Bd21413_.gif (990 byte)
Surg_yellow2.jpg (1334 byte)

SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE
IN CHIRURGIA TORACICA
  

Direttore: prof. Pietro Bazan

Bd21413_.gif (990 byte)

 

STUDIO SULLE NEOFORMAZIONI DEL COLLO E DEL TORACE    

Autori:   G. Tomasello - A. Iadicola - M.P. Mazzotta - B. De Luca - C. Di Chiara - P. Arsena

Università degli Studi di Palermo
Sezione di Chirurgia Generale, Oncologica e Toracica

 

RIASSUNTO

    Questo studio rappresenta il tentativo di ordinare il processo logistico di approccio alle neoformazioni linfonodali del torace e del collo.
Negli ultimi 10 anni lo studio ha considerato 300 pazienti che presentavano neoformazioni linfonodali del tratto suddetto: 20% non neoplastiche e 80% neoplastiche.
Strategia migliore da attuare per la valutazione delle stazioni linfonodali della regione del collo ed il loro eventuale interessamento, la diagnosi differenziale delle neoplasie della regione del collo, i più importanti elementi diagnostici, la accurata scelta dei metodi di indagine, il timing chirurgico, il follow-up periodico.

SUMMARY 

   This study represents an attempt to put in order the logistic proceedings of approach to lynph-nodal neoformations of thorax and neck.
In the last 10 years this study has group 300 patients who presented: lymph-nodal neoformations of the tract aforesaid: 20% was non neoplastic and 80% was neoplastic.
Evaluation of Iymph-nodal stations of neck and interest of these, differential diagnosis of neoformations of neck, evaluation of the most interesting diagnostic elements such as: good clinic story an exact observation of patient, the time of arising of neoformations, the exact choice of diagnostic, surgical timing evaluation, the periodic follow-up.

Lo studio su neoformazioni site nella regione del collo ancora oggi rappresenta una sfida diagnostica per il chirurgo e un dilemma terapeutico. Nonostante gli sforzi, ancora oggi la sopravvivenza a 5 anni dei pazienti che presentano una neoplasia primaria o secondaria del torace e del collo, varia dal 25 al 50%.

MATERIALE

Uno studio eseguito su 300 pazienti e durato dieci anni, ha espresso il 20% di patologie non neoplastiche (infiammatorie), ed un 80% di patologie neoplastiche (di cui il 20% benigne, l'80% così distribuito: 20% primario e 80% di tipo metastatico).

Stazioni linfonodali della regione del collo

La diagnostica delle masse del collo si basa su una completa conoscenza dei punti di repere anatomici del collo e delle varie stazioni linfonodali che normalmente in esso si trovano e che, nel corso di patologie neoplastiche e/o infiammatorie, possono essere palpate.

Le cinque stazioni linfonodali principali della regione del collo sono:

- I    livello:linfonodi sottomentonieri
- II   livello:del III superiore del muscolo sternocleidomastoideo;
- III  livello: linfonodi del III medio del muscolo sterno-cleidomastoideo;
- IV  livello: dei linfonodi del III inferiore del muscolo sterno-cleidomastoideo;
- V   livello: linfonodi occipitali, dei processi trasversi delle vertebre cervicali, postero-auricolari,
       della fossa
sopraclavicolare.

Quando, si esamina questa regione bisogna essere consapevoli delle varianti anatomiche possibili per non incorrere in errori di valutazione, palpando strutture che possono essere considerate patologiche e che patologiche non sono.

Diagnosi differenziale delle neoplasie della regione del collo

Da uno studio eseguito su 300 pazienti e della durata di dieci anni, condotto nell'Istituto di Clinica Chirurgica dell'Università di Palermo, è stato rilevato che la diagnosi delle neoplasie della regione del collo ha le seguenti caratteristiche: alterazioni congenite. alterazioni infiammatorie, neoplasie di natura benigna, neoplasia di natura maligna; e le seguenti varianti anatomiche: osso joide, bulbo carotideo, processo stiloide, processo trasverso della I vertebra cervicale.
Le alterazioni di natura congenita sono: malformazioni vascolari, cisti del dotto tireoglosso, cisti del dotto brachiale, teratoma, linfoangioma, laringocele.
I processi infiammatori sono: linfoadenite acuta non suppurativa, mononucleosi infettiva, febbre da graffio di gatto. linfoadenite cronica non specifica, AIDS, linfoadenite tubercolare, linfoadenite micotica, cisti sebacea suppurata.

Le patologie benigne: bulbo carotideo aterosclerotico, paraganglioma del corpo della tiroide, cisti congenite (particolarmente comuni in questa regione), mediane (dotto tireoglosso), laterali (residui branchiali).

