myhome.gif (6565 byte)

GSM


La mia storia accompagnata dai telefonini

Ricordate Verdone quando, per far colpo sulla Giorgi, in Borotalco, dice "la mia vita è stata un'Odissea" ?
Beh! Non posso certamente dire che la mia vita sia stata un'odissea, anzi, a ripensarci, è stata - ed è - una vita tutto sommato piuttosto normale. Una vera e propria odissea, invece, è stata certamente la mia vita con i cellulari (almeno da quando hanno inventato quello che gli operatori telefonici si ostinano a chiamare "radiomobile", e non "telefonino" come tutti noi). Maledetto il gorno in cui dissi (ovviamente le solite stronzate che si dicono per far colpo sulla "intellettuale" di turno): "il cellulare è un oggetto inutile, se ne può certamente fare a meno". La banalità di quel luogo comune mi travolse con tutta la sua violenza quando scoprii che a far la differenza tra telefono e telefonino non è la comodità di comunicare ovunque, ma il perverso fascino che i piccoli oggettini con l'antenna riescono ad avere sugli esseri umani, diventando per noi veri e propri oggetti di culto.
Ho deciso così, di raccontarvi la mia storia accompagnata dai cellulari. Avrei potuto, in effetti, in queste pagine personali, fornirvi qualche informazione più utile e meno futile, perché si suppone che navighiate su Internet per esigenze più serie delle mie. Avrei potuto riempirvi di dati, misure, nozioni tecniche e prove su strada ... ma ho deciso, invece, di tentare di comunicarvi quelle "sottili e narcisistiche emozioni" che ho provato ad ogni cambio di telefonino. Buona lettura ....

