le strutture armoniche più usate nel jazz

Nel corpo di un brano musicale preso a base dell'improvvisazione (tema) in genere sono presenti più accordi e scale relative, legati da una precisa relazione che viene definita "progressione armonica".
Di fronte ad un tema, pertanto, l'improvvisatore deve esaminare attentamente e prioritariamente la progressione armonica per riconoscere, attraverso l'individuazione degli accordi e delle tonalità relative, quali note utilizzare per l'elaborazione della linea melodica improvvisata.
Il metodo per riconoscere le tonalità presenti in un brano consiste nell'individuare gli accordi di "settima" presenti.

senti l'esempio

Nell'esempio sopra riportato, gli accordi F7 e D7 ci segnalano che il brano è formato da una progressione armonica che apre nella tonalità di SIb maggiore e chiude nella tonalità di SOL minore.
Individuiamo la tonalità di SOL minore, pur essendo, l'accordo di D7, relativo tanto alla tonalità maggiore, quanto alla tonalità minore di SOL, perchè è preceduto da un accordo di semidiminuita costruito sul secondo grado della scala di SOL (Am7b5) (vedi la tavola degli intervalli).
Quella che abbiamo appena esaminato è una delle più utilizzate progressioni di accordi nel jazz, identificata come progressione II V I, laddove gli accordi che si susseguono sono costruiti sul II grado, sul V grado della scala relativa all'accordo di tonica, costruito, come sappiamo, sul I grado della stessa scala.
La progressione II V I è valida sia per la tonalità maggiore che per quella minore:

II GRADO V GRADO I GRADO
Am7 D7 G
(tonalità maggiore)
Am7b5 D7 Gm
(tonalità minore)

In genere, però un brano scelto a base dell'improvvisazione, risulta più complesso, nella sua composizione.
Sembra che la struttura più utilizzata (a parte il blues), nel jazz, sia lo schema armonico ricavato dalla composizione di George Gershwin "I Got Rhythm".
Dividendo questo schema armonico di 32 misure in sezioni di 8 misure ciascuna, ed osserviamo la forma, identifichiamo una struttura cosiddetta AABA, ovvero con tre parti che si ripetono all'inetrno del brano ed un modulo centrale, di 8 misure, detto "inciso" o "ponte".

Prova ad improvvisare sulla struttura di I GOT RHYTHM

Un'altra struttura molto utilizzata nelle composizioni jazzistiche, è una struttura nella quale sono presenti accordi di settima che ricalcano il ciclo delle quinte: in questo caso, un accordo di settima dominante, invece di risolvere sulla corrispondente tonica, rimanda ad un altro accordo di settima.

Prova ad improvvisare sul Ciclo delle quinte

Abbiamo, poi, una struttura di 32 misure, sempre divise in sezioni di 8 misure ciscuna, con forma cosiddetta ABAC: in questo caso, la sezione A si ripete per due volte nel tema, alternata a due sezioni diverse.

Prova ad improvvisare sulla struttura di SWEET GEORGIA BROWN

Sempre di 32 misure è la struttura cosiddetta AABC, che si rintraccia in un celebre brano "Autumn Leaves", in cui alle prime due sezioni uguali, ne seguono due diverse.

Prova ad improvvisare sulla struttura di AUTUMN LEAVES

Da ultimo, prendiamo in considerazione la struttura ABCA, nella quale, come risulta evidente, le sezioni uguali A sono collocate all'inizio ed alla fine del brano.

Prova ad improvvisare sulla struttura di ALL THE THONGS YOU ARE

Quelle che abbiamo individuato, sono ovviamente soltanto strutture di riferimento, poichè, nella realtà, incontriamo spesso strutture o più complesse, o anche più brevi di 32 misure.
E' importante, però, imparare a riconoscere, nel corpo delle strutture dei brani che si scelgono per improvvisare, le sezioni simili o le progressioni familiari negli esempi che abbiamo fatto, cercando, comunque, di disegnare l'architettura complessiva del brano, cosa che ne facilita la memorizzazione e l'andatura stessa dell'improvvisazione.

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