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LE 10 GRANDI LIBERTÀ:

I COMANDAMENTI (Parte 2ª)

(Es. 20,12-17)

Stiamo camminando verso la Patria celeste sotto lo sguardo e il sorriso materno della Madre di Dio. Ai Comandi del Signore lei ha sempre detto: "Sì"! "Eccomi!" Impariamo da lei a ripetere con i fatti: "Sono pronto, o Gesù, a fare sempre la tua volontà!"

Abbiamo già meditato sulle prime tre grandi libertà:

1 – NON AVRAI ALTRO DIO FUORI DI ME

2 – NON NOMINARE IL NOME DI DIO INVANO

2 – RICORDATI DI SANTIFICARE LE FESTE.

Ora, rifletteremo sugli altri 7 Comandamenti.

4 – ONORA IL PADRE E LA MADRE (Mc. 7, 10)

"Obbedienza e pace!" Era il motto di Papa Giovanni xxiii. Rifulga sempre, in noi, l’obbedienza, l’amore e il rispetto ai genitori e a tutti i superiori sia ecclesiastici (Papa, Vescovo, Parroco, ecc.), sia civili (le diverse legittime autorità); e vivremo in pace.

Gesù ci ha dato l’esempio: pur essendo Dio, fu obbedientissimo ai suoi genitori che erano sue creature.

Tuttavia anche i genitori e i superiori hanno dei sacrosanti doveri. Il massimo dovere dei genitori è l’educazione religiosa dei figli. S. Giovanni Crisostomo ammonisce: "Formare il cuore dei fanciulli alla virtù e alla pietà è un dovere sacro, al quale non si può mancare senza rendersi colpevoli di una specie di infanticidio".

I padroni e i datori di lavoro devono usare rispetto e dare la giusta mercede ai loro dipendenti; negare la giusta mercede è un peccato che grida vendetta presso Dio. Ogni lavoratore prima di esigere i propri diritti deve compiere i rispettivi doveri.

È un obbligo di tutti osservare le oneste leggi dello Stato e pagare le giuste tasse (Cfr. Rom. 13, 7).

I cattolici devono considerare come un loro preciso dovere prendere parte attiva alla vita sociale e politica, ma nella più rigorosa coerenza con la loro fede e con il Vangelo. Non è lecito appoggiare uomini e partiti che sostengono l’aborto, il divorzio, l’eutanasia, la pornografia, la cattiva stampa, ecc.

5 – NON UCCIDERE: (Es. 20, 13; Mt. 5, 21).

Non fare del male a nessuno! Ama il tuo prossimo come Gesù ha amato te! Questo Comandamento ci libera da tante schiavitù: gelosie, invidie, mormorazioni, calunnie, rancori, odio; ci libera dalla imprudenza nella guida dell’automobile, dal maltrattare o percuotere i fratelli come gli iracondi che Dante così descrive: "Si percuotevano non pur con mano, ma con la testa, col petto e coi piedi/ troncandosi co’ denti a brano a brano" (1). Ci libera dal suicidio, dall’omicidio, dall’aborto volontario, dall’eutanasia, ecc.

L’aborto è uno spaventoso assassinio dei più deboli e dei più innocenti; è un orribile delitto.

L’eutanasia ossia il procurare la morte a vecchietti, ammalati, ecc., è un vero e proprio omicidio, anche se la persona interessata è consenziente. Infatti soltanto Dio è padrone della vita e solo Lui la può togliere. Invece non va contro la legge del Signore chi rifiuta l’"accanimento terapeutico" in caso di malattie incurabili e mortali, rinunciando a un prolungamento artificiale e troppo doloroso e gravoso della vita. Già Pio XII insegnò che è legittimo rinunciare in tali casi a mezzi terapeutici straordinari e sproporzionati al mantenimento della vita.

C’è un peccato ancor più grave dell’omicidio: è lo scandalo ossia l’indurre altre persone alla colpa o con il cattivo esempio o con le parole o in altra maniera. Gesù ammonisce: "Guai all’uomo per colpa del quale avviene lo scandalo!" (2). Sarebbe meglio che fosse sprofondato nel mare!

Questo comandamento ci esorta alla libertà e alla gioia di un operante amore verso tutti, anche verso i nostri nemici, e soprattutto verso i prediletti di Gesù: i poveri, i sofferenti, i bisognosi; e ci dona la certezza che quello che avremo fatto, a beneficio di costoro, Gesù lo riterrà come fatto a se stesso (3).

