LA FISICA "OMNES TANGENS"
LE FASCE DI VAN ALLEN :
Il giorno 31 gennaio 1958 veniva messo in orfbita il
satellite americano "Explorer I ".
A bordo era stato sistemato un "contatore Geiger " con il compito di
evidenziare
l'esistenza di particelle cariche provenienti dal cosmo e dal Sole. I protoni
posseggono
maggiore energia mentre gli lettroni posseggono minore energia e quindi restano
intrappolati rispettivamente nella parte piu' esterna ed in quella piu' interna
di una
zona circostante la terra a causa del campo magnetico terrestre. Queste due regioni
sono dette fasce di Van Allen dal nome dello scopritore e si trovano a distanze
comprese tra 3 e 6 raggi terrestri.
In occasione di elevata attivita' solare e
precisamente di violente tempeste
magnetiche queste particelle cariche confluiscono in gran numero verso le regioni
polari ionizzando gli atomi di ossigeno e di azoto che si trovano nell'atmosfera, i quali
nel passare dallo stato di eccitazione a quello stabile emettono luce dando
luogo a fenomeni luminosi detti aurore (boreali od australi).
Nina, 40 kg di massa, ha il compito di studiare i raggi cosmici, ovvero
le particelle che arrivano dallo spazio, piu' precisamente dal Sistema Solare, dalla
galassia o da sorgenti extra-galattiche, sulla terra .
Il rilevatore analizza la natura dei raggi cosmici e ne misura carica
elettrica ed energia. Cio' puo' servire allo studio delle eruzioni solari e delle
esplosioni
delle supernova . Inoltre studia la struttura della magnetosfera terrestre
ed il modo in cui le particelle vengono intrappolate nelle fasce di Van Allen.
Il comportamento anomalo di tali particelle puo' avere implicazioni di
tipo geofisico, dal momento che modificazioni significative sono
riconducibili a movimenti magmatici e fratture della crosta terrestre.