Esoterismo

 


 


Questa è la cartina dove sembra si svolgano i fatti di seguito riportati. E’ la leggenda del Santo Graal, o meglio, tutto ciò che la leggenda del Santo Graal ha comportato nella evoluzione di circa duemila anni di storia.

            I fatti si svolgono a Rennes Le Chateau, un paesino a sud-ovest della Francia, anche se la storia comincia da tutt’altra parte, nella Gerusalemme di duemila anni fa.

E’ sicuramente molto difficile condensare anni di storia in una unica pagina, ma tenterò di farlo rendendolo meno tedioso possibile. La sfida continua …

 

Come spesso accade, o almeno come spesso succede a me, cominciai ad addentrarmi in questa storia grazie ad un amico che mi diede da leggere un libro e che portai con me in vacanza.

Una lettura rilassante, piacevole, pensai. Mi sbagliavo. Avevo sempre avuto una certa curiosità nei confronti dei Templari, i Rosacroce, il Priorato di Sion, ma questo libro mi ha affascinato a tal punto, che ormai mi sento completamente dentro a questa storia. Il libro era Il santo Graal di M. Baigent, R. Leigh e H. Lincoln. Un libro del 1992, per me sconosciuto, ma un libro che mi permise di aprire una nuova fase della mia vita; una fase in cui mi riproposi di conoscere sotto una nuova veste, la storia del cattolicesimo. Ed è quello che sto tutt’ora facendo.

Il mio sito, ha insistito molto sull’attività dei tribunali dell’inquisizione utilizzati dalla Chiesa contro gli indemoniati e contro lo sviluppo della scienza, come se questo potesse portare ad una diminuzione del potere spirituale, all’impossibilità di determinare e gestire l’andamento della storia.

Leggendo alcuni di questi libri, che possono essere visti nella bibliografia, mi sono reso conto che la storia della chiesa è molto più ampia di quanto ciascuno di noi potrebbe pensare.

Ma credo che convenga cominciare con la storia … una storia che, come vedremo, ha molte deviazioni e molti intrecci; cercheremo di starle dietro.

 

Poco meno di quarant’anni dopo la crocifissione di Gesù di Nazareth, il Messia ebreo, nelle strade di Gerusalemme, riecheggiava il calpestio insistente delle legioni dell’esercito dei Romani. Esasperato dalla continua guerriglia mossa dagli Zeloti (militanti ebrei impegnati nella liberazione della loro antica patria) il generale romano Tito condusse le sue truppe a un attacco su larga scala alla città. Il precedente governatore, Ponzio Pilato era stato sostituito già da tempo. Secondo alcuni, non avendo gestito la situazione politica in modo competente, fu rimandato nei suoi territori al sud della Francia. Dal 66 d.C. i Romani erano stati effettivamente in guerra con gli Ebrei, e ormai nel 70 d.C. l’imperatore Vespasiano e gli esponenti più importanti della gerarchia romana ne avevano avuto abbastanza.

Il fulcro dell’attacco fu il magnifico tempio che dominava Gerusalemme dalla sua posizione a cavallo del Monte Moriya, a sud del quale si trova il Monte Sion. Il Tempio di Gerusalemme era un obiettivo simbolico più che militare, in quanto rappresentava il cuore della nazione ebraica. L’edificio preso d’assedio era stato costruito per volere del re Erode che aveva regnato sulla Giudea negli anni immediatamente precedenti alla nascita di Gesù. Ma era stato costruito sulle fondamenta di un tempio molto più antico, il Tempio di Salomone, costruito per alloggiare l’Arca dell’Alleanza (il muro del pianto è la parte più antica che ne è rimasta).

