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COMANDAMENTI DI DIO E PRECETTI DELLA CHIESA

Gesù ti ripete: "Se vuoi entrare nella vita eterna (nel Paradiso) osserva i Comandamenti" (Mt. 19, 17).

In mezzo a una bufera di vento e di neve, il 26 Agosto 1979, Giovanni Paolo II, sulla Marmolada, ha benedetto la statua della "Regina delle Dolomiti" a ricordo del 20° anniversario della solenne consacrazione dell’Italia alla Madre di Dio, dopo il fruttuoso pellegrinaggio della Madonna di Fatima per le città italiane. In quel momento ha esclamato: "Alzo i miei occhi verso i monti (1). Desidero con tutta la Chiesa alzare gli occhi a Colei la cui immagine sovrasta da oggi le cime delle Dolomiti. Sollevino a Lei lo sguardo pieno di amore e di speranza tutte le Chiese, tutte le terre e tutti gli uomini".

Ogni giorno alziamo gli occhi, la mente, il cuore verso la Vergine Santa per implorare la grazia di "camminare per le vie della fede, della speranza, dell’amore" ossia per le vie dei Comandamenti di Dio affinché essi diventino (come dice la Bibbia) la gioia del nostro cuore, la nostra eredità e la nostra ricompensa per sempre (2).

Maria è il modello più alto di una lieta obbedienza alla legge del Signore. Questa Madre del bell’Amore aprirà e dilaterà il tuo cuore per farti correre nella via dei Comandamenti del suo Gesù con la santa libertà dei figli di Dio" (3) verso il monte della perfezione.

1. I COMANDAMENTI DERIVANO DALL’A-MORE INFINITO DI DIO PADRE.

I papà che amano i figli sentono il bisogno impellente di dare a loro dei saggi comandi. Ciò si dica, a maggior ragione, del Padre celeste. Il Papa Luciani, nella sua prima Catechesi al popolo, disse: "I Comandamenti, Dio ce li ha dati unicamente per interesse nostro". Aggiunse questo esempio: "Un uomo è andato a comperare un’automobile da un concessionario. Questi gli ha detto: guardi che la macchina ha buone prestazioni, la tratti bene. Benzina–super nel serbatoio, e, per i giunti, olio di quello fino. L’altro: Oh, no! io neanche l’odore della benzina posso sopportare e nemmeno l’olio; nel serbatoio metterò spumante che mi piace tanto, e i giunti li ungerò con la marmellata. Il Signore ha fatto qualche cosa di simile con noi: ci ha dato questo corpo, animato da un’anima intelligente, una buona volontà. Ha detto: questa macchina vale, ma trattala bene. Ecco i Comandamenti".

Dio li ha rivelati tra lampi e tuoni sul monte Sinai anteponendo la sua stessa firma: "Io sono il Signore tuo Dio" (4). Ciò avvenne oltre tre mila anni or sono; ma ancor prima che scolpisse i Comandamenti col fuoco sulla pietra (legge rivelata), Dio li aveva impressi, fin dalla creazione dell’umanità, nel cuore di ogni uomo (legge naturale).

Gesù ha confermato i Comandamenti dichiarando: "Non crediate che io sia venuto a disfare la legge: non sono venuto ad abolirla; ma per darle compimento" (5).

2. LA CHIESA, CHE È MADRE, CI DONA LE SUE LEGGI E I SUOI PRECETTI, i quali sono una specificazione di alcuni Comandamenti. Fin dal suo inizio ha emanato leggi e precetti e li emana tuttora in base al potere ricevuto da Gesù di "legare" e di "sciogliere" ossia di far leggi e di abrogarle (6).

I Precetti della Chiesa oggi in vigore:

1) Partecipare alla S. Messa nelle domeniche e nelle feste di precetto (Codice di Diritto Canonico, 1246-1248).

2) "Confessare, secondo la specie e il numero, tutti i peccati gravi almeno una volta all’anno" (Dir. Can 988s.).

3) "Ricevere almeno una volta all’anno la Comunione durante il tempo pasquale, a meno che per una giusta causa questo precetto venga compiuto in altro tempo entro l’anno" (Diritto Canonico, 920).

4) Digiunare nel Mercoledì delle Ceneri e nel Venerdì santo (dai 18 anni al 60º anno iniziato). Non mangiare carne nei Venerdì di Quaresima (dai 14 anni in poi). Negli altri Venerdì dell’anno o non mangerai carne oppure compirai qualche altra opera penitenziale (opere di misericordia, preghiera più abbondante, ecc.) (Diritto Canonico, 1249-1253).

5) Sovvenire alle necessità della Chiesa contribuendo secondo le leggi e le usanze (Es. sottoscrivere l’8 per mille dell’Irpef, ecc.).

3. L’OSSERVANZA DEI COMANDAMENTI È POSSIBILE A TUTTI.

L’AMORE A GESU’ LA RENDERÀ FACILE E DOLCE.

