POESIACollana diretta da Mariano Bàino
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N.Balestrini, Sfinimondo,
pp. 94, 2003 ISBN 88-7088-439-2 € 12,00 |
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Il modo in cui Nanni Balestrini interpreta la necessità del montaggio nella poesia moderna è fin dall’esordio un modo estremo e radicale. La superficie linguistica appare sfregiata in vari modi, così come sbarrato risulta lo scorrimento dal referente al mondo oggettivo e difficoltoso o impossibile lo sviluppo ragionativo. Il linguaggio quale luogo del significato è messo in questione in vari modi (…) invito al sospetto e invito all’abbandono convivono, contraddittoriamente; così come contraddittoria è la fiducia nel potenziale liberatorio del corpo e del linguaggio quale segno del corpo, in un mondo d’altra parte capace di colonizzare i corpi, con i loro bisogni e con le loro manifestazioni. Ma su questa contraddizione si costruisce la poesia come qui la tenta Balestrini. Se non è concessa più nessuna fiducia naturale nel valore conoscitivo e magari rivelatore del segno, e a maggior ragione del segno poetico, tuttavia resta forse ancora uno spiraglio per la fiducia non ingenua nel potenziale conoscitivo e comunicativo del linguaggio come oggetto lavorato. Il montaggio non è solo la necessità dei moderni, privi del senso pieno cioè magico; è anche il marchio con il quale essi incidono il loro senso: collaborando alla distruzione nel mostrarla e aprendo ove possibile un significato ancora in gran parte, appunto, da costruire. Per uno scrittore consapevole come Balestrini, la poesia è infine ciò che potrà essere fatto di ciò che è stato detto. Dalla Prefazione di Pietro Cataldi |