase incuriosito dai rovi e dal castello che spuntava e chiese ad un eremita se sapeva qualcosa: "Mio nonno mi disse che lì dormiva una principessa di rara bellezza: tanti principi hanno provato a raggiungerla ma non ci sono riusciti!"

Il principe volle tentare, ed iniziò ad addentrarsi nella foresta: i rovi si aprivano al suo passaggio e lo lasciavano passare: giunse nel castello ed iniziò ad esplorarlo: nella camera da letto trovò la principessa addormentata, ed era così bella che non poté fare a meno di baciarla. Aurora si ridestò e ringraziò il suo salvatore. I due giovani si sposarono e vissero felici e contenti.

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Cenerentola.                     

C'era una volta un ricco mercante che era rimasto vedovo con la sua figlioletta. Desideroso di dare alla figlia una mamma, si risposò con una ricca vedova con due figlie che viveva nelle vicinanze. Poco dopo il matrimonio si ammalò gravemente e morì poco dopo. Allora la sua vedova svelò il suo vero aspetto: mise la figliastra a fare i lavori più umili e favorì tantissimo le sue due figlie.

Passarono alcuni anni: la figliastra era stata soprannominata da tutti Cenerentola, perché era sempre sporca e in cucina. Il re decise di dare un ballo per trovare una moglie adatta a suo figlio, il principe ereditario, che non riusciva ad innamorarsi di nessuna ragazza.

Le due sorellastre di Cenerentola volevano a tutti i costi partecipare al ballo; a Cenerentola sarebbe piaciuto, ma non aveva niente da mettersi. Mentre era pensierosa in cucina, di colpo le apparve una fata: "Sono la tua madrina", disse, "è tanto che ti osservo e ti vedo crescere buona e paziente. Ho deciso di ricompensarti: ti darò un abito splendido e ti farò partecipare al ballo!" La fata prese sei topolini a cui Cenerentola dava da mangiare e li trasformò in sei cavalli splendidi; prese il gatto di casa e lo trasformò nel cocchiere, e il cane in scudiero. Poi trasformò gli abiti stracciati di Cenerentola in uno splendido vestito. A quel punto le disse: "Ricordati che devi ritornare entro mezzanotte!"

Cenerentola andò al ballo ed attirò su di sé l'attenzione del principe, che ballò con lei tutta la sera. Tenne d'occhio l'orologio e verso mezzanotte riuscì ad eclissarsi. Tornò a casa in tempo per vedere tutto svanire intorno a sé.

La sera dopo c'era un altro ballo: di nuovo Cenerentola rimase sola, di nuovo arrivò la madrina e le ridiede di nuovo vestiti splendidi, cavalli, carrozza e servitù. Cenerentola riandò al ballo, attirò l'attenzione del principe e riballò con lui. Era tutto così bello che si dimenticò di controllare l'ora, e quando si accorse che era troppo tardi, stava già suonando la mezzanotte. Cenerentola fuggì lungo la scalinata e perse una scarpetta di cristallo, mentre il principe le correva inutilmente dietro. Il giovane riuscì a recuperare la scarpetta.

Il giorno dopo disse che avrebbe sposato solo la ragazza in grado di indossare quella scarpetta. Subito i servitori iniziarono a visitare tutte le case del regno, facendo provare la scarpetta a tutte le ragazze in età da marito, senza nessun risultato. Arrivarono infine a casa di Cenerentola, e le due sorellastre vollero provare anche loro la scarpetta. Ma senza risultato. Il banditore chiese: "C'è forse qualche altra ragazza in casa?" "Sì, la nostra serva". "Anche lei deve provarla, è un ordine del re e di suo figlio!"

La scarpetta calzò a pennello a Cenerentola, che poté andare a corte e sposare il suo principe. Nella sua bontà perdonò le sorelle, che si trasferirono con lei a corte, dove vissero tutti felici e contenti.

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La Bella e la Bestia.

