a
BREVE STORIA DELL'A.S. BASKET CEFALU'

(Scritta per la BRIGATA ULTRA' CEFALU' dall'amico Francesco Cirrito)

Cosi' negli ultimi anni:
Anno Serie Pos Quintetto Base (Play, Guardia, Ala, Ala Grande, Pivot) Coach
1983-84 D Bono, Buscemi, Marsala, Pace, Borsellino LANFRANCHI
1984-85 D Bono, Ravazzolo, Papa, Scimeca, Di Vita LANFRANCHI
1985-86 D Prom Grasso, Rosponi, F.De Lise, Campolattano, Pagnoscin LAVINA
1986-87 C Prom Grasso, Rosponi, F.De Lise, Campolattano, Martini RUSSO
1987-88 B Retr Campiglio, DiMonte, Tramonti, Campolattano, Costantini SGARLATA
1988-89 C Rosponi, F.De Lise, Tramonti, Provengano, Matrone TERRASI
1989-90 C 10° La Commare, M.Spinosa, F.De Lise, Cassata, C.De Lise F. DE LISE
1990-91 C1 Retr Rosponi, M.Spinosa, G.Spinosa, De Simone, Pepoli CACCAMISI
1991-92 C2 Prom Rosponi, M.Spinosa, Grimaldi, Scimeca, Cassata TERRASI
1992-93 C1 12° Rosponi, M.Spinosa, F.De Lise, Scimeca, C.De Lise TERRASI
1993-94 C1 10° Rosponi, M.Spinosa, Grimaldi, F.De Lise, C.De Lise F. DE LISE
1994-95 C1 Rosponi, Giordano, F.De Lise, Sabatini, C.De Lise F. DE LISE
1995-96 C1 Mannella, Del Vecchio, Pupino, Scire', C.De Lise F. DE LISE
1996-97 C1 Prom Viena, Vasile, Sabatini, Drigo, C.De Lise MINISTERO
1997-98 B2 Virgilio, Vito, De Simoni, Drigo, Lenzi MINISTERO
1998-99 B2 Cattani, Bonaccorsi, Di Mauro, Tommasini, Castellazzi TRIPODI
1999-00 B2 Prom Cattani, Tosolini, Di Mauro, Nardone, Gatto SABATINO
2000-01 B1 Cattani, Tosolini, Di Mauro, Nardone, Tourn PONTICELLO
2001-02 B1 ? Bianchini, Gallo, Bosco, Nocioni, Del Cadia CANTONE

L’A.S. Basket Cefalù nasce nel dicembre del 1972 ad opera di un gruppo di amici ed appassionati di pallacanestro per rinverdire la tradizione del basket a Cefalù, gia presente dalla fine degli anni ’50, quando si giocava in un campo all’aperto in terra battuta.

Raccolta questa eredità la società da subito ha cercato di ben figurare partecipando ai campionati minori dell’epoca, e non trascurando mai l’intento educativo che poteva dare un’iniziativa simile nella cittadina, dedicandosi anche alla costituzione di un settore giovanile numeroso e ben attrezzato che ha fornito ottimi atleti alle formazioni di quel periodo.

La sede è ormai storica, infatti sin dalla nascita è sempre risieduta in via A. Moro n°3 sfruttando un oratorio vescovile che era già stato sede di gioco dei primi appassionati.

La storia sportiva parte quindi dai primi "mitici" campionati di Promozione degli anni ‘70 che vedevano sempre la formazione cefaludese competere a buoni livelli, culminati con la prima promozione nel campionato di serie D disputatosi interamante alla palestra di Pollina data la mancanza di strutture nella nostra cittadina, e anche se la formazione fu allestita con i migliori talenti locali e completata da atleti dell’interland palermitano quell’avventura finì con una amara retrocessione

Di quell’epoca non possiamo dimenticare i compianti atleti Carboni e Iannitti provenienti dalla zona di Latina, i primi giocatori non siciliani del Basket Cefalù, che perirono in una tragedia aerea al largo di Punta Raisi mentre tornavano da casa per disputare una gara campionato con la maglia biancazzurra cefaludese.

