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BREVI CENNI STORICI DEL 1923 FATTI DAL PARROCO SACERDOTE RAIMONDO ARESTI:

Il villaggio era composto del vicinato di "Serra de is Cinus"( 1684), detto anche "de sa turri" ove esistono tutt'ora le tracce d'una fortezza, forse dimora del Barone : Siliqua infatti era una Baronia (1621 ); il vicinato "de susu", attraversato dal cammino reale che poi fu detto "bia manna" e ultimamente "stradoni", il quale nel 1847 occupò lo spazio di caseggiati che furono a tal scopo distrutti; il vicinato di "mesu idda" pure attraversato dallo stradone e che aveva da un lato il vicinato di Sant'Antonio ( e dietro questo quello di San Goirgio, separato dal vicinato "serra de is Cinus" per mezzo di quello di Sant'Anna ) e dall'altro "su bixinau de is topis" cosi detto per le persone (1679) di questo cognome che vi abitavano. Lungo il fiume vi era su "bixinau de flumini" e forse era lo stesso "de arriba". Più giù vi era il vicinato "de basciu" detto anche di San Sebastiano.
Nel 1761 si parla dell'orto di  Zinnigas; nel 1704 vi era una carbonizzazione in "bau forru"; nel 1768 c'era un forno in tegole impopolato, presso il fiume; e" de sa cracchera" di Zinnigas si parla anche nel 1767. Del monte granatico si fa cenno anche nel 1748
Tra gli impiegati d'allora sono da notare l'ufficiale del marchesato di Palmas, delegato in persona di Maurino Pintus (1673 ):il magnifico Mayor y Jener; il magnifico ufficiale di Baronia (1644); messo e corredore pubblico ( 1686); sul 1698 si parla anche della curia maggiore del marchesato cui pare fosse stata defferita una causa di molta importanza. Il marche se di Palmas aveva casa in Siliqua (1669) presso Sant'Antonio e non lontano dalla casa comunale che in tempi moderni (1894) fu acquistata e che prima era di Francesco Pasfier. Benchè in quei tempi non figurasse tra le opere d'arte il campanile e il   mercato, che furono edificati nel 1888, il magazzino ed il camposanto  datati   1868, pur tuttavia aveva le opere dei suoi illustri scultori Antioco Diana che lavorò anche nell'altare di Sant'Anna (1775 ) e Raimondo Diana che nel 1881 abbellì molte statue.

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