Abitato e territorio

Gavoi fa parte della Barbagia di Ollolai, il cuore della Sardegna. Il nome di Gavoi appare anche nella campana conservata nel Santuario di N.S. d'Itria, datata 1543. Gavoi è citato da diversi viaggiatori stranieri dell'Ottocento e descritto, come gli altri centri della Sardegna, da Padre Vittorio Angius, nel Dizionario del Casalis. "Questa terra - annotava l'Angius nel 1839 - presentasi in bell'aspetto da certo punto per la disposizione delle case in luogo declive e per l'ornamento interno ed esterno d'una amenissima vegetazione nella primavera ed estate"; e ancora "... non posso tacere come nè più di questo popolo vedansi cuori magnanimi e cortesi". Il centro storico è caratterizzato da costruzioni in granito rosa con i tetti rossi ed i balconi in legno o ferro battuto che riversano sulle vie cascate di gerani in fiore. La parte meridionale è occupata quasi completamente dal Lago di Gusana. Notevole è la rilevanza naturalistica e paesaggistica del lago e delle vallate circostanti, che rappresentano una delle più significative attrattive turistiche della Barbagia: per gli sport sull'acqua (canoa e windsurf) e la pesca alla trota, al persico ed alla carpa. Il fiore all'occhiello delle produzioni alimentari di Gavoi è il formaggio Pecorino Fiore Sardo che si produce secondo antiche e particolari tecniche di lavorazione artigianale: esclusivamente con latte intero di pecora, fresco, fatto coagulare con fermenti naturali (caglio di agnello) alla temperatura di circa 34°. A Gavoi si costruiscono e si suonano alcuni tra i più arcaici strumenti musicali presenti in Sardegna: "sos tumbarinos" di pelli di cane, capra e asino; zufoli di canna palustre; triangoli di ferro battuto. Con essi si accompagnano i balli tradizionali di Gavoi che coinvolgono tutta la comunità.

Storia ed altro...

La comunità di Gavoi viene citata più volte nell'elenco dei centri abitati sardi che nella metà del secolo XIV versano le decime alle curie di Roma (Diocesi di Santa Giusta). A firmare la pace del 1388 fra Eleonora d'Arborea e Giovanni d'Aragona, figura anche un gavoese: Bernardus Lepore, in rappresentanza della curatoria della Barbagia di Ollolai e di quella di Austis. Il 23 Maggio 1473 Leonardo Alagon suddivise i territori della villa di Oleri, distrutta dalla peste del 1398-1401, tra le ville di Gavoi ed Ovodda. Nel 1504 Re Ferdinando concesse in feudo a Pietro Massa Carroz di Arborea il villaggio di Gavoi. Dopo il 1614 Gavoi fece parte del Ducato di Mandas. La presenza dell'uomo è testimoniata sin dal Neolitico ("Oddirolo", "Istoddoè", "Sa Itria").

Attività economica principale

Allevamento e commercio di prodotti latticino - caseari.

Feste e Tradizioni

Il Carnevale: si inizia con il Giovedì grasso, giorno in cui si tiene "sa Sortilla 'e tumbarinos" il raduno dei tamburi costruiti interamente a mano; La festa di Sa Itria: nel Santuario campestre omonimo, che si tiene l'ultima Domenica di Luglio, con corse di cavalli anglo-arabi sardi e manifestazioni equestri (Sa Ghirada a caddu, il Mercoledì);
La festa di Sant'Antioco: 15 giorni dopo Pasqua, tre giorni di festa, processione a cavallo;
Festa di San Giovanni, 24 Giugno, tre giorni di festa, processione a cavallo;

In sottofondo "Ballu tundu gavoesu" Gruppo folk Pro-Loco - Gavoi - dal Cd "Canti e suoni di Barbagia"

Indirizzi utili

- Comune - Piazza Santa Croce - Tel. 0784/53120 Fax 0784/53263
- Poliambulatorio - Via Dante - Tel. 0784/53414
- Guardia Medica - Via Dante - Tel. 0784/53145
- Servizio Veterinario - Via Don Bosco - Tel. 0784/52252
- Farmacia - Via Roma - Tel. 0784/53126
- Banca di Sassari (con servizio Bancomat) - Via Roma - Tel. 0784/53130 Fax 0784/52087
- Carabinieri - Via Pio XII - Tel. 0784/53115
- Comando Stazione Forestale - Via Dott. Lavra - Tel. 0784/53307