La svolta nella storia dell’associazione segna l’estate del 1983, quando dopo una meritata promozione nel campionato di serie D, vista la perdurante mancanza di strutture a Cefalù, tutti i soci e gli sportivi più affezionati, con l’aiuto del futuro Presidente Zannella, decisero la costruzione dell’odierno "Palazzetto Geodetico", con fatiche e sacrifici economici personali, per permettere finalmente alla compagine di Cefalù di giocare tra le mura amiche ed aprire così una nuova era.

"Un grande pubblico valutabile in circa 800 persone ha salutato la prima esibizione del Bk Cefalù sul proprio campo che ha coinciso con una strepitosa vittoria 78-66 sulla capolista Dinamo Palermo" citò il Giornale di Sicilia dell’epoca per la prima gara che inaugurava palazzetto e "nouvelle epoque" della pallacanestro cefaludese il 31 ottobre del 1983.

Questa prima partecipazione al campionato di serie D 1983-84 in un proprio palazzetto a Cefalù, portò un grande entusiasmo in tutta la cittadina normanna e probabilmente fu la scintilla che accese definitivamente l’amore dei cefaludesi per questo sport.

Alla fine del torneo la conquista del 4° posto che consentiva l’accesso ai play-off fu salutato da tutti come un autentico miracolo del coach Lanfranchi, di Peppe Bono, Fabrizio Buscami, Francesco Pace e Totò Marsala, colonne di quella squadra e stelle del basket di Cefalù dell’epoca , e la conseguente semifinale con lo Sciacca di Sidoti, Sanna e Lo Pinto, anche se perdente fu vissuta lo stesso come una bella favola.

L’anno seguente, il 1985, fu nelle intenzioni del Presidente Zannella, quello di allestire una formazione più competitiva che puntasse senza mezzi termini alla promozione in serie C, visto l’entusiasmo che circondava l’ambiente basket in città.

Ma purtroppo l’innesto nella formazione già collaudata dell’anno precedente dei vari Ravazzolo, Papa, Di Vita e Scimeca non portò i frutti sperati perché dopo un torneo di vertice, la formazione di Lanfranchi si fece beffare nei play-off dalla Robur Caltanissetta, più umile e più fresca a fine campionato.

Quella fu forse la sconfitta più bruciante che possiamo ricordare, ma fu l’alba di nuove scelte, che portarono il Basket Cefalù a una nuova dimensione.

Infatti l’amarezza di quei momenti non abbattè l’ambiente societario, ma portò il Presidente Zannella ad investire massicciamente in uomini di alta caratura cestistica, portando in maglia biancazzurra, nella stagione 1985-86, atleti del calibro di Totò Campolattano, Giancarlo Rosponi, Ciccio De Lise, Peppe Grasso e via dicendo, completando il tutto con Manuel Scotto Lavina coach.

Naturalmente quel campionato di serie D divenne una pura formalità con ben 23 vittorie ed una sola sconfitta, schiudendo le porte della serie C, in quel tempo a girone unico e senza play-off.

La seguente stagione sportiva,1986-87, partita in tono minore per vicissitudini personali del sempre più Presidente padre-padrone Zannella, si rivelò ancora un’altra grande stagione che culminò il 26 aprile 1987 quando il Cefalù sconfiggendo nell’ultima gara in casa una ormai retrocessa Augusta, staccava, sia l’inseguitrice Pallacanestro Palermo, sia il biglietto che le dava per la prima volta il diritto di partecipare ad un campionato nazionale di serie B.

Protagonisti di tale traguardo che infervorò il grosso seguito di cestofili cefaludesi furono oltre al nucleo storico dell’anno precedente, l’ala puteolana Pignatelli e il centro livornese Luca Martini, mentre in panchina sedeva l’esperto coach trapanese Michelangelo Russo, abile gestore di un gruppo di atleti di altissimo livello tecnico.

La stagione della serie B, 1987-88, è però avara di soddisfazioni per gli sportivi cefaludesi e per l’ancora Presidente Zannella, e non bastano né l’arrivo del giovane cecchino Donato Di Monte, del play Campiglio, del pivot Costantini e dell’ala Tramonti, insieme ai riconfermati Rosponi, De Lise, Campolattano e Di Vita, ne il valzer di panchine, prima Sgaralata, poi Melilla, infine D’Onufrio, per ottenere quella salvezza agognata, anche se fino alla fine i nostri ci illusero in un miracolo, che non si verificò sul parquet di Avellino nell’ultima di campionato.

Scesi di categoria, nel 1988-89 si ritorna ad affrontare il torneo divenuto di serie C/1.

