VIAGGIO NEL MEDIOEVO
Successione feudale dei Signori e Duchi di Morrone in Terra di Lavoro

Resti di Morrone Medioevale
Resti di Morrone Medioevale

La successione feudale di Morrone in Terra di Lavoro, storicamente accertata, inizia dal 1262 e termina ufficialmente nel 1806 con l’abolizione della feudalità, ma, a Castel Morrone, praticamente si esaurisce nel 1887 con la morte dell’ultima Duchessa Maria Giuseppa Tranfo Capecelatro.

Tuttavia una ipotesi storica, sicuramente di buona approssimazione, ci consente di arrivare alle origini tra la metà dell’XI secolo e gli inizi del XII.
Nel 1262 era feudatario di Morrone un certo Roberto da Morrone padre di Nicola da Morrone, Canonico della Cattedrale di Caserta che proprio quell’anno, veniva nominato Vescovo di S. Agata dei Goti.
Nella Bolla papale di nomina, Nicola da Morrone viene definito “NOBILE PER DISCENDENZA” e Giuseppe Viparelli, biografo del Vescovo lo definisce “…figlio di Roberto, Duca (?) di Morrone e Nobile Patrizio Napolitano…”.
Partendo da queste notizie si può ipotizzare che il feudo di Morrone era pervenuto a Roberto per successione ereditaria.

Ma quante generazioni prima di lui avevano avuto il possesso del feudo di Morrone?

Per ora non è dato saperlo con certezza, ma è ragionevole pensare che la famiglia di Roberto da Morrone sia stata la prima a possedere il feudo Morronese fin dalle prime invasioni normanne.
Molti indizi ce lo suggeriscono ed il periodo storico, in un certo qual modo, ce lo conferma.

Prima di tutto il “cognome” “DA MORRONE” ci suggerisce il desiderio dei conquistatori Normanni di italianizzarsi, ossia di diventare parte della popolazione allo scopo di far dimenticare le loro origini e la loro qualità di stranieri, come aveva fatto, nel 1172 Landone da Morrone, Stratigoto del Conte di Caserta e nel 1256, Riccardo da Morrone, Reggente la Curia di Caiazzo per conto del Conte di Caserta ed altri come i Di Capua e via dicendo.

La storia nel periodo tra la compiuta conquista normanna e la caduta della monarchia Sveva, non ha registrato nel nostro territorio gravi sommovimenti politici di rilievo a carattere nazionale.

Tra i discendenti della famiglia Normanna degli Hauteville, poi italianizzatisi in ALTAVILLA, padroni di Aversa fin dai primi anni del secondo millennio e poi grandi conquistatori di tutta l’Italia meridionale, troviamo Ruggiero il Normanno che, dopo aver conquistato l’Apulia e la Calabria, si impossessò anche di Amalfi e Napoli e venne proclamato Re nel 1130.

Nel 1194 Enrico , figlio dell’ Imperatore Federico Barbarossa, sposò Costanza figlia di Ruggiero il Normanno diventando Primo Re di Napoli e Sicilia e sesto Imperatore di Germania.
Da questo matrimonio inizia la dinastia della casata Sveva degli HOHENSTAUFEN che diede a Napoli il più grande di tutti i suoi Re, ossia quel Federico II che fu definito “Stupor Mundi”, i cui discendenti regnarono sul trono di Napoli fino al 1266 con la morte di Corradino di Svevia e l’inizio della dinastia dei d’Angiò.

Questo periodo, trascorse senza scosse significative poiché il passaggio del possesso del Regno di Napoli avvenne in modo pacifico, per matrimonio per cui è possibile che gli antenati di Roberto da Morrone abbiano potuto godersi il loro feudo in pace fino all’avvento della dinastia dei D’Angiò.
Se così fosse, ci potremmo trovare davanti alla prima famiglia feudataria di Morrone in Terra di Lavoro e costruttrice del castello.

Nella sanguinosa contesa per il trono di Napoli e Sicilia tra gli Svevi e i d’Angiò, Roberto da Morrone puntò sul cavallo sbagliato rimanendo fedele agli Svevi per seguire il Conte di Caserta, Corradello, che addirittura si proclamò “Capitano di Corradino in Terra di lavoro”.
La conclusione fu che tutti e due persero i loro possedimenti e Roberto da Morrone fu addirittura dichiarato “ribelle” dalla corte Angioina.

