(Credo in Dio Padre Onnipotente, Creatore del cielo e della terra)

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DIO ESISTE! SII RELIGIOSO!

(Rom. 1,18-22)

1. Oggi viviamo in un mondo strano in cui moltissimi rifiutano Dio. Oltre un miliardo di persone grida: Dio non esiste; in molte nazioni il settanta per cento degli individui vive nell’indifferentismo religioso ossia nell’ateismo pratico. Anche tra coloro che normalmente partecipano alla S. Messa, molti offendono Dio con colpe gravi (bestemmie, impurità, ecc.). "Commettendo il peccato – afferma Giovanni Paolo II – noi siamo lontani da Dio, contro Dio, senza Dio". Maritain e altre insigni personalità osano affermare che, dopo il diluvio universale, mai c’è stato un rifiuto così massiccio di Dio. E come il Signore nei tempi antichi mandò Noè e i profeti, così oggi, oltre all’attuale Papa straordinario e a tanti zelanti sacerdoti e laici fervorosi, invia perfino la sua Madre (si pensi a Lourdes, a Fatima, ecc.) per raccomandare la necessità assoluta e urgentissima del ritorno a Dio per la salvezza delle anime e per la pace all’umanità.

"Parlateci di Dio, o Sacerdoti", ripeteva il celebre scienziato Enrico Medi, rimproverando tanti Preti i quali, mentre il mondo va alla rovina perché rifiuta Dio, essi si credono moderni perché predicano soltanto problemi sociali e altri argomenti secondari. "Parlateci incessantemente di Dio, così come ogni istante ce ne parla il fremito di tutta la natura creata; Dio, Dio, Dio noi vogliamo".

"Chi nega Dio fa il più grande insulto all’intelligenza dell’uomo, – diceva Paolo VI –, egli spegne la luce sulla faccia umana ossia distrugge l’uomo nelle sue più alte prerogative". Sconvolge tutto il pensiero, tutto l’universo e annienta i principi immutabili della metafisica: infatti negare Dio è come dire che c’è l’eco senza esserci il suono, che c’è l’opera senza esserci l’autore, che ci sono le tenebre senza esserci la luce, che c’è il figlio senza esserci il padre, che c’è l’ordine senza esserci l’ordinatore, insomma che c’è la creatura senza esserci il Creatore.

"Quando si nega Dio, ammonisce Dostoievski, ogni delitto è possibile". Mazzini dice che il primo ateo è stato certamente un delinquente che voleva nascondere il suo delitto a Dio, unico testimone del suo crimine.

L’ateo incorre in orribili assurdità: ecco qualcuna: a) la materia è eterna. No! Ciò è contro la vera filosofia e contro la scienza moderna. "Oggi la scienza – afferma Enrico Medi – ci dà sicure prove (per esempio con il secondo principio della termodinamica) che la materia ha avuto un inizio: miliardi di anni or sono non esisteva". Ebbene, solo una Potenza Infinita che chiamiamo Dio, può creare qualcosa dove non esiste nulla. b) Il mondo si è fatto da sè. No! Una cosa che non esiste non può dare l’esistenza a se stessa. Infatti: non c’è effetto senza causa; nessuno dà ciò che non ha; col niente si fa niente. c) L’universo si è fatto per caso. No! "Il caso – dice il prof. Giovanni Albanese – è la maschera della nostra ignoranza", non esiste, è un nulla; e un nulla non ha alcun potere. Il sommo scienziato Einstein afferma: "Credere che la vita sia nata (per caso) da una scarica elettrica su una data materia inerte, è lo stesso che credere che se cade un fulmine in una miniera di ferro possa uscirne una locomotiva".

1. DIO SI MANIFESTA NELLA CREAZIONE.

Dante canta: "La gloria di Colui che tutto move / per l’universo penetra e risplende / in una parte più e meno altrove" (Par. 1,1-3).

S. Caterina da Siena grida: "Apri dunque gli occhi dell’intelligenza e vedi l’universo intero nella mano di Dio". Ecco il cielo con miliardi e miliardi di stelle. Ecco la terra con innumerevoli piante e animali. Ecco i mari e gli oceani popolati da un numero sterminato di esseri viventi. Ecco le più piccole parti della materia rivelate dalla scienza moderna: esse ci parlano eloquentemente di Dio!

L’On. Enrico Medi afferma: Tutta la materia è composta di atomi. L’atomo ha un diametro di un centomilionesimo di centimetro; e quindi se si mettono tanti atomi in fila quanti sono gli italiani, si fa mezzo centimetro. Dentro l’atomo c’è il nucleo che è un milione di miliardi di volte più piccolo dell’atomo. Eppure dal nucleo è nata la scienza nucleare o atomica. Nell’atomo vi sono pure gli elettroni che girano a velocità pazzesca intorno al nucleo come pianeti attorno al sole.

