|
|||
Di origine medievale, il monastero
sorge in mezzo ad un bosco a nord del Monte Genuardo, a 7 km da
Bisacquino. La sua fondazione risale al XIII secolo, quando alcuni eremiti
decisero di unirsi in comunità. Nel 1400, poi, il monastero venne elevato
a dignità di abbazia da Bonifacio IX. |
|||
|
|||
|
schizzo del busto marmoreo di Eleonora di Aragona |
Nel 1784, l'abbazia fu soppressa per ordine del re Ferdinando III di Borbone e i suoi monaci furono inviati in altri monasteri di Palermo. A partire dal 1794 essa tornò ad essere retta di nuovo da monaci, quelli dell'ordine Agostiniano, con i quali tornò all'antico splendore. Nel 1866 il decreto sull'abolizione dei beni ecclesiastici determinò la sua completa scomparsa. Allo stato attuale, parte di essa è proprietà della Curia di Monreale e parte della famiglia del Barone Inglese, discendente dalla famiglia Ferrantelli, che l'acquistò nel 1866. Un tempo bellissima basilica, ritiro per monaci di diversi ordini: Benedettini, Olivetani, Agostiniani, sede di ambulatorio per malati e di una farmacia, il monastero di S. Maria del Bosco di Calatamauro oggi è in rovina. Dell'antica costruzione rimangono due chiostri interni, il campanile e la facciata della chiesa di stile classicheggiante. Delle opere d'arte che un tempo la basilica vantava, rimangono solo una effigie in maiolica invetriata attribuita allo scultore quattrocentesco Luca Della Robbia e il busto di Eleonora d'Aragona, nipote di re Ferdinando III d'Aragona e grande benefattrice del monastero. Esso sormontava la sua tomba nella chiesa del monastero. Il busto, attribuito a Francesco Laurana, assieme alla maiolica di Luca Della Robbia, si trova oggi nel museo regionale della Sicilia a Palazzo Abatellis, in Palermo. I tremila volumi di cui la biblioteca del monastero era dotata si trovano invece nei locali del comune di Contessa Entellina. |