Il Vecchio Testamento parla della presenza in questo Tempio dei più incredibili tesori d’oro, argento e pietre preziose. La maggior parte di questo tesoro scomparve nel saccheggio di Gerusalemme fatto dal faraone egiziano Ramesse nel 930 a.C. circa, ed in seguito, nel 586 a.C. dal re babilonese Nabucodònosor. Prima di lasciare la città, i babilonesi ne abbatterono le mura, incendiarono il tempio e tutti i palazzi reali e tutti gli abitanti della città furono condotti prigionieri a Babilonia. Settanta anni dopo, gli Ebrei fecero ritorno a Gerusalemme e per ordine di Ciro, re di Persia, fu ricostruito il tempio ed una gran parte del tesoro fece ritorno al suo posto. Intorno al 35 a.C. Erode, scontento del tempio esistente, decise di costruirne uno più splendido al suo posto. Ma il tempio di Erode non accolse a lungo l’Arca dell’Alleanza. Infatti essa scompare in un momento imprecisato tra il 750 ed il 650 a.C. Tuttavia nel tempio fu conservato il tesoro accumulato dagli Ebrei nei secoli precedenti; tesoro che includeva anche il noto simbolo della fede ebraica; il candelabro a sette braccia chiamato menorah. Nel 1952, nel corso degli scavi di un importante insediamento religioso nei pressi del Mar Morto, a Qumran, i ricercatori scoprirono un rotolo di lamine di rame sulle quali era stato inciso un inventario della natura di questo tesoro e dei luoghi in cui era conservato (65 tonnellate d’argento e 26 d’oro).

Tito e le sue legioni devastarono il tempio. Il tesoro fu portato a Roma (nell’arco di Tito si trova un bassorilievo raffigurante il ritorno del vincitore, le cui truppe portano la simbolica menorah). Il conflitto con l’Impero Romano ebbe fine tre anni dopo con la distruzione della fortezza di Masnada vicino al Mar Morto ed il suicidio in massa dei suoi difensori.

Per i successivi 350 anni, questo tesoro continuò a far parte del tesoro imperiale. Nel frattempo, il potere di Roma iniziò a declinare. Nel 410 d.C. Roma si arrese alla forza del re dei Visigoti, Alarico, preannunciando la disintegrazione dell’Impero Romano.

I Visigoti (Goti dell’Ovest) si erano separati dai cugini, gli Ostrogoti (Goti dell’Est) nel IV° secolo. Popolo di agricoltori, si erano insediati nell’attuale Romania fino a quando gli Unni li spinsero entro i confini dell’Impero Romano dove all’inizio vissero in armonia. Ma in seguito la richiesta crescente di tasse da parte dei loro signori provocò una reazione violenta. Dalle piccole rivolte si arrivò ad una vera e propria guerra e il 9 agosto 378 sconfissero l’esercito dell’imperatore Valente fuori Adrianopoli. I Visigoti errarono nella regione per quattro anni prima di insediarsi nei Balcani stringendo un accordo con il nuovo imperatore romano Teodosio I, che affidò loro il compito di difendere il confine. Nel corso di questi anni sembra che i Visigoti si convertirono al cristianesimo (seppure alla setta ariana, la cui dottrina non riconosce Gesù come figlio di Dio). In seguito, Alarico, arrivò alle porte della città di Roma. Il sacco di Roma fu lieve;,, i Visigoti ammiravano la civiltà raggiunta dai romani, ma questo rispetto non impedì ad Alarico di saccheggiare il tesoro. Tuttavia la sua morte, avvenuta nello stesso anno (410), gli impedì di godersi il bottino. Fu al comando del suo successore, Ataulfo, che i Visigoti si spostarono ulteriormente ad ovest, attraverso una Gallia indifesa, fondando infine un regno dei Visigoti che occupava la maggior parte dell'attuale Spagna ed il sud-ovest  della Francia. Stabilirono la loro capitale a Tolosa e crearono centri di potere a Toledo, Carcassonne e Rhedae che oggi si chiama Rennes-le-Chateau. Che il tesoro dei Visigoti comprendesse anche il bottino di Roma è confermato dal fatto che tutti menzionino il Missorium, una magnifica coppa d'oro incastonata di pietre preziose, che pesava circa 45 kg, così come la Tavola smaragdina con i sostegni in oro e gli intarsi in perle.