Noi, pertanto, pur con le inevitabili lacune dovute al primo tentativo, partiamo da queste notizie storicamente accertate per proporre una

SUCCESSIONE FEUDALE DEI SIGNORI E DUCHI
DELLA TERRA DI MORRONE (1262 – 1887 )

Universitas Muronis A.D.1280

1262ROBERTO DA MORRONE – Signore di Morrone in Terra di lavoro
(Forse Duca e Nobile Patrizio Napolitano)

Di costui si sa pochissimo: sicuramente che deteneva la Signoria di Morrone da prima del 1262 e che era il padre del Canonico della Cattedrale di Caserta (Vecchia), Nicola da Morrone il quale fu nominato, appunto quell’anno, vescovo di S.Agata dei Goti.

1266 – Avvento sul Trono di Napoli di CARLO  I° d’ANGIO’

1268 – DECRETO DI CARLO  I° D’ANGIO’:
“Murroni Castrum revocatum in dominium Rege Curiae”
Confisca di Feudo e Castello a Roberto da Morrone. dichiarato “traditore” per le sue simpatie sveve.

1269 -  Il Re Carlo D’Angiò concede a ROBERTO DA COSENZA il Castello di Morrone per 50 once  d’oro.

1272 – Il Re concede in dono allo stesso ROBERTO DA COSENZA, un feudo nel territorio di Morrone definendolo “DOMINO CASTRO MORRONI”, stesso titolo di cui godeva Roberto da Morrone.

1280ROBERTO DA COSENZA, conosciuto pure come Roberto de Consance, commette gravi violenze contro l’Università di Morrone per cui viene arrestato ed incarcerato nella fortezza di Acerenza in provincia di Potenza e spogliato di tutti i suoi beni.

1280 - 81 – Il Re concede e LUDOVICO DE ROHER, Giustiziere del Regno per la Sicilia Citra, Consigliere del Re e Maestro Razionale della Magna Curia, tutto quello che era appartenuto a Roberto da Cosenza.
Nello stesso anno  La Corte concede ad Alicia, figlia del Conte di Voldemonte, andata sposa a Ludovico De Roher, di portare in dote altro territorio del feudo di Morrone sicché la proprietà viene praticamente raddoppiata.

1283FAMIGLIA TOMACELLA – Dal 1283 e fino al 1417, la famiglia Tomacella risulta sicuramente titolare di una buona parte del feudo di Morrone, come si può rilevare dall’archivio regio relativo al Regno di Giovanna II, ma, al riguardo non sono state fatte ricerche specifiche né sulle successioni, né sui relativi tempi. Si sa soltanto che questa famiglia tenne il feudo di Morrone per oltre 130 anni per passare poi nelle mai della famiglia DI CAPUA.

1311BARTOLOMEO DI CAPUA, Logoteta e Protonotario del Regno di Sicilia, risulta proprietario del Castello di Morrone e del relativo feudo.

1311 - 9 giugnoBARTOLOMEO DI CAPUA dona al nipote Giovanni il castello di Morrone in occasione delle sue nozze ed una parte del feudo alla moglie Margherita Lauria in“dono vedovile”. 

1323LUDOVICO DI CAPUA  risulta titolare del Feudo di morrone.

1417FABRIZIO DI CAPUA risulta titolare del Feudo di Morrone.

1469MATTEO DI CAPUA titolare del Feudo per successione.

1481BARTOLOMEO DI CAPUA (altro) titolare per successione.

1540GIULIO CESARE DI CAPUA titolare per successione.

1621GIULIO CESARE PISANO, definito “BARONE DI MORRONE”, acquista il Feudo da Giulio Cesare Di Capua.

1630 - 6 luglioBERNARDINO PISANO eredita il Feudo dal genitore Giulio Cesare.

1632 - 19 marzoGIOVANNI FRANCESCO DI MAURO acquista il Feudo di Morrone da Bernardino Pisano che lo aveva messo all’asta per debiti.

1656ONOFRIO DI MAURO eredita il feudo di Morrone per la morte del padre.

1662ONOFRIO DI MAURO viene nominato DUCA DELLA TERRA DI MORRONE con Regio assenso del Re Filippo  IV  di Spagna datato 28 aprile 1662 e reso esecutivo dal Vicerè di Napoli Conte PENARANDA. Al titolare del Ducato di Morrone in Terra di Lavoro spettava anche il titolo di “NOBILE PATRIZIO NAPOLITANO”.

