POESIE

Non lamentatevi se questa sezione è piccolissima.

Il capitano non è un poeta, anzi, qualcuno lo definisce financo barbaro,

ma potrebbe cambiare.

E poi ribadisce che tutto è in costruzione.

 

 

 

Premessa: Ho osato dedicare questa semi-poesia ad Angel, l'animo romantico e poetico del Newsgroup, temendo le sue reazioni per le scene descritte. Invece ha apprezzato e mi ha addirittura pubblicato sul suo sito; troverete il suo indirizzo nella sezione degli amici.

 

 

TI IMMAGINO

Ti immagino, donna misteriosa ai più, che scateni le fantasie di uomini che ti conoscono solo
perchè imprigionata in una rete da cui tu stessa hai
voluto farti pescare, giochi con loro, li conquisti
con la tua sensualità, come già hai fatto con me.

Ti immagino e questi pensieri mi tormentano, ogni ora della mia lunga
giornata, lasciandomi senza fiato
per la loro vividezza.

Ti immagino, scarmigliata e scalza,
a saltellare intorno a me per stuzzicarmi, per vedere
quanto saprò resistere alla tua bellezza.

Ed ancora nella penombra, il profumo fresco del
tuo corpo nudo, mia albicocca da gustare a lungo,
da baciare, da toccare, da far fremere sotto le dita....

Ti immagino aggressiva, poggiare il tuo seno sul mio petto,
imprigionarmi ed incatenarmi con i tuoi baci, per
prenderti quello che vuoi di me, la mia bocca,
il mio sesso con la tua, in un gioco che conduci con maestria solo tua.
E mi torturi, mi centellini il piacere con lingua
sapiente, sfiorandomi, portandomi allo spasimo e
poi fermandoti, come la più cattiva delle donne.
Afferri il mio pulsare e lo conduci lì dove ti da più piacere, muovendoti
piano, prendendoti solo quello
che vuoi e così ci coglie l'estasi sublime, selvaggiamente, da lasciarci
senza fiato.

Oppure schiava dell'amore, in attesa di essere toccata,
completamente alla mia mercé,
piegandoti docilmente ad ogni mio capriccio,
vibrando come una corda di violino al mio tocco,
delicato da fare il solletico o forte da farti gridare, ed io soffoco i
tuoi sospiri nella mia bocca, lenisco il dolore con la mia lingua.
Ancora ti bacio il fiore, godendo nel vederti muovere incontro alla mia
bocca, facendoti rincorrere la mia lingua, tentando di darti il piacere che
io ti concedo
poco a poco, in attesa di nascondere la mia virilità
nella tua morbidezza già pronta da tempo.
Impazzisco a sentirti gemere ogni volta che scompaio
in te, lentamente, senza fretta, dolcemente, come
se ogni volta fosse la prima, fino al raggiungimento
del piacere massimo, contro di me, squassata dal piacere.

ti immagino....

Capitan Harlock

 

 

CANDIDA

Ricordo il tuo nome,
ricordo la tua voce,
quando ti presentasti,
con modi gentili,
con sorriso disarmante,
lo trovai bellissimo
pregno di una dolcezza infinita.

Mi rispecchia appieno,
mi dicesti,
ed io, matto, ci ho creduto,
non ho badato.

Era vero, quando mi parlavi,
i denti, piccole perle nella luce del mattino
ammiccavano dietro le tue labbra di corallo.
Le parole sussurrate nel vento,
quando stesi nell'erba,
sognavamo di principi, di fate e di dolci storie d'amore.

Il tuo rossore, il tuo fremere al mio tocco,
la tua ritrosia ai giochi d'amore, mi dicevano
che mai nome fu più azzeccato.

E quando ti donasti a me,
in quella stanza che ti aveva visto crescere,
fra i giochi di bambina,
capii che non ero il primo, ma il tuo pudore
lo rese come la prima volta.

Ed ora che sono rosso e martoriato,
distrutto da un prurito immane,
e non potrò amare altre donne
per mesi, capisco che Candida
era veramente il tuo nome,
altri non avresti potuto averne.

Capitan Harlock

 

 

Capitan Harlock UIN: 38644963

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