LA VALLE DEL NISI
La valle delle farfalle
Fiumedinisi :parte Bassa Fiumedinisi: parte Alta
Vista panoramica d'insieme
Il territorio di Fiumedinisi sembra abbia avuto notevole
importanza in antichita', perche' ricco di miniere di oro e di argento al punto da
meritare l'appellativo di Crisoroa e di Axo.
Si dice che provenisse dal territorio di Fiumedinisi l'oro impiegato per la
doratura dell'altare maggiore del Duomo di Messina.
Il massimo sfruttamento di tali miniere e' avvenuto nel 700 , sotto il dominio di Carlo VI
d'Austria. Nella piazza principale del paese sorge la Chiesa Madre che ospitava
la Confraternita dell'Annunziata .
La chiesa Matrice
Particolari
della facciata
L'interno della Chiesa
Madonna del Rosario
S. Lucia
La volta in legno sulla navata centrale.
Santuario di S. Caterina
Sotto la dominazione spagnola ,ai tempi della insurrezione messinese,
Fiumedinisi ricevette ,in segno di riconoscenza della sua fedelta' alla Corona,
l'autorizzazione a coniare monete nella locale Zecca ed un capello della Madonna
custodito nel reliquiario portato in processione.
Nella cittadina che fu' cara a Dioniso si svolge, la prima domenica di Agosto
un terzo giorno di festeggiamenti in onore dell'Annunziat noto come il giorno
della festa della "Vara"
La vara
Il Padre Eterno collocato sul mappamondo.
I personaggi rappresentati sulla Vara sono personaggi in carne ed ossa .
Da queste montagne e da questa
vegetazione nasce il Torrente
di Fiumedinisi, che andrebbe
valorizzato come ricca risorsa d'acqua,
poiche' esso e' alimentato, nella parte alta,
anche nei mesi piu' caldi.
Nella zona detta "Santissima", incontaminata
e lontana da ogni forma di
inquinamento, non sarebbe
strano pensare alla costruzione
di un centro per l' imbottigliamento dell'acqua,
viste le numerose sorgenti di cui qualcuna
come la cosiddetta "acqua pietra" presenta
proprieta' curative della calcolosi renale.
Cio' porterebbe risorse finanziarie nelle
casse comunali creando posti di lavoro .
Poco prima di arrivare nel centro abitato,
in prossimita' del caratteristico ristorante
"Agnello d'oro", la valle presenta , salendo dalla
strada provinciale, un'ansa molto ristretta.
In questo punto si potrebbe pensare di
creare un ostacolo al suo deflusso, costruendo
un dislivello, non piu' alto di due o tre
metri, per poter dare origine ad uno
specchio d'acqua. Da cio'si potrebbe
partire per la creazione di una
riserva d'acqua per le zone collinari circostanti,
coltivate prevalentemente ad agrumeti ed
attualmente in forte crisi a causa sia degli alti
costi di produzione (mancano infatti strade
di penetrazione agricola ed acqua per
irrigazione (che attualmente viene erogata
al costo di £. 30000 l'ora) sia per una ingiusta
politica commerciale (vedasi gli accordi
internazionali sui prodotti agricoli).
La zona circostante lo specchio d'acqua
potrebbe diventare sede di piccole trattorie
o di carattestici ristoranti. L'iniziativa
politica, a livello locale, dovrebbe puntare
alla costruzione di strade di penetrazione agricola , per consentire, ove possibile, un
rapido e non eccessivamente oneroso cambio di coltura, nonche' l'utilizzo di macchine
agricole
adeguate alla bonifica, consentendo di ampliare le isoipse e di superare,ove
vi sono
le condizioni, la tipologia del piccolo terrazzamento.
Parecchi agrumeti, esistenti da molti
decenni , sono stati o stanno per essere
abbandonati , poiche' il limone "Interdonato"
oltre a non avere piu' mercato (£.200 o
£.300 al kg, presso il produttore) presenta
un notevole costo di produzione in quanto
necessita di continue cure quali la potatura ,
la pulizia , il concime chimico, il trattamento
con antigrittocamici contro alcune malattie quali
ad esempio il cosiddetto"ragnorosso",
nonche' l'irrigazione nei mesi estivi . A tal proposito pare che sia stato
tolto ai consorzi
irrigui, come ad es.il "Consorzio Nuzzella"
di Ali' Terme anche il
contributo regionale
sulle cospicue spese di energia elettrica.
Tale consorzio fornisce l'acqua per
l'irrigazione di molti agrumeti nella parte
bassa della valle.
Pertanto, gli operatori del settore stanno
vivendo una situazione di grande disagio
e gravi potrebbero essere le conseguenze
anche dal punto di vista ecologico.
Non bisogna infatti sottovalutare l'impatto
ambientale conseguente al venir meno di tutta
questa fascia ionica di verde collinare. Cio' contribuirebbe notevolmente ad
accelerare il processo di desertificazione che ormai da qualche
anno sta interessando non solo la riviera ionica ma anche tutta la Sicilia e parte della
Calabria,
come si puo' osservare nelle foto seguenti riprese dal satellite, il giorno
26/08/2001, da 50 km
di distanza dal suolo a 38 gradi di latitudine Nord e 13 gradi di longitudine
Est.
Pertanto , se si vuole conservare quel che resta di questa fascia ionica di verde
collinare occorrerebbe uno sforzo congiunto da parte
dei produttori per una selezione del
prodotto migliore, da parte dei commercianti per una pubblicizzazione piu'
incisiva
e collocazione sui mercati del limone e dei suoi derivati (quanti conoscono infatti le
deliziose
torte di limone o i liquori come il limoncello od il verdicello o le granite di limone
cosi' gustose e dissetanti nonche'efficace strumento di cura e prevenzione delle
infezioni
della gola etc.?) ed infine da parte dei politici per consentire il
rilancio di tale settore
con ogni iniziativa possibile. A questo proposito c'e' da dire che ogni anno molti
miliardi
vengono spesi per spegnere gli incendi e molte vite sono messe in pericolo.
Sarebbe piu' opportuno e meno costoso trovare forme attive di incentivazione per
gli agricoltori affidando cosi' ad essi la custodia di quella parte dell'ambiente di loro
competenza.
(Canadier impegnato nello spegnimento
di un incendio nella zona di Fiumedinisi)
La Valle del Nisi si
puo'visitare percorrendo
la
provinciale per Fiumedinisi
(
6 km da Ali' Terme).
Gli abitanti della Valle sono sempre stati attaccati alle loro tradizioni
ed ai loro costumi ed e'
cosi' che e' possibile ancora oggi, nell'era della tecnologia e del consumismo, gustare
dei piatti
antichi come i maccheroni fatti in casa con farina ottenuta con i metodi di un
tempo.
Scendendo verso la statale 114 si puo' ammirare ancora oggi funzionante il Mulino ad acqua,
L'intera Valle del Nisi e' sovrastata
dal Castello Belvedere, la sua costruzione risale al secolo nono. Fu'
successivamente modificato dai Normanni come presidio militare. Intorno al 1197 ha
ospitato l'imperatore di Svevia Enrico VI (figlio di Federico Barbarossa ) con
la moglie Costanza d'Altavilla ed il figlio Federico II . Nel 1266 passo' in
proprietà ad Enrico d'Angiò.