6 – NON COMMETTERE ATTI IMPURI.

S. Paolo così commenta questo comando di Dio: "Questa è la volontà di Dio, la vostra santificazione: che vi asteniate dall’impudicizia, che ciascuno sappia mantenere il proprio corpo con santità e rispetto" (4).

Il tuo corpo è tempio dello Spirito Santo, non disonorarlo col fango dell’impurità che è una schiavitù degradante poiché – dice Paolo VI – "è il prevalere degl’istinti e delle passioni dell’uomo animale sull’uomo razionale e morale".

Il peccato di omosessualità è tanto grave da aver spinto l’ira di Dio a distruggere Sodoma e Gomorra (5).

Molti laicisti, perfino Parlamentari, tollerano e incoraggiano il sudiciume morale che dilaga nella moda, nella stampa, nei films, in televisione, nello spettacolo, ecc. e che spinge tante anime - come ha detto la Madonna di Fatima - verso l’inferno.

Fuggi l’ozio, le amicizie pericolose, le occasioni di peccato; e lotta, prega, sii molto devoto della Madonna. Così conserverai sicuramente la tua castità verginale o coniugale o vedovile o di fidanzato che ti renderà veramente libero e prediletto di Gesù e come un angelo sulla terra.

7 – NON RUBARE: (Es. 20,15; Dt. 5,19; Mt. 19,18; Gc. 5,1-6).

È peccato il furto, la frode, l’evasione fiscale l’imporre i racket, il procurarsi tangenti, ecc.

È necessario riparare le ingiustizie commesse.

Ecco le terribili parole della Bibbia contro le ricchezze ingiuste e contro i ricchi egoisti: "E ora a voi ricchi: piangete e gridate per le sciagure che vi sovrastano! Le vostre ricchezze sono imputridite, le vostre vesti sono state divorate dalle tarme; il vostro oro e il vostro argento sono consumati dalla ruggine, la loro ruggine si leverà a testimonianza contro di voi e divorerà le vostre carni come un fuoco. Avete accumulato tesori per gli ultimi giorni! Ecco, il salario da voi defraudato ai lavoratori ... grida. Avete gozzovigliato sulla terra e vi siete saziati di piaceri, vi siete ingrassati per il giorno della strage" (Gc. 5,1-5).

I beni che possiedi non sono tuoi: sono del Signore; tu sei l’amministratore. Con quei beni che non sono necessari a te e ai tuoi familiari, devi soccorrere i disoccupati e gli altri bisognosi. Il Concilio Vaticano II afferma: "Dio ha destinato i beni creati per l’utilità di tutti gli uomini" (6). Di fronte a centinaia di milioni di poveri che ogni anno muoiono di fame, di freddo ecc. ... stanno le infuocate parole di S. Basilio: "Il pane che a voi sopravvanza è il pane dell’affamato; la tunica appesa al vostro armadio è la tunica di chi è nudo; le scarpe che voi non portate sono le scarpe di chi è scalzo; il denaro che tenete nascosto è il denaro del povero e di quanti non trovano lavoro".

8 – NON DIR FALSA TESTIMONIANZA.

Mai bugie, inganni, tradimenti; mai giudizi infondati o temerari: mai maldicenze e calunnie! Dirai sempre la verità: nel parlare, nel giurare, nel commercio.

Sii sincero anche con te stesso rifuggendo – dice P. Häring – da quelle "mezze verità che sono tra i maggiori nemici della verità, specialmente nel campo della coscienza". Perciò non ripetere mai: "Io sono religioso a modo mio". No! L’unico modo vero di essere religioso è quello voluto da Dio. – "Io ho la mia verità!" – No! La verità è Cristo Dio e il suo insegnamento. – "Io ho la mia morale e i miei Comandamenti!" – No! L’unica vera morale è quella prescritta da Dio nei suoi Comandamenti. Queste e altre "mezze verità" costituiscono la più grande e la più dannosa menzogna. Inoltre, rifiutare le verità che Cristo Dio ci ha rivelato e che la chiesa ci ripete e poi vantarsi di essere "liberi pensatori", equivale a vantarsi di essere "liberi menzogneri" o "liberi peccatori".

