Rocca di S.Silvestro

Il vertice della collina dove sorge l'antico borgo, sono visibili i resti della torre, della residenza comitale, della chiesa e della cinta muraria.

Foto di Moreno Macii


Rocca San Silvestro si raggiunge facilmente seguendo, sia da sud che da nord, la SS1 Aurelia seguendo le indicazioni per Campiglia Marittima, dalla quale dista circa 3 chilometri. Il sito sorge alle pendici del monte Calvi al centro di un parco archeologico accessibile con visite guidate.


N.B.: Attualmente il sito è oggetto di ricerche archeologiche a cura del 'Dipartimento di Archeleogia e Storia delle Arti' dell'Università di Siena - Clicca qui per visitare la homepage relativa, con foto, storia e mappa degli scavi.


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Il villaggio fortificato di Rocca San Silvestro, conosciuto durante tutto il medioevo con il nome di Rocca a Palmento, fu uno degli insediamenti principali della diocesi Toscana di Populonia prima e Massa Marittima poi, grazie alla sua posizione su uno sperone roccioso a dominio della pianura, all'epoca palude, costiera posto fra il golfo di Baratti e le colline metallifere. Più che militare la sua importanza fu legata alla grande attività estrattiva che vi si svolgeva, infatti gran parte dell'area del borgo era destinata alla trasformazione del rame e piombo argentifero fin dai tempi degli Etruschi.

Il castello ebbe origine fra il X° e XI° secolo quando i conti della Gherardesca decisero di sfruttare a fondo le risorse minerarie della zona e risalgono a questo periodo le prime tracce di fortificazioni: la residenza dei signori era al vertice dell'abitato, quasi un acropoli difesa da una cinta muraria ancora priva di mastio, mentre il resto del borgo era a sua volta cinto da una ulteriore cortina di pietra. Con il declino della famiglia della Gherardesca e il subentro dei Della Rocca come signori del castello avvenuto agli inizi del XII° secolo, tutta Rocca S.Silvestro ebbe una forte spinta economica ed urbanistica. La cinta muraria fu riedificata e dotata di una porta di accesso fortificata preceduta da una scalinata in pietra, la residenza comitale fu provvista di una alta torre quadrata e di tre cisterne per l'acqua, la chiesa ingrandita e addirittura anche le case del borgo, quasi tutte ad un piano, furono ricostruite seguendo un primordiale piano urbanistico per la razionalizzazione degli spazi. All'interno delle mura l'insediamento fu diviso in settori, a ovest la zona residenziale ed a est quella industriale e artigianale. La nuova ferriera, la forgia e le carbonaie furono impiantate all'esterno delle mura. Nel XIII° secolo si provvedette a rinforzare ulteriormente la cinta muraria e ad innalzare di un piano la maggior parte delle abitazioni. Alla fine di questo secolo iniziò l'abbandono del castello causato da sempre maggiori conflitti con la vicina potenza pisana, la scoperta di nuove miniere in Sardegna, il sempre maggiore utilizzo dell'energia idraulica nei processi metallurgici (qui impossibile da effettuare) e la crisi demografica europea del periodo. La diminuzione degli abitanti portò alla trasformazione in aree agricole di gran parte delle zone minerarie e durante il secolo successivo Rocca San Silvestro venne definitivamente abbandonata.

Grazie al Dipartimento di Archeologia e Storia delle Belle Arti dell'Università di Siena sul sito sono stati e sono a tutt'oggi condotti importanti scavi che hanno portato alla realizzazione di un parco museo minerario e archeologico aperto ai visitatori con percorsi nelle vecchie miniere e a cielo aperto fra le strade dell'antico borgo.

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