Zannella dopo aver ceduto i pezzi pregiati Campolattano e Di Monte, punta sui reduci della B Rosponi, De Lise e Tramonti, ai quali affianca l’esperta ala Maurizio Provengano, il pivot Matrone e una nidiata di giovani provenienti dal nord Italia come Cavalli, Stopiglia e Del Vecchio; coach sarà "Panzer" Terrasi, ma ci si rammarica tutti dell’occasione persa di avere alla guida Eugenio Dalmasson.

Dopo una stagione condotta sempre ai primi posti la squadra cede fisicamente e di spogliatoio, arrivando ad un passo dalla promozione, e perdendo peraltro beffardamente un recupero contro il Priolo, già salvo e in vacanza, che poteva far guadagnare gli spareggi.

La nuova stagione 1989-90 vede un inizio di disinteressamento del Presidente Zannella che manifesta la volontà di mollare il suo "giocattolo", e lascia ad un testardo Ciccio De Lise l’onere e l’onore di tenere le fila del Basket Cefalù altrimenti condannato all’estinzione.

Così De Lise coinvolgendo alcuni amici tra i quali Totò Tamburo e Totò Marsala riesce ad accumulare i capitali necessari a costruire una compagine che punti tutto alla salvezza.

In quella stagione convince il fratello Ciro, che aveva fatto tutta la trafila delle giovanili a Caserta, a scendere in Sicilia e il promettente play trapanese Giovanni La Commare, allievo di Mannella a vestire il biancazzurro, e completa l’organico con i forti locali, i Michele e Giovanni Spinosa, insieme ad altri giovani promettenti.

Alla fine la salvezza è raggiunta e il ricordo di una stagione piena di miracoli resta come una scena indimenticabile.

Questa fu l’ultima stagione del Presidente Zannella, che nel 1990 rimasto ormai da solo alla guida della società, ed avendo avuto i fratelli De Lise allettanti proposte dalla piazza nissena, passa la mano e cede tutto al Geom. Vincenzo Spinosa nuovo Presidente, che insieme ad alcuni appassionati ed ex dirigenti, tentano di salvare almeno il titolo sportivo, iscrivendo la squadra in serie C/1.

La formazione allestita vide figurare quasi esclusivamente atleti locali, e dopo un torneo ovviamente deludente, si ebbe una triste retrocessione in serie C/2, ma si mantenne il diritto di partecipazione ai campionati.

La nuova avventura del campionato di serie C/2 nel 1991-92 dura fortunatamente una sola stagione.

Grazie ai talenti locali che si erano ormai rodati, e con l’innesto di un paio di atleti esperti di questo tipo di campionati, come Scimeca e Matteo Grimaldi, e con coach Enzo Terrasi, cefaludese doc in panca, si ritorna prontamente in serie C/1.

Il 1992-93 non porta però bene all’A.S. Basket Cefalù, che per problemi di agibilità del palazzetto non usufruisce dell’apporto del pubblico amico, e non basta il ritorno dei fratelli De Lise dalla Vis Nova Caltanissatta, per salvare la squadra che riprecipita di nuovo in C/2, ma viene salvata da un provvidenziale ripescaggio.

Alla fine della stagione il Presidente Spinosa cede la mano e lascia l’associazione ad un nuovo gruppo di imprenditori ed appassionati tra i quali Pino Serio, Piero Giambelluca, Giovanni Macaone e Giovanni Di Chiara che nella stagione 1993-94 allestiscono una compagine in economia ma non in tono minore, che porterà Ciccio De Lise al ruolo di coach e al conseguimento di una salvezza tranquilla grazie ai soliti Rosponi, gli Spinosa, Iacuzzi, i fratelli De Lise ma anche Grimaldi, Giordano e Gianlucauca Sabatini, dati i problemi economici e logistici nei quali gravava l’associazione.

Usciti dal tunnel nel 1994-95 si inizia a puntare nuovamente al salto di categoria, e con coach De Lise in panchina si ingaggiano per il torneo di C/1 un monumento del basket come Ciccio Mannella proveniente dal Trapani, in giovinezza funambolico play, e le ali Scirè e Silvio Pupino che, affiancati ai più competitivi atleti locali reduci dalla precedente stagione, non riescono a dare l’apporto sperato dai dirigenti e concludono il campionato facendo conseguire un deludente 6° posto.