Molti vanno ripetendo: Non è possibile osservare i Comandamenti! Sono troppo difficili! Ebbene ciò è terribilmente vero se ci affidiamo soltanto alla nostra estrema debolezza trascurando i mezzi soprannaturali. Ma se impegnamo tutta la nostra volontà (con volere, sempre volere, fortissimamente volere) e poi uniamo la nostra debole volontà alla infinita potenza divina (amando tanto Gesù, implorando con fervore la "forza che discende dall’alto" ossia lo Spirito S., e invocando la potentissima intercessione della Vergine Maria) allora l’obbedienza ai Comandi del Signore sarà sicura, piena, santa e gioiosa.

Gesù afferma: "Se mi amate osservate i miei Comandamenti" (7). "Venite a me, voi tutti che siete stanchi e affaticati e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero" (8).

S. Giovanni soggiunge: "Carissimi, da questo sappiamo di aver conosciuto Gesù: se osserviamo i suoi Comandamenti. Chi dice: lo conosco e non osserva i suoi Comandamenti, è bugiardo. Ma chi osserva la sua parola, in lui l’amore di Dio è veramente perfetto" (9).

S. Paolo assicura: "Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d’uscita e la forza per sopportarla" (10), per vincerla.

Se saremo innamorati di Gesù, come lo era S. Paolo, potremo ripetere con lui: "Io posso tutto in Colui che mi dà forza" (11).

Bella l’espressione di Paolo VI: "Obbedire ai Comandamenti è difficile, ma è felice!"

4. OSSERVA, DUNQUE, I COMANDAMENTI! È l’unica strada verso il Paradiso!

Continua spietatamente la guerra alla Morale cristiana, ai Comandamenti. Molte persone dal 1968 in poi hanno messo in pratica le invettive blasfeme di Marcùse contro quella che chiamava "invecchiata morale cristiana"; ma hanno raccolto soltanto delusione, fallimento, crollo di tutti i valori più alti e più sacri, violenze, terrorismo. Queste sciagure permangono tuttora poiché innumerevoli persone ancor oggi sbràitano: "Non vogliamo la legge di Cristo! Abbiamo la nostra Morale, i nostri Comandamenti!" È la stessa ribellione di Lucifero quando si schierò al di sopra di Dio e contro Dio. Ma, come scrisse Giovanni Papini, "gli uomini, allontanandosi dal Vangelo, hanno trovato la desolazione e la morte".

Un lontano inizio di queste sciagure lo troviamo nel grido eretico di Lutero: "Basta la fede per salvarsi!" e nella sua celebre esortazione a Melantone: "Credi fermamente, pecca virilmente e sta sicuro che salverai l’anima tua!" Oggi tante persone fanno il medesimo discorso.

Ritorniamo alla Bibbia dell’Antica e della Nuova Alleanza. Essa in moltissime pagine proclama che i Comandamenti bene osservati sono l’unico mezzo per una grande felicità terrena e per la perfetta felicità eterna.

Il Deuteronomio da quasi tremila anni ricorda che il popolo che obbedisce ai Comandamenti "è il solo popolo saggio e intelligente", e l’uomo che non obbedisce avrà morte e maledizione ossia dannazione e disperazione eterna, mentre l’uomo che obbedisce avrà tutte le benedizioni e ogni bene: "Io pongo davanti a te la vita e il bene, la morte e il male, Ti comando di amare il Signore tuo Dio, di camminare per le Sue vie, di osservare i Suoi Comandi, le sue leggi perchè tu viva e il Signore ti benedica. Io ho posto davanti a te la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita amando il Signore tuo Dio e obbedendo alla Sua voce" (Dt. 4,6; 11,26ss.; 30,16–20).

Ritorniamo a Cristo Dio che afferma: "Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei Cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio" (12).

Ritorniamo all’insegnamento di Gesù il quale ammonisce che tre sono i mezzi assolutamente necessari per la salvezza eterna:

a) Fede: "Chi crederà sarà salvo, chi non crederà sarà condannato"(13).

b) Sacramenti: "Se uno non rinasce (mediante il Battesimo) da acqua e da Spirito S. non può entrare nel regno dei Cieli" (14). "A chi rimetterete i peccati (o Sacerdoti, mediante la Confessione) saranno rimessi; a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi" (15). "Se non mangerete la Carne del Figlio dell’uomo (ossia il Corpo di Gesù nella Comunione) non avrete in voi la vita" (16) della grazia e quindi la salvezza eterna.

c) Comandamenti: "Se vuoi entrare nella vita eterna (nel Paradiso) osserva i Comandamenti" (17).

Ritorniamo a S. Paolo rettamente interpretato, senza le distorsioni di Lutero. Egli asserisce: Quello "che conta" è "la fede che opera per mezzo della carità" (18) ossia per mezzo dell’amore a Dio (ecco i primi tre Comandamenti) e dell’amore al prossimo (ecco gli altri sette Comandamenti).