Nel frattempo, le tribù dei Franchi, attraversato il confine del Reno, partendo dal Belgio e dalla Germania, si fecero largo verso il nord della Francia, allora chiamata Gallia. Nell'arco di 100 anni, uniti sotto il regno di Clodoveo, il loro primo re, i Franchi stabilirono il loro regno nelle regioni del nord e del centro della Francia. In questo modo, l'espansione dei Visigoti nei territori a nord, fu bloccata. A quel tempo, il territorio più a nord del regno dei Visigoti occupava una regione nota come Languedoc (Linguadoca). Questo status resistette per quasi 200 anni, fino a quando, nel sud della Spagna non si verificò l'intrusione islamica. Guidati dal comandante moresco Jabel-al-Tariq, da cui deriva il nome Gibilterra, essi invasero la Spagna nel 711, spargendosi rapidamente in tutta la penisola. Di fronte a quest'ondata, il re dei Visigoti ed i suoi nobili, furono costretti a ritirarsi verso nord fino alla città di Carcassonne. Quando Tariq arrivò a Toledo, si narra che pretendesse il leggendario tesoro del tempio di Gerusalemme, della cui esistenza era a conoscenza, ma i Visigoti erano fuggiti a nord portandolo con loro. Furono i Franchi, guidati da Carlo Martello, nonno di Carlo Magno , a respingere l'ondata islamica verso la Spagna. Dopodiché rivolsero la loro attenzione alla fortezza visigota di Carcassonne.  Secondo Procopio di Cesarea anche i Franchi erano a conoscenza del tesoro. A questo punto, la documentazione circa il tesoro diventa confusa e si passa alla leggenda che racconta che il tesoro fu portato via da Carcassonne e fu trasportato nell'ultima roccaforte dei Visigoti, Rennes-le-Chateau. Ed è qui, nella vallata dell'Aude (un dipartimento della Linguadoca), che negli ultimi 1200 anni sembrano essere rimasti, del tutto indisturbati, i depositi dell'antico tesoro del Tempio.

Ma sembra che il tesoro del Tempio, non sia l'unico tesoro nascosto nella regione. Alcune storie locali hanno come nucleo della narrazione la storia di una certa regina Bianca (Blanche), o Bianca di Castiglia, e di un tesoro reale. Probabilmente queste storie sono ispirate all'esistenza di una fortezza chiamata Blanchefort e dall'assonanza tra Rennes-les-Bains e Reine-les-Bains, che associava una regina (reine) e i bagni (bains) per cui la valle era famosa.Bianca di Castiglia, la madre di Luigi IX il Santo, re di Francia, divenne reggente nella metà del XIII secolo mentre il figlio era partito per la crociata, e come tale aveva la responsabilità del tesoro reale. Preoccupata, si narra che trasportò il tesoro reale a Rennes (un feudo che all'epoca apparteneva alla corona). Il segreto della ubicazione del tesoro avrebbe potuto essere trasmesso dal re Luigi (che morì a Tunisi), al figlio Filippo l'Ardito che, si narra, aumentò le difese di Rennes. Ma sembra che il segreto sia morto con lui. Il figlio, Filippo il Bello, prese drastici provvedimenti nel tentativo di ottenere il dominio della regione che, a quel tempo era sotto il dominio dei templari. Tuttavia, pur riuscendo a piegare i templari, non riuscì a recuperare il tesoro.

Quindi, i Templari divennero non soltanto i guardiani del tesoro del Tempio di Gerusalemme, ma anche di quello della regina Bianca.

        La storia dei Templari, contiene almeno tre filoni di ricerca che, a volte, si intersecano tra loro formando linee convergenti, ma che, nella realtà, sono soltanto impostazioni diverse di pensiero che portano, inevitabilmente,  a conclusioni diverse.

            E’ ovvio che qualsiasi ricerca si fonda sul “reperimento di dati certi”, ma la diversità tra i vari ricercatori è data dalla modalità interpretativa di questi dati certi. 

