Abitato e territorio

Centro montano della Barbagia di Ollolai, il Comune di Ovodda è ubicato alle pendici del monte "Orohole", dista 40 Km dal capoluogo e fa parte della diocesi di Oristano. Ad Est dell'abitato scorre il fiume "Tino", mentre ad ovest il teritorio è percorso dal fiume "Taloro". Entrambi si riversano nel lago artificiale di "Cuchinadorza" dove si trovano gli impianti di una centrale idroelettrica. Il paese sorge in un'area che fu abitata fin dall'antichità, come testimoniano alcuni monumenti nuragici, quali i Menhir di "Predas fittas" e "Domusnovas" (un villaggio abitato in età romana lungo la "via Caralibus Ulbiam"), i vari reperti archeologici, le tombe dei giganti, le domus de janas e numerosi nuraghi. Il paesaggio offre itinerari interessanti sia dal punto di vista archeologico che naturalistico: "Sa 'orrada", "Su Ghirone" (dove si estrae un'ottima qualità di granito che adorna le piazze,

Storia ed altro . . .

Il Paese che nei documenti antichi viene citato con i toponimi "Obodda", "Ofolla" e l'attuale Ovodda, faceva parte del regno di Ospitone re di Barbagia (VI sec.) ed in periodo giudicale (sec. XI-XV) della curatoria Barbagia di Ollolai, appartenente ai giudici di Arborea di cui seguì le sorti fino alla caduta del giudicato (1410). Nel 1493 vennero divisi i terreni facenti parte della villa di Oleri distrutta dalla peste del 1398-1401. Di questi territori faceva parte anche quello in cui sorge l'antica Chiesa campestre di S. Pietro a 5 Km dal paese ed il castello ormai distrutto di "Laddo". Dal 1604 Ovodda, come tutta l'incontrada Barbagia di Ollolai, fece parte del Ducato di Mandas, feudo dei Maza e successivamente dei Tellet-iron dal 1765 fino all'abolizione dei feudi da parte dei piemontesi.

Attività economica principale

Allevamento e Agricoltura. Attività artigianali per la produzione di pane e dolci tipici.

Feste e Tradizioni

S. Pietro a fine Giugno nella caratteristica chiesetta campestre di S. Pietro.
Mercoledì delle Ceneri, "Me'uris de Lessia".
San Giorgio.

Indirizzi utili

- Comune - Tel. 0784/54023
- Ambulatorio - Tel. 0784/54116
- Carabinieri - Tel. 0784/54022

In sottofondo "S'Ispossoriu 'e ballu tundu" Bidulas di Peppe Cuga - Ovodda - dal Cd "Canti e suoni di Barbagia"
vie e monumenti di tutto il mondo), "M'inari", "Su littu areste", "Su nodu 'e Lopene" nonchè la meravigliosa valle del Taloro. Durante l'anno il paese è animato da varie feste religiose e popolari; molto importante è il mercoledì delle Ceneri "Me'uris de lessia" quando il carnevale conosce uno strascico trasgressivo che, benché legato ad antichi riti agrari con la morte del fantoccio "Don Conte Forru", è senz'altro da ricollegare alle sollevazioni popolari del lungo periodo feudale. Il carnevale ovoddese assume così un aspetto dissacrante e contestativo nei confronti del potere religioso e di quello politico, quando il fantoccio viene accompagnato in processione per le vie del paese da persone col volto dipinto di nero con suoni, canti, balli, urla ed animali di varie specie.