Il Prof. Ravalico, scienziato e credente, scrive: Le cellule (formate da tanti atomi) nel corpo di un uomo adulto sono sessanta mila miliardi. In ogni cellula vi sono circa cento prodigiose fabbriche automatizzate molto più perfette delle fabbriche costruite da uomini; perciò in ogni uomo adulto queste fabbriche sono ben sei milioni di miliardi, senza neppur una mano d’operaio che le abbia costruite e che le faccia funzionare. Dunque come si può non ammettere una Intelligenza infinita che ha progettato queste cose e una Potenza infinita che le ha create e che noi chiamiamo Dio? (1)

I sommi scienziati di ieri e di oggi – quasi tutti credenti – si uniscono all’antico Salmista nell’esclamare: "O Signore, i cieli immensi cantano la tua gloria!", e si associano ai sommi geni e filosofi dell’antichità nel ripetere: "In maximis sicut in minimis cernitur Deus": Dio si fa scoprire chiaramente sia nelle massime come nelle piccolissime cose, Dio è l’EVIDENTE INVISIBILE.

2. DIO SI MANIFESTA NELLA COSCIENZA.

All’Innominato dei Promessi Sposi che dice "Dio! Dio! Se lo vedessi, se lo sentissi! Dov’è questo Dio?", il Card. Federico Borromeo risponde: "Voi me lo domandate? Voi? E chi più di voi lo ha più vicino? Non lo sentite in cuore, che vi opprime, che vi agita, che non vi lascia stare, e che nello stesso tempo vi attira, vi fa sentire una speranza di quiete, di consolazione, di una consolazione che sarà piena, immensa, subito che voi lo riconosciate, lo confessiate, lo imploriate?"

3. DIO SI MANIFESTA NELLA RIVELAZIONE.

La Bibbia ripetutamente chiama "empio", "insolente" "stolto" chi nega e disprezza Dio (2). Ed afferma che tutte le opere del creato ci parlano dell’esistenza di Dio e perciò coloro che negano Dio "sono senza scusa" (3). E il Salmista esclama (e queste sono le parole portate sulla luna dal primo astronauta che ivi è sceso): "O Signore, o Signore, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra!" (4). La Sacra scrittura ci parla di Dio Creatore del cielo e della terra, di Dio unico e in tre Persone che sono il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo, di Dio infinitamente buono, sempre presente, vicino a noi, accanto a noi, in noi. Egli ci ama, ci ricolma di benefici, ci vuol rendere felici della sua stessa felicità. Dobbiamo amarlo, fare la sua volontà, osservare i suoi comandamenti.

SII RELIGIOSO!

La religiosità è componente essenziale dell’uomo, il quale dagli antichi filosofi era definito: "Animale razionale e religioso": senza religiosità non si è uomini veri!

La religiosità – afferma Kierkegaard – è la misura della vera grandezza: è estremamente piccolo chi non è religioso; è molto grande chi è molto religioso.

La religiosità – ammonisce Paolo VI – "è questione di morte o di vita", vale a dire di dannazione eterna (se non si è religiosi) o di salvezza eterna (se si è religiosi). Pensaci bene!

Il grande Dottore della Chiesa, S. Bonaventura, scrive nell’Itinerario: "Cieco è colui che non è illuminato da tanti e così vivi splendori del creato. E’ sordo chi non si sveglia alla voce potente delle cose. E’ muto chi alla visione di tante meraviglie, non loda il Signore. E’ stolto infine chi da tanti segni così luminosi non riconosce il Primo Principio. Apri dunque gli occhi, tendi l’orecchio della tua anima, sciogli le tue labbra e disponi il cuore perché tu possa vedere Dio in tutte le creature, intenderlo, lodarlo, glorificarlo, se vuoi che non insorga contro di te l’universo".

ESEMPIO. Il Servo di Dio Charles De Foucauld (1868–1916), intelligente, brillante Ufficiale francese, letterato, artista, fin da ragazzo fu ribelle, impuro, vizioso, scandaloso, scettico, senza Dio; e rimase tale per ben diciotto anni, durante i quali, tuttavia, andava ripetendo questa preghiera: "O Dio, se ci sei, fa che io ti conosca!" In seguito, ripensando al lungo tempo trascorso lontano da Dio e senza Dio, scriverà di se stesso: "A 17 anni io ero tutto egoismo, vanità, empietà, tutto desiderio di male. Io ero meno uomo di un porco. Voi, o Signore, mi facesti sentire un vuoto doloroso, una tristezza che non avevo mai provato". Improvvisamente si converte, acquista una tenerissima devozione alla Madonna, sente un forte bisogno di seguire e imitare S. Francesco e diventa Francescano secolare; e non pensa ad altro che a pregare giorno e notte e a lavorare in spirito di penitenza, sia come operaio volontario presso le Clarisse in Terra Santa, sia come Trappista, sia come Eremita nel deserto algerino, ove muore assassinato. Ebbene, nel momento in cui si converte al Signore, fa, decisamente, questo proposito stupendo che deve essere il programma di ciascuno di noi: "Nello stesso attimo in cui cominciai a credere che c’era un Dio, compresi che non potevo fare altre che vivere soltanto per Lui".

PROPOSITO. Loderemo, ringrazieremo, invocheremo frequentemente il Signore in ogni giorno della nostra vita; e pregheremo affinché, per intercessione della Madre di Dio, i non credenti e i peccatori ritornino a Dio, fonte di salvezza e di gioia.

(1) Cfr. Ravalico, "La creazione non è una favola", Ed. Paol.

(2) Salmi 9 e 14 e 53

(3) Cfr. Sap. 13, 1–5 e Rom. 1, 18–22

(4) Salmo 8