1691GIACINTO DI MAURO eredita il Ducato alla morte del fratello Onofrio per mancanza di discendenti diretti.

1700GIOVAN FRANCESCO DI MAURO eredita il Ducato alla morte del padre Giacinto.

1727 -25 ottobre – Muore il Duca Giovan Francesco Di Mauro lasciando tre figli che si contesero per un po’ di tempo il Ducato.

1727 - 20 dicembreGIACINTO DI MAURO viene nominato Duca di Morrone in Terra di Lavoro con sentenza della Gran Corte della Vicaria ed a lui vennero attribuiti tutti i beni feudali  quale figlio primogenito, mentre anche ai fratelli, DON CARLO e DON MAURO vennero assegnati, come al titolare, i beni burgensatici ossia i privilegi e le esenzioni da molte tasse come  fossero anch’essi titolari del Ducato.

1731 - 28 gennaioCARLO DI MAURO eredita il Ducato per la morte del fratello Giacinto, che non aveva discendenti diretti, e viene riconosciuto Duca di Morrone con Decreto della Gran Corte della Vicaria datato 26 gennaio 1732.

1735 - 24 ottobreMAURO DI MAURO eredita il Ducato per la morte del fratello, anch’esso senza diretti discendenti, e viene riconosciuto Duca di Morrone con Decreo della Gran Corte della vicaria datato 27 agosto 1736.

1739 - 12 giugnoANTONIA DI MAURO eredita il Ducato di Morrone per la morte del fratello Mauro che non aveva discendenti diretti e neppure collaterali maschi. Il riconoscimento ufficiale del titolo di Duchessa di Morrone con i relativi beni feudali e burgensatici da parte della Gran Corte della Vicaria porta la data del 31 agosto 1739.

1740 - 41ANTONIA DI MAURO sposa DON SCIPIONE CAPECELATRO Marchese di Casabona.

1743 – Nasce il Duchino CARLO CAPECELATRO che dà inizio ad una nuova dinastia sul Ducato di Morrone in Terra di Lavoro che si protrae per altri 144 anni, fino al 1887 i cui successori vengono qui di seguito elencati senza data per mancanza di ricerche accurate dovuta al fatto che hanno lasciato lievissime impronte negli annali anagrafici e nessuno nella storia dove invano abbiamo cercato.

1777 - 20 settembreCARLO CAPECELATRO eredita il ducato di Morrone per la morte della madre Antonia  Di Mauro la quale con testamento autografo “…giusta fede del Notar Pasquale Napolitano…”  lo lasciò erede sia dei beni feudali che di quelli burgensatici  “.. con i privilegi ed i benefici di legge e d’inventario…”.

1806 – ABOLIZIONE DELLA FEUDALITA’

- SCIPIONE CAPECELATRO, quale primogenito, ereditò le ricchezze del Ducato alla morte del padre Carlo.

DOMENICO CAPECELATRO successe al padre Scipione quale primogenito.

- ETTORE CAPECELATRO successe a Domenico quale primogenito.

- LUIGI CAPECELATRO successe ad Ettore quale primogenito.

- CARLO CAPECELATRO fu figlio unico e non riuscì neppure ad ereditare perché morì minorenne ad  appena venti anni.

MARIA GIUSEPPA TRANFO CAPECELATRO, consorte di Luigi e madre di Carlo,  fu l’ultima Duchessa di Morrone perché sopravvisse al marito ed al figlio e morì a Napoli il 16 FEBBRAIO 1887 dove si era ritirata in completa solitudine in un appartamento di piazza Vittoria, lasciando per testamento, le sue residue sostanze ai poveri di Morrone.

E con Maria Giuseppa Tranfo Capecelatro termina la successione feudale a Morrone in Terra di Lavoro per un periodo storicamente accertato di  625 anni.

 

INDICE

VIAGGIO NELLA STORIA VIAGGIO NELLA MEMORIA RITROVATA

VIAGGIO NELLA TRADIZIONE E NEL FOLKLORE

VIAGGIO NELLE VISCERE DELLA TERRA

VIAGGIO NELLA CULTURA

VIAGGIO NEL TRAPASSATO REMOTO

VIAGGIO NEL MEDIOEVO VIAGGIO NEL RISORGIMENTO ITALIANO

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