Castello di Montemignaio

mignaio2.jpg (19922 byte) mignaio1.jpg (19403 byte)
Il mastio svetta dalle mura del palazzo comitale. La primitiva cappella del castello.

Montemignaio si raggiunge da Firenze seguendo le indicazioni per Pontassieve, da qui si prosegue verso il passo della Consuma percorrendo la SS70 Umbro-Casentinese e appena oltre il valico si seguono le indicazioni che attraverso la SP71 ci conducono al castello.


mignaio3.jpg (23144 byte)
La Porta di accesso con la torre campanaria.

L'origine del castello di Montemignaio è da ricercare dal passaggio nella zona dell'antica via romana che, da Firenze, attraverso Pelago e il Passo di Crocevecchia, inoltrandosi nel versante meridionale dei monti di Consuma e Secchieta, si raccordava alla principale arteria casentinese dell'antichità che conduceva ad Arezzo. L'antico percorso era ancora molto usato durante il medioevo e questo portò allo sviluppo del Castello in posizione dominante al vertice di un contrafforte a strapiombo sulla valle del torrente Fiana.

Il primo documento scritto comprovante l'esistenza dell'insediamento risale al 1103, una bolla papale nella quale si confermava al Vescovo di Fiesole l'autorità sulla Pieve di Montemignaio. Già negli anni successivi e per tutto il XII° secolo l'area veniva ricordata fra i domini dei conti Guidi, in conseguenza dell'investitura del conte Guido Guidi feudatario del vicino castello di Poppi, privilegio confermato anche da un documento del 1191 dell'imperatore Arrigo IV. Furono proprio i Guidi ad erigere in loco il castello, conosciuto  anche come 'Castel Leone' o semplicemente 'Castiglione', rimasto in loro possesso fino alla rivolta di Castel S.Niccolò con i cui abitanti i montemignanesi fecero causa comune contro i soprusi dell'ultimo discendente della famiglia feudale, conte Galeoto. Nel 1440 gli stessi abitanti si sottomisero al comune di Firenze e vennero aggregati alla Potesteria della Montagna Fiorentina.

I resti della cerchia muraria del castello dominano ancora il paese. A destra della porta di accesso principale svetta ancora il poderoso torrione che fungeva anche da torre campanaria, a sinistra una seconda torre, probabilmente gemella dell'altra, è oggi notevolmente ridotta in altezza. Le due torri sono unite dalla possente cortina muraria nella quale, come detto, si apre la bella porta ad arco a tutto sesto che immette nel cuore del castello. Appena varcato l'ingresso sulla sinistra si ergono maestosi i resti del palazzo, residenza dei conti prima e del Podestà fiorentino poi, e del cassero di forma quadrata. Nelle cortine murarie si nota ancora la forma murata di quella che un tempo era la porta che conduceva nella corte del Palagio. Oggi per accedere allo splendido cortile, dotato al centro di un bel pozzo, occorre fare il giro esterno delle mura sulla destra della porta principale. Subito dietro alla mole del cassero sorge ancora la primitiva chiesetta del castello. Tutto l'insieme, piuttosto ben tenuto, è uno dei migliori esempi di borgo medievale fortificato toscano di montagna.

Torna alla HomepageIndice Alfabetico dei Castelli Toscani