C'era una volta un ricco mercante, vedovo con tre figlie. Un giorno la nave che arrivava dalle Indie trasportando sopra un carico in cui l'uomo aveva investito molti soldi fece naufragio e il mercante si trovò rovinato. Per questo motivo si trasferì in campagna con le tre figlie: le due maggiori sapevano solo lamentarsi, mentre la più giovane Belle, iniziò a lavorare per mantenere il padre. Un giorno, all'uomo fu proposto un affare in una città lontana che avrebbe potuto risollevare le sue sorti. Per questo motivo partì, chiedendo prima alle figlie cosa volevano di regalo. Le due figlie maggiori chiesero abiti sontuosi e gioielli, mentre Belle chiese una rosa.

Gli affari in città andarono bene, e il mercante poté acquistare i vestiti e i gioielli per le figlie. Ma non trovò la rosa per Belle. Si era attardato a fare le commissioni per le figlie, e quando si mise in cammino stava facendo buio. In più, dopo un po', iniziò a piovere. Il mercante si trovava nella foresta, e vide in lontananza sulla collina un castello bellissimo. Si avvicinò e come d'incanto la porta si aprì e poté entrare. Nella sala da pranzo era pronta una cena abbondante e deliziosa, e c'era una camera da letto con un letto pronto. Il mercante non vide anima viva.

L'indomani mattina aveva smesso di piovere e il mercante vide che il castello aveva uno splendido parco. Scese a fare un giro e ad un tratto vide una splendida pianta di rose. Si ricordò che non aveva comprato il regalo per Belle e raccolse una rosa. Di colpo ci fu un rumore assordante e l'uomo si trovò di fronte una bestia orrenda: "Ti ho ospitato e tu come ricompensa mi rubi una cosa che mi appartiene? Meriti la morte!"

L'uomo balbettò parlando del suo amore per Belle e la Bestia rispose: "Va bene! Sei perdonato se tua figlia deciderà di venire qui a morire al posto tuo! Ed ora vai, altrimenti dovrai ritornare tu!"

Il mercante arrivò a casa e spiegò tutta la situazione: Belle acconsentì di andare al palazzo al posto suo.

Giunta là fu accolta con tutti gli onori: non c'era nessun desiderio suo che non venisse esaudito: mangiava divinamente, aveva una stanza sontuosa, con abiti e gioielli. La Bestia era gentile con lei, ma ogni sera le chiedeva se voleva sposarlo: Belle rispondeva di no, anche se apprezzava sempre di più la sua compagnia.

La Bestia le aveva messo a disposizione uno specchio in cui poteva vedere come stava la sua famiglia: un giorno vide che suo padre aveva avuto un incidente cadendo da cavallo e che stava male. Belle chiese di poter andare a casa ad assisterlo. La Bestia diede a Belle un anello e le disse che quando avesse voluto tornare a casa sarebbe stato sufficiente che mettesse l'anello sul tavolino da notte; in più, tramite lo specchio avrebbe potuto tenersi in contatto con lui. Belle fu accolta con amore dal padre: le due sorelle la invidiavano per la ricchezza dei doni della Bestia: nel frattempo si erano fidanzate con due giovanotti belli ma stupidissimi. Certe che la Bestia si sarebbe adirato con lei, la trattennero in tutti i modi. Belle passò varie settimane così: un giorno volle vedere come stava la Bestia e vide che era moribonda in mezzo al parco.

Tornò a casa e la trovò in punto di morte: "Belle, io ti ho aspettato fino ad adesso: muoio felice perché ti ho potuto rivedere". Belle scoppiò a piangere: "Vedendo quegli stupidi di fidanzati delle mie sorelle, ho capito quali sono le doti di amare in una persona!"

Di colpo la Bestia si trasformò in un giovane bellissimo: "Una strega per punirmi della mia superbia mi aveva trasformato in un mostro fino al giorno in cui una ragazza avrebbe apprezzato le mie vere doti! Ti ringrazio Belle, il tuo amore mi ha salvato!" Belle e il giovane si sposarono e vissero felici e contenti.

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