La delusione della stagione precedente sforna nuovamente una fame di successo da parte di tutti i dirigenti, e nel 1996-97 con il neo Presidente Di Chiara e Francesco "Ciccillo" De Lise che prende il ruolo di Direttore Sportivo, arrivano sulle sponde biancazzurre di Cefalù il coach Luciano Ministero, e gli atleti Peppe Viena, playmaker tascabile dal Barcellona, il pivot Ivan Drigo, le guardie Max Vito, Vasile e Montagliani, e insieme ai locali M. Spinosa e C. De Lise, ritorna anche Gianluca Sabatini.

L’esito della stagione è quello sperato, infatti dopo un campionato da capolista, il Bk Cefalù sconfigge con un secco 2-0 nei play-off una coriacea Azzurrina Reggio Calabria e ritorna dopo 10 anni esatti ad ottenere la promozione in B/2

Nella stagione seguente 1997-98 resta confermato sia il coach Ministero sia il trio Drigo-Vito-Sabatini protagonista della scalata in serie B, al quale il D.S. De Lise aggiunge il play al fulmicotone Davide Virgilio, l’ala reatina Emiliano De Simoni, il lungo livornese Alessio Lenzi, e un paio di rincalzi utili alla causa come Iuliano e Rasile.

Alla fine il conseguimento di un’inaspettata 4° piazza esalta dirigenti ed ambiente, schiude le porte della pool-promozione, nella quale con un pizzico di fortuna in più in quel di Matera si sarebbe potuto ancora + in alto, ma segna la fine del ciclo Ministero, del trio storico palermitano e della presidenza Di Chiara.

Oramai si è entrati in un’ottica nuova e nel 1998-99 con l’avvento del nuovo Presidente Piero Iacuzzo e del Vicepresidente Pino Serio si comincia a pensare più in grande, si cerca di allestire una compagine che punti stabilmente ad un campionato da primi posti, e si affida la guida tecnica a Gianni Tripodi che porta in biancazzurro i promettenti giovani Andrea Cattani, play, e l’ala Alberto Di Mauro, mentre il D.S De Lise oltre all’acquisto dei lunghi Tommasini e "Bibo" Castellazzi, con un "coup de teatre" riesce nell’impresa di portare a Cefalù quel fuoriclasse, croce e delizia, che porta il nome di Claudio Bonaccorsi.

Uno come Bonaccorsi o lo si odia o lo si ama, e proprio questo successe in quell’epoca con il pubblico sugli spalti spaccato in due, ma tutto pronto a battere le mani, se "Il Fenomeno" tirava fuori una delle sue magie dal cilindro, e a contestarlo se aveva uno dei suoi tipici "cinque minuti"

Resta comunque il ricordo di una brillante stagione, l’aver potuto vedere in azione un Bonaccorsi nel bene e nel male, e il conseguimento di un 3° posto quasi inaspettato; il prosieguo con i play-off vede i cefaludesi eliminare prima il Bari alla "bella" tra le mura amiche, poi in semifinale sbattere contro una più quadrata Trapani dove Virgilio e Brignoli sono imprendibili e i soli Cattani e Di Mauro non bastano a sopperire un Bonaccorsi col fiato corto di fine stagione.

Ma il bel risultato della precedente stagione non bastò a tenere a bada l’ambizione di una dirigenza e di una piazza ormai sempre più esigente, e così giunse a Cefalù un coach di sicuro affidamento come il romano Renato Sabatino, dal carattere vulcanico, che di concerto con il D.S De Lise, tengono in squadra i soli Cattani, Di Mauro e Tommasini, e fanno approdare in terra normanna il tiratore Tosolini, l’esperto pivot Gatto, la promettente ala Ciampi, e "dulcis in fundo", dopo un’estenuante trattativa, il forte Fabio Nardone, giocatore "all around", vera anima di una compagine che scriverà una delle pagine più belle di tutto il movimento sportivo della città: la promozione nel campionato di serie B d’eccellenza.

Partiti come outsider del torneo, snobbati da larga parte della stampa, in breve tempo la formazione di Sabatino conquista la testa del torneo con una impressionante striscia di 14 vittorie consecutive (record della B/2) e taglia il filo di lana della regular-season al primo posto contro tutti i pronostici che postulavano una stagione interlocutoria, piazzandosi nel miglior modo possibile per la griglia dei play-off.