motorola Etacs.gif (7894 byte)
Motorola Etacs
Del mio primo cellulare ETACS con contratto family non ricordo neanche la sigla del modello e sarebbe stato estenuante fare una ricerca sul Web per rintracciarlo. Però lo ricordo con una certa soddisfazione e un po' di nostalgia. Non chiamava nessuno per via della tariffa family. Telefonate brevissime tentando di far rientrare tutta la telefonata dentro lo scatto alla risposta ... "..ichiama..tto ben...arrivat..." ecc. Però era altri tempi e con il telefonino non si lavorava e faceva, invece, "molto figo". Contratto Tim (anzi Telecom) con anticipo conversazioni recuperato dopo un anno e mezzo dalla disdetta del contratto. Le corse per campi alla ricerca del "campo"; la non copertura dove sarebbe servita e ... un salvataggio sotto una bufera di neve sulla basentana, diretto a Potenza, per chiamare un carro attrezzi per caricare la macchina (rigorosamente senza catene, perché a Roma non nevica!)
ericsso3.gif (14151 byte)
Ericsson EH388
Dopo averci pensato ed essere stato vivamente sconsigliato dai rivenditori ("non funziona, non avrà futuro, non c'è copertura, si paga all'estero ecc.") che volevano ammollarmi un altro etacs, decisi, ovviamente, di passare al GSM in grande stile. Mi comprai, allora, un 'Ericsson GH388 e fu un po' come passare ad una berlina media dopo aver posseduto una 600 (old economy). In effetti, tutto ciò che mi era stato preannunciato non si verificò affatto. Io  ricordo, invece, con soddisfazione le qualità del "muletto", con il quale ho convissuto per un lungo periodo, facendo spuntare l'antenna dalla tasca posteriore dei jeans, passeggiando su tutti i moli dei porticcioli turistici d'Italia. Ricordo anche le lunghe e interminabili discussioni con i fans di Motorola, ai quali ho sempre augurato la rottura dello sportelletto copritastiera (dai "fighi" detto "flip"). Insomma, il secondo cellulare non si scorda mai.
motorola_st70.jpg (1097 byte)
Startac 70
Omnitel, un giorno, mi scrisse a casa, dicendomi che, con la modica somma di 20 mila al mese (per non ricordo quanti interminabili mesi) avrebbe potuto essere mio un Motorola StarTac 70 (riuscito talmente male che solo così, probabilmente, smaltirono le scorte di magazzino). Avreste potuto resistere voi? Io certamente no. Ad effettuare l'acquisto mi convinse un trucchetto psicologico: mi autoconvinsi che - dal momento che Sabaudia stentava ad avere copertura Omnitel (il mio primo gestore) - era giunto il momento, in prossimità dell'estate, di comprare una ricaricabile TIM (diventata abbonamento una settimana dopo); dal momento che, peraltro, come ricorderete, lo StarTac funzionava con la card grande, mi illudevo di poter gestire, con l'adattatore doppia Sim, due contratti sullo stesso telefono. Drammatica esperienza: il telefono si spegneva da solo e capire la logica dei menu era un'impresa. Decisi allora che mai più avrei posseduto un Motorola. Avevo però regalato il mitico Ericsson a mia nipote, rovinando così, l'amicizia con mio cognato, costretto a comprare una ricarica da 100 mila ogni settimana. Una brutta, bruttissima storia che dura ancora adesso (...con il mio vecchio Ericsson ancora in esercizio).
nokia_5110.jpg (1185 byte)
Nokia 5110
Decidere di cambiare cellulare è una scelta veramente difficile, che in genere (dopo averne incominciato a parlarne alla moglie circa tre mesi prima) si fa in prossimità dell'estate, vicini alla partenza per le ferie, quando si assapora in anteprima la gioia di poter passare i propri giorni di meritato riposo accarezzando il proprio oggetto del desiderio.   Così succede che trovare il modello scelto, nei negozi presi d'assalto, è un missione impossibile e ci si ritrova, alla fine, con un'altra cosa tra le mani. Ero uscito per comprare un nuovo Ericsson e mi ritrovai felice possessore di un Nokia 5110 (+ due inutili cover colorati), convinto dal negoziante che tra svedesi e finlandesi è una bella lotta. Io, non convinto sino in fondo della mia scelta, tenni in esercizio anche il Motorola. Fu così che le mie due Sim trovarono casa e io divenni uno di queli "idioti" che gira con due telefonini: l'estate, ovviamente, fu un inferno. Sotto l'ombrellone, l'angocia di riconoscere lo squillo e la drammatica incertezza di quale dei due numeri dare agli amici per essere chiamato.
nokia_6150.jpg (1000 byte)
Nokia 6110
Devo dire che il buon Nokia 5110 mi diede molte soddisfazioni e addirittura riuscii a collegarlo al Notebook attraverso un cavetto (del valore ragionevole di 15.000 lire, ma che io pagai più del telefono) che mi consentì di divenire, a tutti gli effetti, un mobile   manager. Intanto, però, l'estate dopo, già pensavo al Dual Band e agli infrarossi per collegare l'aggeggio al PC. Non fu difficile, allora, dopo la buona impressione del 5110, convincersi che il modello giusto fosse il 6150, con dual band e infrarossi. Anche in questa occasione mi decisi all'acquisto del nuovo telefono intorno al 28 di luglio e quello che riuscii a trovare fu un 6150 (di dubbia importazione) dal colore amaranto molto femminile: quando mia moglie lo vide, decise immediatamente che sarebbe stato suo.
bosch_dc738.jpg (1123 byte)
Bosh dc738
Ossesionato, oramai, dallo StarTac 70, decisi che la mia seconda Sim avrebbe dovuto onorevolmente dotarsi di un dual band e con la modesta somma messami a disposizione dall'acquirente di seconda mano del mio StarTac (di cui io continuai a pagare le rate sino ai giorni nostri) acquistai in promozione Tim un Bosh dc738, convincendo e supplicando il negoziante a non darmi "in allegato" la ricaricabile in dotazione, perché una terza Sim avrebbe avuto, su di me, effetti devastanti. Il telefono, senza infamia e senza lode, ebbe un effetto neutro sulla mia psiche alterata. Non riuscii mai più di tanto ad affezionarmi a lui e ben presto venne regalato all'amica che, sino ad una settimana prima, mi ripeteva che i cellulari sono inutili e se ne può fare a meno.
nokia_9110.jpg (1120 byte)
Nokia 9110
