(Credo... la vita eterna)

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LA VITA ETERNA

(L’AL DI LÀ) È UNA CERTEZZA

(Sap. 3, 1-10)

Giacinta, la piccola veggente di Fatima, mentre, tra tante sofferenze, stava per morire, con flebile voce disse: "La Madonna mi ha rivelato che se gli uomini pensassero all’eternità cambierebbero vita".

Ricordate l’innominato di cui parla il Manzoni nei Promessi sposi? In quella terribile notte, "si trovò ingolfato nell’esame di tutta la sua vita: indietro indietro, d’anno in anno, di sangue in sangue, di scelleratezza in scelleratezza. L’orrore crebbe fino alla disperazione. S’alzò in furia, afferrò la pistola, la staccò, e, al momento di finire una vita divenuta insopportabile, il suo pensiero si slanciò nel tempo. S’immaginava con raccapriccio il suo cadavere sformato, immobile, buttato chi sa dove. Andava alzando e riabbassando con una forza convulsiva del pollice il cane della pistola, quando gli balenò in mente un altro pensiero: se quell’altra vita di cui mi hanno parlato quand’ero ragazzo, di cui parlano sempre, come se fosse cosa sicura, e se c’è quest’altra vita? a un tal dubbio, a un tal rischio, gli venne addosso una disperazione più nera, più grave, dalla quale non si poteva fuggire, neppure con la morte. Lasciò cader l’arma, battendo i denti, tremando".

Al mattino udì uno scampanio a festa. Vide tanti uomini, donne, fanciulli, in cammino verso la chiesa. Scese anche lui, senza scorta, di corsa. C’era il Card. Federico Borromeo, al quale, umilmente chiese un colloquio. Alle dolci parole sulla bontà e misericordia di Dio del santo Arcivescovo di Milano, "i suoi occhi che dall’infanzia più non conoscevano lacrime, si gonfiarono e diede in dirotto pianto". Era una piena conversione al Signore. Radunò i suoi "bravacci" e disse: "Figliuoli, la strada per la quale siamo andati finora conduce nel profondo dell’inferno. Io sono avanti a tutti, il peggiore di tutti; ma Dio misericordioso m’ha chiamato a mutar vita, e io la muterò, l’ho già mutata: così il Signore faccia con tutti voi. Sappiate dunque e tenete per fermo che sono risoluto di prima morire che far più nulla contro la sua santa legge" (1).

Che cos’è che ha cambiato radicalmente quest’uomo immerso in ogni vizio e violenza? Il pensiero della sicura esistenza della vita al di là della morte.

1. NON C’È PROBLEMA PIU’ IMPORTANTE DELL’ESISTENZA DELLA VITA ETERNA. Problema drammatico! Eppure molti non se lo pongono e tanti lo negano.

Pascal afferma: "Quella trascuratezza (di non pensare all’esistenza dell’al di là), in un affare in cui si tratta di loro stessi, della loro eternità, del loro tutto, mi irrita più che mi commuova; mi stupisce e mi spaventa; è un mostro per me".

Dante Alighieri (nel Convivio) grida: "Fra tutte le bestialità ve n’è una stoltissima, vilissima e dannosissima ed è questa: credere che dopo questa vita non ve ne sia un’altra".

Se non ci fosse la vita futura, questa mia vita terrena non avrebbe alcun significato, poiché io sono sulla terra unicamente per conoscere, amare Dio, far la sua volontà, e così raggiungere la felicità eterna.

2. LA RAGIONE ESIGE UNA VITA ULTRATERRENA IN CUI SI FACCIA GIUSTIZIA: Ogni giorno, quante violenze e ingiustizie, quanti fattacci che restano impuniti!. In questo nostro secolo (dal 1917, anno delle apparizioni della Vergine a Fatima), ecco la comparsa di tre feroci persecutori e dittatori, (Hitler, Stalin e Mao), senza Dio e contro Dio, i più sanguinari della storia umana, ciascuno dei quali è stato la causa di torture e della morte di decine e decine di milioni di persone innocenti. E nessuno sulla terra è riuscito a punirli come meritavano anzi dalle folle e dalla stampa erano applauditi come degli dei. Ora, se non ci fosse un’altra vita in cui si faccia piena giustizia, Dio o non esisterebbe o non sarebbe Dio. Ma Dio esiste ed è Dio, cioè è giustizia infinita. C’è, dunque, un’altra vita in cui Dio farà perfetta giustizia.

Perfino Rousseau esclamava "Se non avessi altra prova dell’immortalità dell’anima che il trionfo dei malvagi e l’oppressione dei buoni in questo mondo, ciò solo basterebbe ad impedirmi di metterla in dubbio".

3. C’È UN CONSENSO UNIVERSALE SULL’ESISTENZA DELL’AL DI LÀ: È criterio di verità ciò che sempre, ovunque e da tutti è stato creduto. Tal è il problema dell’esistenza di una vita oltre le soglie della morte.