Il 1° turno vede di scena il Cefalù contro un rinato Potenza dalla cura Ponticiello che in volata strappa la 8° piazza al Matera; finisce 2-1 con una prestazione maiuscola in gara 3 dei biancazzurri.

Al 2° turno ai cefaludesi tocca il Latina, ma con un altro 2-1 la pratica è chiusa.

In finalissima arriva il Capo D’Orlando, giudicato la corazzata del campionato, che con un Fantozzi nel motore e con un Caprari mai così determinate, insieme all’esperienza di Pastori, trova un momento magico e prima in gara 1 sfiora l’impresa a Cefalù, poi doma facilmente i ragazzi di Sabatino al Palavalenti, ed infine sbanca un Palazzetto Geodetico, in perfetto stile greco, con un finale lucido e mortifero, venendosi a prendere la promozione in casa biancazzurra e rimandando i cefaludesi all’esame di riparazione di Rieti: spareggi!

Si parte per la terra laziale, consci della forza del gruppo ma anche il peso gravoso di una promozione gettata alle ortiche all’ultima gara casalinga, dove ci aspetta di primo botto la formazione del monte Titano, il S. Marino, additata come formazione pronta anche per la categoria superiore.

Ma qui viene fuori l’orgoglio e dopo una prima frazione nervosa e tirata il Cefalù si scioglie e punisce più volte la difesa avversaria con tutti gli uomini in palla e determinanti.

Si va in finale, ancora un’altra, contro il Castelletto Ticino ma stavolta con una gara accorta e con un Nardone secondo allenatore in campo, capitan Cattani insieme a Tosolini, Di Mauro, Gatto, Ciampi, Tomasini, Miccoli, C. De Lise e Iuppa, regalano all’A.S. Basket Cefalù una favola che resterà per sempre da raccontare.

Siamo in B d’eccellenza, una città è in festa attraversata da una rumorosa parata, e il resto è storia di oggi.

FRANCESCO CIRRITO


(SEGUE INTEGRAZIONE A CURA DELLA BRIGATA ULTRA')

Nella sua prima stagione in serie B1, il Cefalu' parte come la cenerentola del girone meridionale rimediando subito una sonora sconfitta all'esordio sul campo del Ferrara. Nel corso del campionato la squadra guidata da Ciccio Ponticello ed irrobustita dall'arrivo dei due argentini Tourn e Gallo prende convinzione e sfruttando sempre al meglio il fattore campo diviene la rivelazione del campionato. Dal campo del Cefalu' usciranno tutti sconfitti ad eccezzione di Caserta e Ferrara. Gran parte del merito va al tifo della Brigata capace sempre di trasformare il palazzetto di via A-Moro in una bolgia infernale. Memorabile la vittoria sul Cento dove i biancazzurri ribaltano nell'ultimo quarto uno svantaggio di oltre 20 punti! A gennaio arriva Danilo Del Cadia ad irrosbutire il rooster. A conferma del grande successo d'immagine arrivano ben quattro passaggi televisivi sui Rai Sat! La squadra ottiene una clamorosa qualificazione ai Play-Off aggiudicandosi l'ultimo posto utile, l'ottavo, ma lottando fino all'ultima giornata per u piazzamento nei primi tre. Nel primo turno arriva la clamorosa eliminazione della fortissima Sassari, dominatrice del girone A, in sole due partite. Si va alla finale promozione per la serie A2, purtroppo i biancazzurri arrrivano all'appuntamento privi del capitano Cattani e con Tourn a mezzo servizio e così cedono prima   al Montegranaro eppoi nello spareggio al Pavia. Una stagione che restera' pero' memorabile per tutti i tifosi normanni!

Poi nell'estate il clamoroso rischio di sparizione, con il titolo che viene dato in vendita a mezza italia (Palermo, Barcellona, Caserta, Perugia...). Fortunatamente il pericolo viene scongiurato ed il Cefalu' si presenta regolarmente al via del campionato 2001-02. Con ancora  una scommessa da vincere: via la vecchia guardia, Cattani, Di Mauro, Nardone e Tosolini ed il coach Ponticiello. Arrivano i nuovi acquisti argentini Bianchini, Nocioni e Bosco accompagnati dal coach Cantone proveniente dalla serie B2. Il futuro ci dira' l'esito...