9 – NON DESIDERARE LA DONNA D’ALTRI:

Gesù afferma: "Voi sapete che fu detto: Non commettere adulterio; ma io vi dico: Chiunque guarda una donna per desiderarla ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore" (7).

Per vivere nella castità è necessario che questa virtù sia ben radicata nella mente e nel cuore. "Dal cuore infatti – dice Gesù – provengono i propositi malvagi, gli omicidi, gli adulteri, le prostituzioni, i furti, le false testimonianze, le bestemmie" (8).

Il tuo cuore sia, come il cuore della Madonna, sempre ricolmo della parola di Dio: così non ci sarà posto per i pensieri e i desideri impuri.

Non potrai sfuggire a questo dilemma: il tuo cuore sarà o un altare o un immondezzaio. Se coltiverai una forte devozione alla Vergine Santa, il tuo cuore sarà un altare, e tu ti delizierai della beatitudine di Gesù: "Beati i puri di cuore perchè vedranno Dio" (9).

10 – NON DESIDERARE LA ROBA D’ALTRI

Non essere avido di eccessive ricchezze, non attaccare il cuore alle misere cose della terra. Quanta sapienza nelle parole di Gesù: "Accumulate tesori per il Cielo". "Cercate il regno di Dio e la sua giustizia". "Beati i poveri in spirito perchè di essi è il regno dei Cieli" (10).

LA SINTESI E LA PERFEZIONE DEI COMANDAMENTI STA: a) NELL’AMORE b) NELLE BEATITUDINI.

a) Nell’amore: Gesù li ha compendiati nell’amore a Dio (i primi tre Comandamenti) e nell’amore al prossimo (gli ultimi sette Comandamenti): "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore. Amerai il prossimo come te stesso. Da questi due Comandamenti dipende tutta la legge" (11).

Anzi, Gesù soggiunge: Vi dovete amare molto di più: "amatevi come Io vi ho amati" (12); e Lui ci ha amati e ci ama quasi fino alla pazzia. In questo consiste la novità del Comandamento che Gesù ha chiamato "Comandamento nuovo": amarci come Gesù ci ha amati.

Il Comando dell’amore ci dà le ali per volare alla massima altezza della libertà: più ameremo Dio e il prossimo, più saremo liberi, lieti e forti.

b) Nelle Beatitudini: Gesù le ha proclamate davanti a una grande folla: Beati i poveri, i miti, coloro che piangono, quelli che hanno fame e sete di giustizia, i misericordiosi, i puri di cuore, gli operatori di pace, i perseguitati (13).

Le Beatitudini sono il livello più sublime dei Comandamenti, sono l’esplosione della vera libertà, sono la "magna charta" del Cristianesimo, sono il fior fiore dell’insegnamento di Gesù, sono il programma della più alta santità, sono le sorgenti più abbondanti della perfetta letizia.

ESEMPIO. Nella vita di S. Giovanni Bosco leggiamo che un giorno si presentarono al Santo tre buontemponi i quali gli chiesero tre numeri per vincere al lotto. Ben volentieri – rispose Don Bosco – io vi darò i numeri che vi faranno vincere e vi renderanno felici. Ecco i numeri: 10 e 5 e 14: osservate i 10 Comandamenti di Dio, i 5 Precetti della Chiesa, e praticate le 14 opere di misericordia corporali e spirituali. Diventerete straordinariamente ricchi innanzi a Dio e conquisterete il premio eterno (14).

PROPOSITO. Ci vogliamo impegnare, guidati dalla Madonna, ad osservare tutti i Comandamenti di Dio, specialmente il 5° comandamento che ci prescrive l’amore al prossimo: ameremo anche le persone che ci sono antipatiche e perfino i nostri nemici. Lo Spirito S. ci assicura che la carità (soprattutto l’amore che perdona) copre la moltitudine dei peccati.

(1) Dante, "Inferno" 7, 111-114

(2) Mt. 18,7

(3) Cfr. Mt. 25,40

(4) 1 Tess. 4, 3s.

(5) Cfr. Gen. 19

(6) L.G. 36: G.S. 69

(7) Mt. 5, 27

(8) Mt. 15–19

(9) Mt. 5, 8

(10) Mt. 6, 20.33 e Lc. 6,20

(11) Mt. 22, 37–40

(12) Gv. 13, 34

(13) Cfr. Mt. 5, 1–10

(14) Fratel Remo, "Virtù
in esempi", I vol.