L’hanno creduta tutti i popoli e tutte le religioni di tutti i luoghi e in ogni tempo; come risulta da rigorose indagini. Inoltre quasi tutti gli uomini più intelligenti dell’umanità (sommi filosofi, sommi scienziati, e artisti e letterati, ecc.) hanno creduto nella vita ultraterrena. Noi credenti siamo in compagnia dei sommi geni dell’umanità e di tutti i Santi che sono le persone più sagge e più sapienti.

Omero dice: "Gli uomini pii vivono beati nell’altra vita" (2). Shakespeare afferma: "Raccomando la mia anima al mio Dio Creatore, sperando e fermamente credendo che io sarò ammesso a partecipare alla vita immortale". Goethe ammonisce: "Coloro che non sperano una vita futura, sono morti anche per la vita presente". Victor Hugò esclama: "Io non cesserò mai di ripeterlo: la morte non è la notte, ma la luce; non è la fine, ma il principio; non è il niente, ma l’eternità". Perfino Mazzini parla di un’altra vita oltre la morte nella quale rivedremo per sempre i nostri cari defunti: "La verità della nostra fede mi è balzata agli occhi nei momenti i più solenni, i più terribili della vita: io so che ci rivedremo. La riunione delle nostre anime avrà luogo sotto l’ala di Dio. Vedrete tutti quelli che avete amato. Soffrite, dunque, mia buona madre e amica, soffrite rassegnatamente e con gli occhi fissi in quell’avvenire. Dio vi destina fuori di questa terra. Questa non è vita, abbiamo l’altra. Guai se questa fede mi mancasse. Ma la ho fermissima". (3)

4. LA BIBBIA CI DÀ LA CERTEZZA ASSOLUTA DELLA VITA ETERNA: ecco qualche affermazione, fra tante: "Dio ha creato l’uomo per l’immortalità; lo fece a immagine della propria natura" (4) "Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio, nessun tormento le toccherà. Agli occhi degli stolti parve che morissero...; per una breve pena riceveranno grandi benefici" (5). "Il giusto, anche se muore prematuramente, troverà riposo. Divenuto caro a Dio, fu amato da Lui, e poiché viveva tra i peccatori, fu trasferito. La sua anima fu gradita al Signore, perciò Egli lo tolse in fretta da un ambiente malvagio" (6). Gli empi che deridevano il giusto, quando compariranno al Giudizio di Dio riconosceranno di essere stati stolti e che per loro ci sarà la perdizione eterna, mentre i giusti andranno tra i Santi a ricevere una meravigliosa corona dal Signore (7).

Giovanni Paolo II per confermare in questa fondamentale verità coloro che sono nel dubbio, ha fatto emanare dalla "Congregazione per la difesa della fede" una dichiarazione sull’esistenza della vita eterna (nel 1979) in cui ci ricorda che l’anima è spirituale e quindi non morirà mai, e, con la morte corporale l’anima entra nell’eternità. Alla fine del mondo ci sarà certamente la risurrezione dei corpi. Siamo certi che esiste il purgatorio e l’inferno ("ove una pena eterna attende per sempre il peccatore"), e il paradiso ove "noi saremo con Cristo e vedremo Dio", partecipi per sempre della sua gloria.

5. MOLTI SONO VENUTI DALL’ALTRA VITA! SOPRATTUTTO È VENUTO GESU’!... Non possiamo non rispondere a una obiezione che tanti ripetono: Non esiste l’al di là perchè nessuno dei morti o degli angeli è venuto a dircelo. Questa è una obiezione tanto vecchia quanto insensata; infatti la nostra partenza per l’eternità è irreversibile e nessuno può ritornare sulla terra, se Dio, nella sua infinita potenza e misericordia, non lo permette Ebbene Dio ha permesso che tante persone venissero dall’altro mondo, prendendo forme visibili. Molte apparizioni sono riportate dalla Bibbia e moltissime altre sono attestate da documenti e testimonianze sicurissime e irrefutabili. Anche una sola apparizione documentata sarebbe sufficiente per darci la certezza dell’esistenza della vita eterna!

I Morti sono apparsi frequentemente: A Gesù sul Tabor apparve Mosè ed Elia (8). Quando Gesù spirò sulla croce, molti morti uscirono dai sepolcri e si fecero vedere per le vie di Gerusalemme (9). A S. Tommaso apparvero due anime del purgatorio: una sorella e un Frate domenicano (Romano). A S. Perpetua apparve il fratellino Dimocrate; a S. Vincenzo Ferreri, la sua sorella Francesca; a S. Caterina da Siena, il suo padre; a S. Giovanni Bosco, la sua mamma. A Roma, in Via Lungotevere Prati, c’è un museo del Purgatorio in cui si conservano oggetti diversi (tavolette, coperte, libri) sui quali sono delle impronte che i defunti, apparendo, lasciarono.