I tumori espansivi del collo possono invadere la biforcazione carotidea e spostarla lateralmente.
Per differenziarlo da un linfonodo ingrandito, basterà tentare di muovere la massa in senso cefalo-caudale.
I tumori del corpo carotideo non potranno muoversi in questa direzione poichè fissati tenacemente al bulbo, mentre il linfonodo potrà essere mosso.

Neoplasie acquisite di natura benigna: noduli tiroidei e gozzo, tumori ghiandolari salivari, paraganglioma del corpo della carotide, tumori dei tessuti molli (lipoma, neuroma, fibroma).
Tumori primari: ghiandole salivari, tiroidei, sarcomi dei tessuti molli, tumori cutanei (melanoma, ca. a cellule basali e squamose), tumori del tratto aereo-digestivo superiore, linfoma di Hodgkin's e non Hodgkin's.
Tumori metastatici: cute, ghiandole salivari, tiroide, mammella, tratto gastrointestinale e genitourinario, polmone.

Anamnesi ed esame obiettivo

I più importanti elementi diagnostici sono:

una attenta anamnesi (pregressa radioterapia, patolologie remote, uso di alcool, tabacco, etc.; accurato esame fisico;  età del paziente; tempo di insorgenza della massa; eventuale crescita o decremento della massa, tempi e modalità; iperestesia cutanea e/o dolore spontaneo o provocato;  febbre; intercorrenti problemi dentari;  pregresso trattamento di lesioni cutanee;  pregresso tumore del tratto aero-digestivo superiore;  pregressa tubercolosi (scrofola), sarcoidosi, actinomicosi, infezioni micotiche;  sintomi di ostruzioni nasale (difficoltà respiratoria); eventuale sanguinamento;  comparsa di otalgia, odinofagia, disfagia, raucedine.

 

OSSERVAZIONE

 Paziente in posizione seduta; testa allo stesso livello dell'esaminatore. Cuoio capelluto, cute della faccia e collo saranno attentamente esaminate (eventuali pigmentazioni cutanee o ulcerazioni). La deviazione di uno dei bulbi oculari, o la perdita di sensibilità della cute della guancia, possono essere dovute ad invasione tumorale della cavità nasale o dei seni paranasali, esplorazione della cavità orale e delle vie respiratorie (orofaringe, faringe). Paziente rilassato; sguardo sull'esaminatore; respirazione libera. Utile un esame endoscopico a fibre ottiche.

 In assenza di lesioni visibili, la palpazione bimanuale può permettere di scoprire un tumore alla base della lingua ricoperta da mucosa normale, oppure una lesione cancerosa in una cripta tonsillare.

 Dopo l'esame della via respiratoria superiore il collo è più efficacemente esaminato.

 - Un completo esame fisico include anche lo studio di altri apparati: torace, addome, regione pelvica ed estremità. Particolare attenzione alle maggiori stazioni linfonodali: ascella, regione inguinale, etc. L'esame della regione pelvica deve includere anche l'apparato genitale, retto e vagine nelle donne, retto e prostata nell'uomo.

 Esecuzione della palpazione dei 5 livelli linfonodali

 I livello:

 Da questa posizione può essere identificata la ghiandola sottomandibolare che appare di consistenza gommosa e lobulata. I linfonodi di questa area sono normalmente anteriori alla ghiandola sottomandibolare, possono essere meglio evidenziati con la palpazione bimanuale tra sinfisi ed angolo della mandibola. I linfonodi di dimensioni leggermente al di sotto di 1 cm. possono essere palpati. La ghiandola parotide e i linfonodi periparatiroidei possono ancora essere esaminati allo stesso tempo.

 II livello:

 Linfonodi di II livello sono meglio palpati dal posizionamento del pollice dell'esaminatore, al III superiore del muscolo sternocleidomastoideo quasi a pinzare il muscolo stesso, la testa deve essere leggermente inclinata dal lato dell'osservatore.

 Interessamento dei livelli linfonodali secondo la sede del tumore primario

 I livello: interessato da tumori della labbra, cavità orale, cute della faccia.

 II livello: Tumori della cavità orale orofaringe, naso-faringe, ipofaringe, laringe.

 III livello: Interessati in caso di tumore del cavo orale, orofaringe, ipofaringe, laringe e tiroide.

 IV livello: Interessati da tumori del tratto digestivo superiore (orofaringe, ipofaringe, esofago cervicale), laringe, ghiandola tiroide, o da tumore a sede sottoclavicolare (linfonodi di Wirchow).

