Abitato e territorio

Il paese è adagiato su un altopiano granitico, lungo la strada che da Nuoro conduce a Fonni, circondato da numerosi vigneti, orti, boschi di querce e castagni. Al centro del paese si può ammirare la chiesa parrocchiale, intitolata alla Madonna di Loreto, che fu eretta nella seconda metà del sec. XVII. Sulla strada che conduce a Lodine e Gavoi, su uno splendido altopiano, sorge il celebre Santuario dei Santi Cosimo e Damiano, costituito da una chiesetta rustica e da numerose casette bianche (cumbessias) disposte in circolo, che, nel mese di Settembre, in occasione della celebre festa, accolgono i pellegrini. Il paese conserva molte delle sue antiche usanze, tra cui il caratteristico Carnevale, reso famoso dalle esibizioni dei Mamuthones. Si tratta di uomini che indossano pelli di montone, con le teste avvolte da tipici fazzoletti color tannino e i visi coperti di grosse maschere di legno dalla terrificante espressione, tristi o dolorose, che richiamano quella dei bronzetti nuragici. Ad armacollo un largo cinturone di cuoio da cui pendono numerosissimi campanacci di metallo di varie dimensioni. Il corteo, che saltella con una cadenza molto suggestiva scandita dal suono dei campanacci, è preceduto e guidato dagli Issocadores, lussuosamente vestiti con giacche scarlatte e scialli colorati, con bianchi fazzoletti intorno al volto e argentee sonagliere (ischiglias) sul petto. Anch'essi si muovono con passi e salti ritmati e ogni tanto lanciano "sa soca", il laccio, verso il pubblico con l'intento di catturare qualche spettatore che, secondo le antiche usanze, dovrebbe offrire da bere. Secondo alcuni, essi rappresentano l'eterna lotta tra il bene e il male, secondo altri ricordano le invasioni dei saraceni e il fragore della battaglia, per altri la danza si svolgeva per cacciare gli spiriti maligni, il freddo, la fame e la malattia; mentre la cattura degli spettatori sembrava avesse un analogo significato augurale per la caccia e l'allevamento del bestiame. Il paese infatti, si reggeva su un'economia agro-pastorale e ancora oggi conserva buona parte delle antiche attività: la coltura della vite, cereali, frutta e ortaggi, nonchè l'allevamento del bestiame.

Storia ed altro . . .

Abitato in epoca preistorica, come dimostrano i giganteschi menhir e i numerosi nuraghi. Nel XI sec. fece parte del Giudicato di Arborea. Nel 1478 fu conquistato dagli Aragonesi e nel 1604 fu incorporato al Ducato di Mandas. Nel 1839 fu riscattato ai Tellez Giron d'Alcantara.

Attività economica principale

Allevamento e agricoltura, in modo particolare la coltura della vite, sono infatti rinomati i suoi vini.

Feste e Tradizioni

A Settembre SS. Cosimo e Damiano nel santuario campestre.
Il Carnevale che inizia dal 16 Gennaio, giorno di Sant'Antoni de su Focu, e tutti i fine settimana si hanno sfilate dei Mamuthones.

In sottofondo "Su naufragiu in mare" Tenore su Ussertu - Mamoiada- dal Cd "Canti e suoni di Barbagia"

Indirizzi utili

- Municipio - P.zza Santa Croce - Tel. 0784/56250
- Vigili Urbani - c/o Municipio - Tel. 0784/56250
- Guardia Medica - Via S. Antonio, Orgosolo - Tel. 0784/402143
- Farmacia - C.so Vitt. Emanuele III - Tel. 0784/56162
- Carabinieri - Via Manno - el. 0784/56022
- Ufficio Postale - P.zza Roma - Tel. 0784/56011