La mia Sim Omnitel trovò una più che onorevole sistemazione quando approdò dentro ad un Nokia 9110 e venne elevata al grado di Sim per la comunicazione totale (dopo l'attivazione dell'opzione Dati/Fax e l'attribuzione di altri due numeri telefonici dedicati ... a confondere le idee). Un contratto per la trasmissione dati/fax  col cellulare si deve sottoscrivere - rigorosamente - in aereoporto, dove il fascino del volo e le magnifiche gambe della signorina dello stand Omintel ti convincono che non puoi più farne a meno. Così a Linate, con il mio nuovo 9110 nella borsa, stremato da una faticosissima e calda giornata a Milano, ma in grande anticipo sul volo per Roma, per colpa dell'attivazione dati al box Omnitel ... rischiai di perdere l'aereo. No, non per colpa delle belle gambe della  signorina Omnitel (che comunque contribuirono a mantenermi sereno), ma per il fatto che un marziano (al tempo) che chiede una cosa tanto singolare, della quale prima d'ora nessuno ha mai saputo nulla, costringe la sventurata a chiamare, quasi quasi, l'amministratore delegato per sapere se l'opzione è in catalogo o meno. Insomma, l'epilogo è che riuscii ad abilitare la Sim, presi l'aereo successivo dopo una lunga lista d'attesa ed al magnifico 9110 decisi di dedicare delle pagine serie
siemens_s25.jpg (1107 byte)
Siemens S25
A convincermi all'acquisto dell'S25 non fu certamente la mia propensione all'acquisto di cellulari, ma il fatto che una mattina ritrovai, sulla scrivania, la mia Sim TIM nuda, sul tavolo con un biglietto: "ho preso il tuo telefonino per provarlo (tanto tu ne hai due). Tua moglie". Non riuscii (o non volli) a spiegarle che sull'altro telefono c'era Omnitel: credo fosse il 15 di luglio e io avevo, da qualche mese, ricominciato a guardare le vetrine. Mi innamorai di un Siemens S25 blu e, non sapendo approfittare del momento, rimandai l'acquisto di qualche giorno: giusto il tempo di non trovarlo più e di dovermi accontentare del più banale modello "silver". Passai l'estate a metterci dentro tutto: dal logo della Tim a tutte le melodie possibili e immaginabili, scaricando da Internet (a 9600 bps) ogni tipo di programma per gestire questo straordinario telefono col "tutto" incorporato. Insomma, avrebbe potuto essere il mio telefonino definitivo se il mio datore di lavoro non avesse deciso di passarmene uno nuovo ...
nokia_cardphone.jpg (783 byte)
Nokia Cardphone
... Intanto, il fatto di collegare un telefono esterno al Notebook, cominciava a stressarmi. Che palle tenere appoggiato precariamente il PC e telefonino sulle ginocchia, o su quegli odiosi tavolinetti dei nostri magnifici ETR, cercando di far parlare tra loro le due porte ad infrarossi. Cosa c'è di meglio, allora, che sperimentare una CardPhone, ovvero una "schedina" con "l'antennina" che si "inserisce" direttamente in una "fessurina" del vostro notebook, trasformandolo in un potente oggetto di comunicazione mobile? So che state pensando al fascino erotico che la "sublimazione" dell'incontro tra le diverse tecnologie può dare all'essere umano, ma nel mio caso la scelta fu più che altro legata alla voglia di sperimentare e conoscere l'(inultile) insostenibile leggerezza dell'essere. Fu così che la mia Cardphone rimase per lo più nella sua scatola originale, per essere venduta, presto, alla metà del prezzo di acquisto, di seconda mano, compresa di ricaricabile Omnitel con 43.000 lire di traffico telefonico incluso!
motorola_l7089.jpg (997 byte)
Motorola P7389
E' vero che a caval donato non si guarda in bocca, ma quando l'ufficio mi ha passato in dotazione il P7389 sono stato veramente male. Mi avevano promesso un Nokia 7110, dicendomi: "non puoi essere che tu, a sperimentare Wap". Io ci ho sinceramente provato a sperimentare, ma provate voi a navigare in Wap con un Motorola, quando il vicino d'ombrellone vi fa vedere quello che riesce a fare con la rotellina di un 7110 (schermo 19' pollici). Provate voi a tentare di spiegare che il Timeport è Triband, unico del suo genere. "Forse andando a New York si potrebbe apprezzare il triband", vi risponde il vostro vicino di ombrellone; "magari quando parto me lo presti". Ma io, che non ho alcuna intenzione di varcare l'oceano, almeno per il momento, che me ne faccio di un triband?
ericsson_r320.jpg (991 byte)
Ericsson R320s
Così, giungiamo all'epilogo di questa storia: l'ultimo arrivato sancisce il mio ritorno a Ericsson, primo ed indimenticato GSM. Insoddisfatto del Motorola P7389 ho deciso di snobbare lo standard Wap (Nokia 7110) e il mio vicino d'ombrellone e di giorcare la carta del blasonato R320s (ribattezzato "il sogliola"). So che il mio vicino d'ombrellone non riuscirà a capire, ma sono contento lo stesso. Finalmente riesco anche ad utilizzare l'agenda del telefonino (... che anche l'S25 aveva). L'estate si avvicina ed io - che stavolta mi sono deciso prima dell'ultimo momento e, ovviamente, riesco a portarmi a casa l'unico "color melanzana" mai venduto in Italia - mi giro e mi rigiro tra le mani il mio nuovo telefonino ... sino a quando l'occhio mi cade sull'ultimo numero di Next (allegato di Panorama), che il mio vicino d'ombrellone ostenta vistosamente sul lettino prendisole ... lo prendo mentre lui è a fare il bagno e aprendolo ...
ericsson_communicator.jpg (1026 byte)
Communicator
Platform
... Scopro la mia storia infinita. So già che passerò l'estate acquistando quella qualche decina di riviste diverse dedicate ai cellulari (tutte del medesimo editore e, quindi, tutte rigorosamente uguali), per scoprire le meraviglie del Communcator Platform che Ericsson ha presentato ad Hannover e che prima o poi arriverà nei nostri negozi. So che il mio settembre sarà dedicato a reperire, incompreso, notizie utili sulle sue caratteristiche. So che l'inverno passerà cercando su Internet le più aggiornate novità, inondando i newsgroup di richieste alle quali nessuno risponderà mai. Tutto ciò mi da più di una valida ragione per continuare ad esistere e sperare che Ericsson, prima della prossima estate, possa concedermi l'onore ed il piacere di essere il felice possessore del mio primo telefonino in standard GPRS ...

Ericsson T39m

... Ma siccome del Communicator Platform non se trova traccia, eccomi a rincorrere l'ultimo modello Ericsson che mi consente di essere tra i primi, felice possessore di un telefonino in standard GPRS, a navigare nel mare di Internet alla strabiliante velocità di 38.000 Kbs !!!