 V livello: si distinguono le seguenti stazioni linfonodali:

 linfonodi occipitali e postero-auricolari interessati da tumori della regione posteriore del cuoio capelluto, orecchio, polmone, tratto gastrointestinale e tratto genito-urinario.

 Linfonodi para-cervicali: interessati da tumori del naso-laringe, cuoio capelluto regione posteriore, tiroide.

 Linfonodi paratiroidei: interessati da tumori del cuoio capelluto regione frontale e laterale, naso, guancia.

 Metodi

 Fine-needle aspiration biopsy (FNAB)
È una tecnica ormai standardizzata che permette di aspirare le cellule della massa tumorale per eseguire l'esame citologico.
Le Fevbre et al. sono arrivati alla conclusione che con un'accurata anamnesi, un buon esame obiettivo ed eseguendo la FNAB della lesione, si raggiunge una accuratezza diagnostica del 91%. Nei restanti casi in cui non si riesce a porre una diagnosi certa si esegue la biopsia incisionale ed escissionale.

 Biopsia incisionale ed escissionale
 Una FNAB che lascia dubbi diagnostici è un esame incompleto. A questo punto è necessario eseguire la biopsia incisionale od escissionale.

 1. Per larghe masse, nell'impossibilità di asportare per intero la formazione, si preferisce eseguire la biopsia incisionale a cielo aperto.

 2. Nella biopsia incisionale viene asportato soltanto una piccola porzione della massa.

 3.   Se la massa è di piccole dimensioni (es. linfonodo) essa può essere asportata nella sua interezza con una piccola incisione effettuata al di sopra di essa (biopsia escissionale).

 Per l'esecuzione il chirurgo dovrà scegliere la massa (fra le tante che si presentano) che più si presta a tale scopo (ad es. tra i linfonodi il più idoneo).

 Non sempre il linfonodo più grosso è il più facile da prelevare e non è sempre il più idoneo per l'esame istologico; le masse più larghe contengono al loro interno tessuto necrotico e vanno evitate poiché non offrono una cellularità di qualità idonea per l'esame.

 Se, ad es., si è in presenza di un linfoma con interessamento dei linfonodi del collo, quelli più piccoli (< di 2 cm. di diametro), per l'architettura del linfonodo stesso e per il buon contenuto cellulare, consentono di porre ottimamente la diangosi.

 Se si sospetta un'infezione sul pezzo asportato, eseguire esame colturale al fine di mettere in evidenza un'eventuale crescita batterica e/o micotica.

 Immagine radiografica

 La biopsia permette di porre una diagnosi istologica. L'indagine radiologica, comunque, assume grande rilevanza, sia dal punto di vista diagnostico che di staging.

 Tutti i pazienti con una diagnosi di cancro devono essere sottoposti a RX del torace standard. In caso di tumori primari della base del collo, nell'80% dei casi casi di noterà già all'RX un'immagine in regione sopraclavicolare.

 Nell'uomo la maggior parte di questi tumori sono a partenza delle alte vie aeree e dal tratto digestivo superiore. Utile eseguire ancora altre indagini radiologiche, ad es., TAC della testa, del collo, del torace, addome superiore e inferiore con o senza MDC, al fine di identificare il sito primario ed evidenziare eventuali metastasi.

 Linfonodi di piccole dimensioni, e non palpabili, possono essere sede di metastasi da carcinoma, la loro comparsa è utile ai fini della stadiazione della malattia e soprattutto ai fini diagnostici.

 Le immagini radiografiche di pazienti con adenoca. metastatico, con ca. scarsamente differenziato e con ca. neuroendocrino, sono differenti.

 Posta la diagnosi, alcuni pazienti potranno essere sottoposti ad un trattamento chirurgico e/o chemioterapico radicale, oppure solo palliativo.

 Endoscopia

 Quando l'anamnesi, l'esame obiettivo e le immagini radiologiche suggeriscono la presenza di un cancro primario del tratto aereo-digestivo superiore, diventa utile eseguire, in anestesia generale, una naso-faringoscopia, una laringoscopia diretta, una esofagoscopia e una broncoscopia.

 Deve essere anche eseguito un attento esame della faccia laringea dell'epiglottide, dell'ipofaringe, della base della lingua e delle tonsille (per la possibilità di un ca. a partenza dalle cripte tonsillari).

  L'esame endoscopico, oltre che dare una immagine diretta della lesione, permette anche di eseguire dei prelievi bioptici o un brashing. Sono da bandire le cosiddette "biopsie cieche" eseguite senza visione diretta della lesione.