            La storia dei Templari è ormai costituita da fatti documentati, date inconfutabili e  studi accurati sui movimenti dei cavalieri, studi effettuati fino al più piccolo ed insignificante elemento.

            Le “interpretazioni” sulla storia dei Templari, spaziano, come dicevo, su tre modalità diverse:

1)      il filone architettonico

2)      il filone massonico

3)      il filone legato al tesoro vero e proprio dei Templari.

 

    Il filone architettonico è ispirato alla possibilità di dimostrare che l’attività dei Templari è volta alla applicazione di segreti nel campo muratorio.

Il filone massonico, invece, è legato alla ricerca che dovrebbe inevitabilmente portare alla dimostrazione che il messaggio di Gesù è la base sulla quale si è sviluppata la massoneria

Ed infine, l’ultimo filone è legato alle possibilità di  dimostrare la reale esistenza del “tesoro” materiale dei Templari; tesoro nascosto in qualche parte della Francia, che ha possibilità di essere portato alla luce solo attraverso l’esatta interpretazione di segni e simboli rintracciabili nelle cose a noi pervenute

A mio avviso, questi tre elementi della ricerca, non dovrebbero essere visti come separati tra loro, ma come elementi parziali di una verità più ampia e totale.

Sono sicuramente tutti elementi veri, documentabili dalla storia dei Cavalieri del Tempio. Nel periodo di esistenza dei Templari, furono costruite circa duecento cattedrali gotiche nel solo territorio della Francia; è vero. Ma sicuramente essi possedevano anche dei segreti circa la vera storia di Gesù e sull’utilizzo che, in seguito, di questa storia, ne è stato fatto dalla Chiesa Cattolica Romana; ma è anche vero che l’Ordine dei Cavalieri del tempio, era l’Ordine più ricco d’Europa durante il XII e il XIII secolo d.C.; tanto ricco da determinare scelte e decisioni politiche di enorme portata storica.

Questo di seguito riportato è l’elenco dei Gran Maestri del Tempio dal 1119, data della costituzione dell’Ordine dei Cavalieri del Tempio, fino al 1314, data della uccisione dell’ultimo Gran Maestro e quindi della scomparsa (almeno presunta) dell’Ordine.

 

I Gran Maestri del Tempio

 

1

Ugo De Payns

1119 – 1136

2

Roberto di Craon

1136 – 1149

3

Everardo Des Barres

1149 – 1152

4

Bernardo Di Tremelay

1153 -- 1154

5

Andrea Di Montbard

1154 – 1156

6

Bertrando Di Blancfort

1156 – 1169

7

Filippo Di Nablus

1169 – 1171

8

Oddone Di Saint-Amand

1171 – 1179

9

Arnaldo Di Toroga

1181 – 1184

10

Gerardo Di Ridfort

1185 – 1189

11

Roberto Di Sablè

1191 – 1193

12

Gilberto E’rail

1194 – 1200

13

Filippo Di Le Plessiez

1201 – 1209

14

Guglielmo Di Chartres

1210 - 1218

15

Pietro Di Montaigu

1219 – 1232

16

Armando Di Perigord

1232 – 1246

17

Guglielmo Di Sonnac

1247 – 1250

18

Rinaldo Di Vichiers

1250 – 1256

19

Tommaso Berard

1256 – 1273

20

Guglielmo Di Beaujeu

1273 – 1291

21

Tibaldo Gaudin

1291 – 1293

22

Giacomo Di Molay

1293 - 1314

            In questo excursus, ci interesseremo di tutti e tre i filoni di ricerca indicati sopra, anche se due di questi indirizzi, sono sicuramente più ampi e dettagliati del terzo, forse perché viene di fatto compreso negli altri due. Mi riferisco al filone architettonico, che solo su alcuni testi viene trattato e studiato in maniera singola, mentre diventa elemento interno nello studio, forse più ampio legato alla ricerca sui Templari in generale.

 

Bibliografia

          Indice