Anche i Demoni sono apparsi, prendendo forme diverse: sono apparsi ai nostri progenitori, a Gesù nel deserto, a S. Antonio Abate, a S. Francesco, al S. Curato d’Ars, a P. Pio da Pietrelcina, a moltissimi altri.

I Santi sono apparsi numerosissime volte: molte di queste apparizioni sono narrate da Santi, come S. Bonaventura che racconta tante apparizioni di S. Francesco d’Assisi dopo la sua morte; moltissime altre sono state attestate con giuramento da persone oneste e spesso scrupolose in occasione dei processi di beatificazione e di canonizzazione.

Gli Angeli sono apparsi molte volte: S. Gabriele apparve alla Vergine (10). S. Raffaele apparve a Tobiolo e lo accompagnò nel suo viaggio (11). S. Michele apparve più volte nelle vicende del popolo ebraico. Ci sono altre innumerevoli apparizioni di angeli.

È apparsa la MADONNA molte volte, in tante località della terra; e sono numerosi i Santuari mariani che testimoniano tali apparizioni. Ricordiamo in particolare le celebri apparizioni a Lourdes, a Fatima, ecc.

"Le testimonianze di tante apparizioni di anime purganti (o dannate o felici in Cielo) ormai sono una realtà scientifica anche per gli scienziati miscredenti".

"È un fatto forse poco conosciuto che oggi la realtà della vita di oltre tomba, e determinatamente l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso, sono una nuova scienza, come è scienza la psicanalisi, la chimica, la fisica, ecc... È una scienza non empirica o metafisica, ma positiva, perchè, come la costanza dei fenomeni fisici rende positiva la scienza fisica, così la costanza delle testimonianze della vita di oltre tomba rende positiva la scienza che le indaga e le studia". Sono pensieri di un santo Sacerdote (12).

Soprattutto è venuto GESU’ dall’altra vita ed è venuto specialmente per assicurarci che esiste la vita oltre la morte. Nel suo insegnamento, contenuto nel vangelo, ad ogni passo parla della "vita eterna"; sovente parla del premio eterno e del castigo eterno (come mediteremo nelle seguenti catechesi), e della risurrezione dei corpi.

Dunque certamente esiste la vita eterna; ma c’è un’eternità di gioia, e un’eternità di tormenti. Affinché possiamo conquistare una eternità di gioia, tutto in noi – pensieri, parole, opere, desideri, affetti, azioni – tutto deve essere orientato verso Gesù, tutto illuminato dalla fede in Lui, tutto animato dall’amore a Gesù e al prossimo. Così l’anima nostra, insieme al nostro corpo risuscitato, vivrà con Gesù, con la Madonna, con tutti i santi nell’eternità beata.

ESEMPIO. Il Servo di Dio Papa Giovanni XXIII con la sua dolorosa e santa agonia commosse tutto il mondo; fu come una predicazione a tutta l’umanità; ogni sua parola era accolta da tutti con commovente devozione. Molte furono le conversioni. Ripeteva ai suoi fratelli e alle sorelle: non piangete; sono alla vigilia di una grande festa (alludeva al suo ingresso nel Cielo). E soggiungeva: la vera vita non è questa vita terrena, la quale passa tanto velocemente, ma è quella che c’è dopo la morte del corpo, poiché quella è eterna, non avrà mai fine. E si preparava sempre meglio all’ingresso alla vita eterna con frequenti invocazioni alla Madonna: ripeteva: "Mater mea, fiducia mea!" E continuò a ripetere questa invocazione fino all’ultimo respiro, quando aggiunse le parole: "Gesù! Maria!" e dolcemente spirò.

È con questa grande fiducia nella Madonna che anche noi potremo scorgere nella morte non il termine, non il nulla (come dicono gli stolti), ma la culla ossia l’inizio di un avvenire meraviglioso, tanto da poter ripetere con il poeta Zanella: "Cadrò, ma con le chiavi / d’un avvenire meraviglioso. Il nulla / a più veggenti savi; / io nella tomba troverò la culla!"

PROPOSITO. Prenderò l’abitudine di chiedermi, in ogni azione e in ogni circostanza, con S. Bernardo: "Che cosa mi giova per l’eternità?

Mi rivolgerò sovente alla Madonna con la bella giaculatoria: "Madre mia, fiducia mia!".

(1) Alessandro Manzoni, "I promessi sposi" Cap. 21–24

(2) Odissea 4, 564

(3) Mazzini, "Lettera a Eleonora Ruffini" (2.5.1839)

(4) Sap. 2, 23

(5) Sap. 3, 1–10

(6) Sap. 4, 7–14

(7) Cfr. Sap. 4, 20; 5, 1–9. 15 s.

(8) Mt. 17, 3

(9) Mt. 27, 53

(10) Lc. 1, 26

(11) Tb. 12, 4–15

(12) Servo di Dio Sac. Dolindo Ruotolo, "Chi morrà vedrà...", con Imprimatur e Presentazione di S. E. Vittorio Costantini, Sessa Aurunca di Caserta, 1982.