Castello di Montauto


Montauto sorge sullo spartiacque fra il Casentino e l'Alta Val Tiberina, si raggiunge da Arezzo (a sua volta raggiungibile dall'omonima uscita della A1) seguendo la SS71 Umbro-Casentinese fino all'uscita per Anghiari, dopo circa otto chilometri, all'altezza del Valico della Scheggia, si trova un'indicazione che ci immette sulla sinistra in una stradella sterrata che conduce al castello.


Monauto era sede già in epoca Etrusca di insediamenti atti allo sfruttamento delle ricche miniere di rame del suo territorio. Fu poi sede di una torre di avvistamento Romano-Bizantina e feudo di Goffredo, figlio di Ildebrando, al quale l'imperatore Ottone I confermò nel 967 questi possedimenti nell'alta val Tiberina. Il castello vero e proprio ebbe la sua origine intorno al 1170/80, periodo storico nel quale vengono menzionati per la prima volta i signori di Montauto come feudatari. Il castello era il più potente della zona, con tre cinte murarie e un possente corpo centrale dotato di mastio. La sua importanza era principalmente dovuta alla sua posizione: su un altura di oltre 700 metri praticamente imprendibile, con due lati sullo strapiombo della valle del torrente Sovara, uno protetto dalle rocce della montagna e il fronte rivolto all'unica via di accesso rinforzato da possenti difese, dalla quale il dominio sui teritori circostanti era totale.

Sopra: Montauto e il suo torrione cilindrico. Sotto: La 'Barbolana'

Il castello era anche meta preferita di San Francesco di Assisi durante i suoi spostamenti dalla Verna, fino al 1503 nella cappella di Monatuto era conservata una sua tonaca. Proprio in quest'anno il castello fu preso con l'inganno dai Fiorentini e tutti i suoi tesori trafugati. Distrutto quasi totalmente al seguito di alternevicende, il castello fu riedificato in epoca rinascimentale, segno più evidente è una bella torre d'angolo tronco-conica con forte scarpatura, rivolta alla via di accesso, attribuita all'architetto Francesco di Giorgio Martini. Le bifore in pietra e le rifinituite delle logge sono appena successive, quando il castello divenne villa padronale. Oltre alla già nominata piccola cappella Montauto possiede anche una chiesa più grande con bel portale scolpito e fronte esterno fortificato. Tutto il complesso è ancora oggi proprietà della famiglia dei conti Barbolani daMontauto, non liberamente visitabile.

Nelle vicinanze sono presenti due ville fortificate, anch'esse private, la 'Barbolana' di origine cinquecentesca e il 'Castello di Galbino' nata su un pre-esistente fortilizio medievale.