 DISCUSSIONE

 Se l'esame di una massa del collo mostra la presenza di cellule neoplastiche, oltre ad asportare in maniera più radicale possibile la massa neoplastica, bisogna eseguire una bonilica (toilette) dei linfonodi omolaterali, anche se non presentano segni clinici di interessamento neoplastico.

 Il pezzo operatorio e la "toilette linfonodale", devono essere inviati all'anatomo-patologo, per chiarire se i linfonodi sono interessati dalla neoplasia e, in caso affennativo, in che misura (sarà importante conoscere se la capsula del linfonodo è infiltrata o meno).

 Se i linfonodi neoplastici sono multipli e con infiltrazione extracapsulare, bisogna ricorrere alla chemioterapia adiuvante e/o alla radioterapia.

 Nei casi in cui il sito primario della neoplalsia rimane sconosciuto e si è già in presenza di lesioni ripetitive della regione del collo, è indicata la radioterapia, includendo nella radiazione entrambi i lati del collo, per interessare le due catene linfonodali.

 ESPERIENZA CLINICA

 SHARP JP et Al. hanno condotto uno studio retrospettivo su 209 pazienti che avevano un carcinoma a cellule squamose con sito primario sconosciuto. Dal loro studio è emerso che nel 56% dei pazienti con tumore della regione del collo era presente solo un linl`onodo metastatico apprezzabile palpatoriamente, mentre il 5% presentava linfonodi neoplastici palpabili bilateralmente.
Il 24% è stato trovato con la malattia allo stadio N1 (singola metastasi linfonodale <0 = a 6 cm.).
Il 43% allo stadio N3 (singola metastasi linfonodale >0 = a 6 cm.).
La sede del tumore primario è stata successivamente scoperta nel 17% dei pazienti.
In ordine alla frequenza i siti primari sono: orofaringe, ipofaringe, cavità orale, nasofaringe,
polmone.

 Gli Autori riportano che una dissezione radicale della massa del collo assicura un miglior controllo della malattia.

 Tutti i pazienti hanno ricevuto un trattamento radioterapico della regione del collo.

 

 FOLLOW-UP

 Deve comprendere un attento esame da eseguirsi ad intervalli di 4-6 settimane per un periodo di due anni. Il terzo anno può eseguirsi una sola volta. Negli anni successivi deve essere eseguito ogni sei mesi. Una RG standard del torace trova indicazione ogni sei mesi.

 

CONCLUSIONI

 Un'accurata programmazione diagnostica e terapeutica delle masse del collo è fondamentale per un auspicabile miglioramento dei risultati di tali patologie che nelle forme maligne presentano a tu to'ggi è ancora una prognosi infausta, essendo la manifestazione o di neoplasie loco regionali o distanti, oppure di patologie neoplastiche sistemiche.

 

 Bibliografia

 1) Bearcroft P.W., Berman L.H., Grant J., The case of ultrasound-guided cutting-needle biopsy in the neck, Clin. Radiol., 1995, 50(10) 690.
 2) Bongers V., Snow G.B., de Vries N., Cattan A.R., Hall A.G., van der Waal I., Braakhuis B.J., Second primary head and neck squamous cell carcinoma predicted by the glutathione S-transferase expression in healthy tissue in the direct vicinity of the first tumor Lab. Invest., 1995, 73(4), 503.
 3) Hamaker R.A., Moriarty A.T., Hamaker R.C., Fine-needle biopsy techniques of aspiration versus capillary in head and neck masses Laryngoscope, 1995,105(12 Pt 1), 1311.
 4) Henry Stanley M.J., Beneke J., Bardales R.H., Stanley M.W., Fine-needle aspiration of normal tissue from enlarged salivary glands: sialosis or missed target? Diagn. Cytopathol., 1995,13(3), 300.
 5) Ganz H., Differential diagnosis of malignant neck tumors. Aneurysm of the common carotid artery. HNO, 1995, 43(12), 737.
 6) Kempf H.G., Becker G., Weber B.P., Ruck P., Lenarz T. Diagnostic and clinical outcome of neurogenic tumours in the head and neck area. ORL, J. Otorhinolaryngol. Relat. Spec. 1995, 7(5), 273.
 7) McGuire M., Lydiatt W., Trambert R., Shaha A., Schantz S. Head and neck screening day for the community. Ann. N.Y. Acad. Sci., 1995, 30 768.
 8) Pigott K., Dische S., Saunders M.I., Where exact does failure occur after radiation in head and neck cancer? Radiother. Oncol., 1995, 37(1) 17.
 9) Wolfensberger M., Diagnostic procedures in ohscure cervical nodes in adults Ther. Umsch., 1995, 52(11) 763.

 

          Home Page

SITO IN COSTRUZIONE