E soggiunge: "Non vi fate illusioni; non ci si può prendere gioco di Dio. Ciascuno raccoglierà quello che ha seminato. Chi semina nella sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione; chi semina nello Spirito, dallo Spirito raccoglierà vita eterna. E non stanchiamoci di fare il bene; a suo tempo mieteremo" (19).

E ancora scrive: Dio, giusto giudice "renderà a ciascuno secondo le sue opere: la vita eterna a coloro che perseverando nelle opere di bene cercano gloria, onore e incorruttibilità; sdegno e ira contro coloro che per ribellione resistono alla verità e obbediscono all’ingiustizia" (20).

S. Giacomo conferma: "Che giova se uno dice di avere la fede, ma non ha le opere? Forse che quella fede può salvarlo? La fede se non ha le opere è morta" (21).

S. Giovanni nell’Apocalisse assicura grande premio per chi obbedisce ai Comandi di Dio e terribili castighi per chi disobbedisce.

Dopo aver descritto le gioie del Cielo per i seguaci dell’Agnello di Dio (che è Gesù), soggiunge: "Temete Dio! È giunta l’ora del suo giudizio...È caduta Babilonia la grande!...Chiunque adora la "bestia" berrà il vino dell’ira di Dio e sarà torturato con fuoco e zolfo. Il fumo del loro tormento salirà per i secoli dei secoli e non avranno riposo né giorno né notte quanti adorano la "bestia" (22) ossia quanti commettono il peccato disobbedendo ai Comandamenti.

Mentre coloro che hanno "la costanza dei santi, che osservano i Comandamenti di Dio e la fede in Gesù", moriranno nel bacio del Signore e saranno beati e felici per sempre. "Beati i morti che muoiono nel Signore. Sì, dice lo Spirito, riposeranno dalle loro fatiche perchè le loro opere li seguono" (23).

Gesù nel Giudizio universale a chi avrà violato e disprezzato i Comandamenti griderà: "Via, lontano da me, maledetti, al fuoco eterno" (24).

Mentre lo stesso Gesù assicura quanti furono fedeli alla sua legge: "Chi osserverà i miei precetti e li insegnerà agli uomini sarà considerato grande nel regno dei Cieli", e in quell’ultimo giorno dirà loro: "Venite benedetti del Padre mio, riceverete in eredità il regno preparato per voi" (25).

ESEMPIO. Nell’ultima apparizione della Vergine a Fatima (13 Ott. 1917), Lucia dice alla Madonna: "Avrei tante grazie da domandarvi a nome di questa gente!" La Vergine risponde: "Alcune saranno concesse, altre, no. Soprattutto è necessario che domandino perdono dei loro peccati e che non offendano più nostro Signore già troppo offeso!"

Ecco il desiderio più ardente della Madonna, ecco l’ultimo ammonimento che da Fatima ha rivolto al mondo intero, ecco l’essenza del suo messaggio: chiedere perdono delle disobbedienze ai Comandamenti di Dio e invocare la grazia per osservare sempre tutta la legge del Signore il quale ci dà questa certezza: "Chi persevererà sino alla fine sarà salvo" (26).

PROPOSITO. La Madonna ti ricorda le parole dello Spirito S.: "Questi Precetti ti stiano fissi nel cuore, li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via e quando ti alzerai" (27).

Invoca con fede la Vergine: con il suo aiuto " tu obbedirai fedelmente alla voce del Signore" e, così, allontanerai ogni maledizione e scenderanno sopra di te e sulle persone che ti stanno a cuore "tutte le benedizioni" (28).

"O Signore, custodirò i tuoi precetti! Grande pace per chi ama la tua legge! I tuoi Comandi sono la mia gioia!" (29).

(1) Cfr. Salmo 121, 1ss. (14) Gv. 3,5 (27) Dt. 6,4–7

(2) Salmo 119, 111ss. (15) Gv. 20,23 (28) Cfr. Dt. 27 e 28

(3) Montfort, "Tratt." 215 (16) Gv. 6,53 (29) Salmo 119,143ss.; 165

(4) Cfr. Es. 20, 2–17 Dt. 5, 6–22 (17) Mt. 19,17

(5) Mt. 5,17 (18) Gal. 5,5s.

(6) Cfr. Mt. 16, 19; 18, 18 (19) Gal. 6,7ss.

(7) Gv. 14, 15 (20) Rom. 2, 6-8

(8) Mt. 11, 28ss. (21) Giac. 2,14; 17

(9) 1 Gv. 2, 3ss. (22) Cfr. Apoc. 14,1–11

(10) 1 Cor. 10, 13 (23) Apoc. 14,12s

(11) Fil. 4, 13 (24) Mt. 25,41

(12) Mt. 7, 21 (25) Mt. 5,19; 25,34

(13) Mc. 16, 16 (26) Mt. 10,22; 24,13